martedì 27 febbraio 2024

Associazione Coordinamento Agroecologia Sicilia

 ECCELLENTISSIMA CORTE DEI CONTI DI PALERMO PROCURA GENERALE 

E S P O S T O 

Il sottoscritto Guido Bissanti, nato a Cinisi (PA) il 24/04/1955, n.q di presidente dell’Associazione Coordinamento Agroecologia Sicilia,   registrata in data 23/06/2023, presso L’Agenzia delle Entrate di Agrigento, espone quanto segue. PREMESSO CHE, L’Assemblea Regionale Siciliana nell’anno 2021 ha approvato la Legge N. 21 del 29 luglio 2021, sull’Agroecologia: Disposizioni in materia di agroecologia, di tutela della biodiversità e dei prodotti agricoli siciliani e di innovazione tecnologica in agricoltura. Norme in materia di concessioni demaniali marittime. (GU 3 a Serie Speciale - Regioni n.10 del 12-03-2022). La suddetta norma consentirà, per le aziende che vogliano aderire, un notevole miglioramento della sostenibilità delle produzioni sia in termini ecologici che economici. Il gruppo di Agroecologia e Agricoltura Biologica del Dipartimento Agricoltura dell’Assessorato, con la collaborazione del Coordinamento Agroecologia (dove hanno partecipato numerosi professionisti, esperti, docenti universitari, sigle e associazioni che hanno lavorato in favore di questa norma) ha redatto i decreti attuativi, che ancora non sono, inspiegabilmente, emanati. CONSIDERATO CHE la Legge già menzionata, riconosce il valore di un modello agricolo rispettoso degli ecosistemi, e mette in atto una vera e propria riconversione economica e sociale del sistema. Per comprendere questa affermazione dobbiamo entrare nello specifico della legge ed in particolar modo dell’art. 7 della stessa. L’art. 7 dà le indicazioni per divenire “azienda agroecologica”. Il primo presupposto, secondo quanto stabilito da comma 2, è che queste aziende si impegnino, con un sistema di verifica molto semplice (e che verrà stabilito con prossimo decreto) ad utilizzare solo prodotti consentiti in agricoltura biologica. Questo consente, intanto, una prima azione di salvaguardia degli ecosistemi fortemente “appesantiti” dall’uso di prodotti di sintesi (su tutti diserbanti e insetticidi). Il secondo presupposto, come stabilito dal comma 3, è che le aziende introducano (anche se in piccole percentuali per non stravolgere repentinamente gli ordinamenti colturali) superfici arboree, specie e razze autoctone e flora spontanea per incrementare la biodiversità e la resilienza dei sistemi. Ricordiamo qui che l’aumento di biodiversità è uno dei fattori di aumento della produttività primaria dei sistemi agricoli, con evidenti ripercussioni anche sull’incremento delle singole rese unitarie e dei sistemi qualitativi alimentari. Il terzo presupposto, come stabilito dal comma 5, è che, per avere ulteriori premialità nel prossimo PSR (oggi PSP), queste aziende possono adottare una serie di accorgimenti per raggiungere vari obiettivi nell’ottica di una maggiore efficienza energetica ed ecologica. Nello specifico le aziende agroecologiche possono raggiungere uno o più dei seguenti obiettivi: a) la produzione aziendale di energie rinnovabili; b) il risparmio di risorse idriche; c) l’adozione di sistemi per il recupero e riuso delle acque reflue e piovane; d) l’adozione di sistemi di smaltimento e trattamento dei reflui non inquinanti come la fitodepurazione; e) l’utilizzo di filiere corte, gruppi di acquisto solidale, contratti di vendita diretti agricoltoreconsumatori, contratti di rete, accordi di filiera, microstrutture di distribuzione e di raccordo tra produzione e acquisto e ristorazione collettiva che usi prodotti agricoli e loro lavorati riconducibili ai sistemi di produzione agroecologica; f) la trasformazione in compost di qualità delle proprie produzioni e dei cicli produttivi aziendali. Ritenuto che, estraendo un po’ di dati sulle ricadute concrete di questa norma, possiamo ipotizzare che entro il 2030 solo il 10% delle aziende agricole assumerà l’impegno di convertirsi in Agroecologica. Ricordiamo qui che, secondo gli ultimi dati ISTAT, la SAU siciliana è di 1.387.521 ettari. Applicando solo gli obblighi di cui alla lettera a) del comma 3 avremo i seguenti dati: • 1.387.521 x 10% (aziende che aderiscono) x 10 % (superficie da impiantare) = 13.875,21 ha di nuove superfici arboree. Ponendo un sesto forfetario di 5 metri in quadro avremo: • 13.875,21 x 10.000 m2/25 = 138.752.100/25 = 5.550.084 di nuovi alberi. Questo primo dato ci dice quanto influirà sulla famosa e tanto dibattuta questione di piantare alberi (che sono sistemi dissipativi) per ostacolare il riscaldamento globale (i cambiamenti climatici sono una funzione ovviamente più complessa), tra l’altro con l’impianto di specie autoctone siciliane e senza introdurre quindi specie di dubbio valore ecologico negli ecosistemi agricoli. A questi dati vanno poi aggiunti gli incrementi di biodiversità di specie erbacee, ortive e di razze zootecniche, molte delle quali in pericolo di estinzione, di cui ognuno può fare ulteriori ed eventuali simulazioni. Tutto qui? Assolutamente no. Oltre a questi incrementi pensiamo quanto vada ad incidere sui modelli di produzione, in termini di circolarità dei sistemi e quindi di risparmio sulle importazioni di prodotti quali: concimi chimici (in gran parte provenienti da fonti fossili in rapido esaurimento; vedi fosfati ed altri); quanto miglioramento si avrà sulla fertilità dei suoli e sulle biocenosi parassitarie. Si rammenta, a tal proposito che, a livello planetario, secondo una recente stima della banca mondiale, la biodiversità e gli ecosistemi forniscono agli esseri umani servizi per un valore che si può stimare in 72 mila miliardi di dollari ogni anno. Nello stesso anno il PIL globale non è andato oltre i 64,7 mila miliardi. Se consideriamo che la Sicilia, secondo i dati ufficiali ISPRA, è un vero hotspot di biodiversità da tutelare, con circa ¼ della biodiversità europea, e che, pertanto, la mancata applicazione di una norma tanto importante per frenare la perdita di biodiversità rappresenta un danno ecologico ed economico di notevole valore. Uno dei dati che va analizzato da vicino è anche quello relativo alle energie rinnovabili. La lettera a) del comma 5, prevede, infatti, la produzione aziendale di energie rinnovabili. Anche qui poniamo per ipotesi la stessa percentuale di aziende che aderiscono entro il 2030, facendo un calcolo di merito. Le modalità di produzioni di energie rinnovabili sono già state chiarite, con nota inviata ai Ministeri e saranno quindi contemplate all’interno del decreto di cui al comma 6 dell’art. 7. Si tratta della possibilità contemplata di produrre energia rinnovabile, per il fabbisogno aziendale (a cui va aggiunta la graduale conversione delle motorizzazioni elettriche) e di poter vendere un’aliquota ai sensi della circolare 32/E del 2009 e dai successivi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate e in regime fiscale agricolo. Nello specifico va fatto un interessante calcolo; atteso che la produzione di energie rinnovabili potrà essere fatta salvaguardando al massimo le superfici coltivate (in particolar modo sulle tare agricole: piazzole, incolti, tetti, ecc.). PERTANTO, Si comprende come la semplice adesione del 10% delle aziende agricole al sistema implementato dalla L.R. 21/2021 rappresenti uno scenario di incredibili ricadute in termini di autonomia produttiva, di redditività delle aziende agricole (in un momento molto delicato) e sovranità alimentare. A questo bisogna poi aggiungere i vantaggi ottenibili con il raggiungimento degli altri obiettivi di cui al comma 5), non ultimo la possibilità della lettera e): l’utilizzo di filiere corte, gruppi di acquisto solidale, contratti di vendita diretti agricoltore-consumatori, contratti di rete, accordi di filiera, microstrutture di distribuzione e di raccordo tra produzione ed acquisto e ristorazione collettiva che usi prodotti agricoli e loro lavorati riconducibili ai sistemi di produzione agroecologica. Siamo, ovviamente, di fronte ad un grande cambiamento nei paradigmi produttivi, di consumo e di essere della nostra civiltà. RITENUTO ALTRESÌ, la Sicilia pure essendo stata la prima Regione di Italia ha dotarsi della legge sull’Agroecologia, in linea con le disposizioni Comunitarie. Oggi la norma non trova attuazione, in quanto incomprensibilmente i Decreti attuativi non sono stati emanati. Tra l’altro, l’agroecologia, è uno strumento importante per la realizzazione del Green Deal dell’Unione Europea, così come delineato nelle strategie Farm to Fork e Biodiversità, proposte dalla Commissione UE e approvate dal Parlamento Europeo. L’agroecologia, infatti, rientra a pieno titolo nella nuova Politica Agricola Comune 2023-2027 per promuovere pratiche sostenibili in agricoltura ed è uno strumento essenziale per la ricerca e l’innovazione nei settori agro-alimentari, con particolare riferimento all’adattamento e alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alla tutela della biodiversità. CONSIDERATO ALTRESÌ, Tra le peculiarità di questa legge è previsto, all’art.8, la possibilità per le aziende agroecologiche, che si convertano a questo sistema produttivo e che rispettino una serie di requisiti, di beneficiare di premialità nell’ambito delle risorse del PSR. Oggi, nei recenti bandi emanati col PSP 2023-2027, non tenendo conto della norma di legge che lo rende obbligatorio, non si menziona questa premialità, vanificando in tal modo il lavoro svolto dai nostri rappresentanti, dai tecnici che hanno collaborato alla stesura di questa legge, a danno della nostra terra, data l’importante finalità della norma: “la tutela della salute umana, dell'ambiente naturale, della biodiversità, degli ecosistemi e delle attività agricole; il contrasto alla desertificazione, al rischio idrogeologico e agli incendi; la tutela dei prodotti agricoli siciliani e di tutti i settori produttivi correlati; un modello agro-silvo-pastorale conforme ai criteri dell'agroecologia; un efficiente servizio di controlli e verifiche del settore Agroalimentare”. Da considerare, inoltre, i danni erariali, prodromici all’emanazione della norma, considerato che con il denaro dei contribuenti sono sati impegnati per la redazione della legge, deputati, tecnici e uffici, sia in fase redazionale che successivi all’approvazione, visto che i vantaggi, anche economici derivanti dall’approvazione della legge, non sono stati posti in essere a discapito della collettività e della tutela del bene comune. Si tenga conto, ad esempio, che nei suddetti bandi, si sottolinea tra l’altro: “Per quanto non espressamente previsto nel presente Bando si farà riferimento al PSP Italia 2023-2027, al CSR Regione Sicilia, alle norme comunitarie, nazionali e regionali vigenti, alle vigenti Disposizioni attuative e procedurali generali del PSP 2023-2027, nonché alle ulteriore disposizioni in materia di controlli emanate dall’Organismo Pagatore”. Tra l’altro, l’agroecologia è uno strumento importante per la realizzazione del Green Deal dell’Unione Europea, così come delineato nelle strategie Farm to Fork e Biodiversità, proposte dalla Commissione UE e approvate dal Parlamento Europeo. L’agroecologia, infatti, rientra a pieno titolo nella nuova Politica Agricola Comune 2023-2027 per promuovere pratiche sostenibili in agricoltura ed è uno strumento essenziale per la ricerca e l’innovazione nei settori agro-alimentari, con particolare riferimento all’adattamento e alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alla tutela della biodiversità. TUTTO CIÒ PREMESSO CHIEDO ALL’AUTORITÀ CONTABILE IN INDIRIZZO Che sia svolta un’indagine per chiarire i fatti accaduti e verificare la presenza di eventuali responsabilità anche penali e per danno erariale per i fatti sopra descritti e che, se dovesse risultare che i fatti avessero rilevanza penale, sia proceduto nei confronti dei responsabili per i reati che dovessero essere individuati; CHIEDO Altresì, di essere sentiti di persona dal Procuratore procedente per fornire elementi di prova, precisazioni e riscontri, qualora Codesta Onorevole Procura lo ritenesse opportuno, nonché́ di essere informati dell’eventuale archiviazione della presente istanza. L’ esponente si riserva, inoltre, di impugnare e denunciare gli atti e i fatti suindicati, per eventuali profili amministrativi e penali, ai competenti Organi Giurisdizionali. Indico, inoltre, quali testimoni dei fatti anche i Signori:

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