domenica 25 gennaio 2015

Sistema di consulenza aziendale 1°


(FAS - Farm Advisory System).

Rivoluzione nelle tre “P”

Pac, Pan e Psr.  costituiscono una vera sfida per  le imprese agricole  e più in generale per il mondo rurale 
Il  ruolo del sistema di consulenza agricola


                      Per vincere le sfide di un’economia sempre più globalizzata, occorre investire in competenze, dare maggiore spazio alla produzione di idee e ai beni immateriali per uno sviluppo territoriale più innovativo e competitivo, promuovendo il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali



             L’olandese Roeling negli anni ’80 sottolineava come la conoscenza agricola non fosse un patrimonio dell’accademia o dei centri di ricerca, ma sia il combinato di una miriade di detentori di conoscenze che interagiscono, il cosiddetto Sistema di Conoscenze e Innovazione Agricola. Le crisi dell’agricoltura convenzionale, gli effetti collaterali della rivoluzione verde, l’inquinamento, etc. hanno spinto a teorizzare e praticare forme partecipative di ricerca applicata (ovviamente non di base), in cui le conoscenze degli agricoltori sono valorizzate. La necessità di percorrere vie nuove e diverse (il recupero della biodiversità, l’agricoltura biologica, l’agricoltura sociale, la vendita diretta, lo sviluppo rurale multisettoriale, ecc.), unitamente alla constatazione che l’agricoltura produce anche beni pubblici (protezione del suolo, paesaggio, assorbimento CO2, habitat naturali) spinge a cercare anche nuovi modelli di divulgazione e di consulenza, che almeno in un primo momento dovrebbero essere a carico del pubblico. Ecco quindi che negli ultimi tempi, nella stampa internazionale e anche negli ambienti più market oriented (USA, Olanda, Banca Mondiale, ecc.) vi è una riscoperta del ruolo pubblico nella divulgazione e consulenza, Si parla sempre di più di tecnici che siano animatori o facilitatori, che favoriscano la formazione di gruppi e di reti, collegando ricerca, pratica e istituzioni, stimolando così una crescita “dal basso verso l’alto” e la messa a punto di innovazioni appropriate (tecniche, organizzative, individuali e di gruppo, etc.).  

lunedì 19 gennaio 2015

Lo sviluppo locale integrato e sostenibile

di Dario Costanzo  
Il nostro è proprio un mondo all’incontrario.
Nel nostro immaginario collettivo aspiriamo tutti a vivere in un ambiente pulito, sano, bello ma poi lo riempiamo di rifiuti non degradabili, costruiamo sul letto dei torrenti e vorremmo costruire dove ci pare e quanto ci piace, senza sottostare ad alcuna regola urbanistica o di sicurezza.
Amiamo i nostri figli più della nostra stessa vita, e pensiamo che un bambino in salute sia un bambino grassoccio; per questo motivo lo nutriamo a dismisura, dandogli molte più calorie di quelle di cui in effetti ha bisogno. 
Li facciamo giocare seduti alla scrivania con play station e videogiochi, dotandoli di telefonini sempre più performanti ma poi, un po’ per moda, un po’ perché ce lo dicono i medici, li iscriviamo in palestra per perdere peso. Naturalmente li accompagniamo in palestra in macchina, salvo poi farli sedere su biciclette statiche, cioè senza ruote; usciti dalla palestra li accompagniamo al catechismo in macchina, da Mc Donald’s in macchina e l’indomani, naturalmente, a scuola in macchina.
Gli mettiamo nello zaino merendine piene di grassi, zuccheri e conservanti, ma poi ci preoccupiamo se diventano “sovrappeso”, se non addirittura “obesi” perché sappiamo (lo abbiamo letto sulle riviste) che l’obesità infantile predispone all’obesità in età adulta e lo sappiamo (lo abbiamo letto sulle riviste) che l’obesità in età adulta predispone a malattie cardiocircolatorie, dismetaboliche, oncologiche … e chi più ne ha più ne metta.
Una volta raggiunta l’età da marito (come si usava dire una volta), portiamo le ragazzine dal dietologo e dall’estetista, perché le vogliamo più sane e più belle, come quelle delle riviste.
Per assicurare loro un futuro dignitoso, li facciamo studiare sino alla laurea, preparandoli a fare professioni che non hanno più alcuna possibilità di affermarsi, almeno in Italia, e poi ci lamentiamo se loro ci lasciano per andare a vivere all’estero e se non troviamo più un idraulico, un falegname o un calzolaio.
Compriamo automobili tedesche, motociclette giapponesi, elettrodomestici olandesi, computer coreani, abiti cinesi, giocattoli vietnamiti e tortellini emiliani, salvo poi a lamentarci che in Sicilia non c’è lavoro.
Ci arrabbiamo se non ci sono più concorsi alla Regione, perché vorremmo per i nostri figli un posto da impiegato, ben pagato e possibilmente con poche responsabilità. 
Naturalmente ho un po’ esagerato, anche se un fondo di verità esiste in tutto quello che ho detto.
Se questa realtà non ci piace, proviamo a cambiarla; proviamo ad immaginare un nuovo stile di vita, una nuova “dieta”, nel senso etimologico del termine greco. 
Proviamo a pensare che la crescita economica non può essere infinita, che le risorse del nostro pianeta sono limitate, che molti dei problemi attuali sono derivati da una pessima distribuzione delle risorse, sia in campo nazionale che, ancor di più, in campo internazionale.
Un gruppo di esaltati, al quale appartengo, pensano che invertendo la rotta si possa tentare di vivere meglio. Per questo motivo immaginano un modello di sviluppo non più dirigista, ma condiviso dal basso (i più colti lo chiamano Approccio Leader o Approccio Bottom – up). Alcuni di questi esaltati lavorano dentro strutture che prendono nomi strani (G.A.L., G.A.C.).
Questo nuovo modello di sviluppo pensa che 7.000 anni di storia dell’uomo sulla terra abbiano qualcosa da insegnarci. Essi pensano che l’equilibrato rapporto uomo-natura abbia selezionato frutti che magari non saranno tutti tondi, grandi e colorati, ma certamente ci possono accompagnare lungo tutta la stagione con una maturazione di tipo scalare, per nutrirci tutto l’anno senza ricorrere a conservanti chimici. Riscopriamo quindi la biodiversità.
In merito alla composizione della Dieta alimentare, essi pensano che sia necessario mettere alla base della piramide alimentare: attività fisica regolare, poi pane, pasta, riso e altri cereali possibilmente integrali, frutta, legumi, verdure e grassi derivanti esclusivamente dall’olio d’oliva. Salendo troviamo, in quantità inferiori, latte e latticini, pesce, carne bianca, uova, dolci e carne rossa (una volta al mese).
Gli esaltati di cui sopra pensano che l’utilizzo di questi prodotti e la loro corretta composizione nella dieta andrebbero estesi alle mense collettive (ad esempio quelle scolastiche) ed a quelle individuali (ad esempio quelle dei ristoranti italiani). 
La produzione di tali cibi, utilizzati in sempre maggiore quantità, pensano che potrebbe portare uno sviluppo dell’agricoltura mediterranea, possibilmente biologica ed eco-compatibile, con evidenti ripercussioni di ordine sociale ed economico.
Proviamo insieme, se ci crediamo, a pensare ad un modello di sviluppo basato non più su industrie automobilistiche, raffinerie di petrolio e trivelle, quanto piuttosto su una agricoltura moderna ma sostenibile, multifunzionale legata alla valorizzazione delle nostre identità locali.
Se riusciremo in questo intento, vivremo certamente un po’ più felici, sicuramente più sani e probabilmente più belli, nella consapevolezza che la BELLEZZA salverà il mondo.

domenica 11 gennaio 2015

Uso sostenibile degli agrofarmaci e Piano d'azione nazionale PAN

di  NinoSutera
                                    Il 22 gennaio 2014 è stato adattato il Piano d'Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN), disposizione con la quale si da attuazione in Italia alla Direttiva 2009/128/CEE. Il documento è molto complesso, coinvolge diversi soggetti, integra ed modifica molte norme già vigenti.
Il Pan si propone di ridurre i rischi associati all'uso dei prodotti fitosanitari, promuovendo un processo di cambiamento delle tecniche di utilizzo dei prodotti verso forme più compatibili e sostenibili in termini ambientali  e sanitari.


 Prodotti  fitosanitari
Prodotti fitosanitari (o agrofarmaci o fitofarmaci o pesticidi) sono tutti quei prodotti, di sintesi o naturali, che vengono utilizzati per combattere le principali avversità delle piante come, malattie infettive, fisiopatie, parassiti e fitofagi animali e piante infestanti.
Allo scopo di favorire il commercio mondiale e al contempo di tutelare la salute umana e l'ambiente, nell'ambito della struttura delle Nazioni Unite (ONU), sono stati definiti con estrema attenzione i criteri armonizzati per la classificazione e l'etichettatura ed i principi generali per la loro applicazione. Il risultato è stato denominato GHS (Globally Harmonized System).
Il Regolamento CLP (Classification, labelling and packaging) - sostituirà la normativa preesistente e comporterà il cambiamento della  classificazione ed etichettatura.
Nel periodo di transizione  1  giugno 2014 - 1 giugno 2016 i prodotti già in uso devono  avere la doppia classificazione.

I nuovi formulati a partire dal 1 giugno 2014 dovranno adottare la nuova classificazione.
Il Regolamento CLP è un sistema di classificazione ed etichettatura univoco a livello mondiale che la Commissione europea, con una decisone, ha adottato, divenendo  giuridicamente vincolante per gli Stati membri dell'Unione, saranno così abrogate le preesistenti Direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE.
Le disposizioni del Regolamento CLP si applicano integralmente a ogni sostanza o miscela incluse quelle sostanze e quelle miscele disciplinate da altri regolamenti di settore come il Regolamento(CE) 528/2012 in materia di biocidi ed il Regolamento (CE) 1107/2009 in materia di fitofarmaci.
Il CLP sostituisce quindi le precedenti direttive comunitarie relative alle sostanze e ai preparati pericolosi, introducendo importanti cambiamenti per tutta l'industria chimica, compresi i principi attivi degli agrofarmaci e gli agrofarmaci stessi.
Nuovi criteri di classificazione e nuovi simboli per pericoli specifici sono stati introdotti e prendono il posto dei precedenti sulle etichette di sostanze e prodotti.
Di conseguenza anche le schede di sicurezza devono essere aggiornate alle nuove norme.
Patentino per l'uso dei prodotti fitosanitari
Il PAN istituisce un sistema di formazione obbligatoria e certificata per gli utilizzatori professionali, distributori e consulenti.  
Il certificato di abilitazione all'acquisto e all'utilizzo dei prodotti fitosanitari ai fini professionali è rilasciato ai maggiorenni dopo la partecipazione ad un  corso base di 20 ore,  su materie specifiche e al superamento dell'esame di abilitazione. L'autorizzazione vale 5 anni, e su richiesta del titolare può essere rinnovata previa verifica della partecipazione a 12 ore di corso o iniziative di aggiornamento.

Sono esonerati alla frequenza dei corsi di formazione per utilizzatori professionale   coloro che sono in possesso del diploma quinquennale o laurea, anche triennale, nelle discipline agrarie e forestali, biologiche, naturali, ambientali, chimiche, farmaceutiche, mediche e veterinarie ma, sono tenuti a superare l'esame di abilitazione e a partecipare ai successivi corsi di aggiornamento necessari per il rinnovo.
A partire dal 26 novembre 2015 il Patentino – Certificato di abilitazione all'acquisto e all'utilizzo dei prodotti fitosanitari - sarà un requisito obbligatorio per chiunque acquisterà e/ o utilizzerà i prodotti fitosanitari per un uso professionale non più legata alla classe tossicologica, come prevista dalla vecchia normativa.
A partire dal 26 novembre 2015 il distributore è tenuto ad annotare il numero o il codice dell'abilitazione esibita dall'acquirente al momento dell'acquisto, senza quindi distinzione della classe tossicologica.
Si ricorda la tenuta del registro dei trattamenti compilato a cura dell'utilizzatore professionale.

Taratura delle macchine irroratrici

Il controllo funzionale delle macchine irroratrici, avviato in maniera volontaria all'inizio degli anni '80, con la Direttiva 2009/128/CE è divenuto obbligatorio e deve essere effettuato presso i centri prova autorizzati.
Il PAN  all'art A.3.2 indica l'elenco delle attrezzature, per uso professionale, utilizzate
in ambito agricolo ed extra, da sottoporre a controllo funzionale entro il 26 novembre 2016 almeno una volta.
L'intervallo tra i controlli non deve superare i 5 anni fino al 31 dicembre 2020 e 3 anni
per le attrezzature controllata dopo.
Le attrezzature nuove comprate dopo il 26 novembre 2011 devono essere sottoposte al primo controllo funzionale entro 5 anni dalla data di acquisto.
I centri prova rilasciano un attestato di rispetto dei requisiti funzionali previsti.
E' possibile conoscere le componenti delle attrezzature per la distribuzione dei
prodotti fitosanitari oggetto del controllo funzionale 
Il PAN prevede inoltre obbligatoriamente la regolazione o taratura e manutenzione periodica delle attrezzature, per adattare e stesse alle caratteristiche tecniche dei prodotti utilizzati e delle
colture. I dati devono essere registrati e sulle schede allegate ai registri dei trattamenti. Il Pan all'art. A.3.6 specifica gli aspetti oggetto dei controlli periodici.
Regolamentazione o taratura strumentale volontaria va eseguita presso i
centri prova a completamento dei controlli funzionali, anche in questa occasione verrà rilasciato un documento che oltre ai dati identificativi dell'attrezzatura, riporterà i parametri oggetto della regolamentazione, che avranno validità di 5 anni.
Indicazione per la manipolazione e lo stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenza
Il PAN   meglio specifica gli adempimenti a carico degli utilizzatori professionali circa:
  • Stoccaggio degli agrofarmaci;
  • Manipolazione, diluizione e miscelazione degli agrofarmaci prima  dell'applicazione;
  • Manipolazione degli imballaggi e delle rimanenze degli agrofarmaci;
  • Recupero o riutilizzo della miscela fitoiatrica residua nell'irroratrice al termine  dei trattamenti;
  • Pulizia dell'irroratrice al termine della distribuzione;
  • Recupero e smaltimento delle rimanenze di prodotti fitosanitarie e dei relativi   imballaggi.
Il Piano di azione nazionale stabilisce che a partire dal 1 gennaio 2015, tutti gli utilizzatori professionali dovranno rispettare le disposizioni riportate nell'allegato VI del Piano, tra cui:
  • i locali di stoccaggio dei prodotti fitosanitari devono essere specifici e non possono prevedere lo stoccaggio promiscuo di generi alimentari o mangimi;
  • il deposito deve essere organizzato in maniera tale da poter contenere eventuali sversamenti accidentali senza rischio di contaminazione per l'ambiente, le acque o la rete fognaria;
  • il deposito o l'armadio deve garantire unsufficiente ricambio d'aria, deveessere asciutto, al riparo dalla pioggia e dalla luce solare e in grado di evitare temperature che possano alterare le
  • confezioni e i prodotti o creare condizioni di pericolo;
  • le aperture per l'areazione devono essere protette con apposite griglie in modo da impedire l'entrata di animali;
  • i prodotti fitosanitari devono essere stoccati nei loro contenitori originale e con le etichette integre e leggibili; i ripiani devono essere di materiale non assorbente e privi di spigoli taglienti;
  • sulla parete esterna del deposito devono essere apposti cartelli di pericolo e in vicinanza dell'entrata devono essere ben visibili i numeri di emergenza;
  • il deposito deve essere dotato di materiale e attrezzature idonee per tamponare e raccogliere
  • eventuali sversamenti accidentali di prodotto.



Scadenza

 

Cosa
Cosa dice la norma
01/01/2014
 

Difesa integrata obbligatoria


Gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari, a partire dal 1 gennaio  2014, applicano i principi generali della difesa integrata obbligatoria.
Il   PAN distingue 3 diversi livelli:
Difesa integrata di base
Difesa  integrata volontaria (con disciplinari )
Agricoltura biologica REG CEE834/2007.
26/11/2015
 

 
Certificato di abilitazione alla vendita e certificato di  abilitazione all'attività di consulente

 
A decorrere dal 26 novembre 2015, chiunque intenda svolgere un'attività di  vendita di prodotti fitosanitari o di consulenza sull'impiego di prodotti  fitosanitari e dei coadiuvanti deve essere in possesso di uno specifico  certificato di abilitazione.

 
26/11/2015

 

 
Certificato di abilitazione all'acquisto e all'utilizzo

 

A decorrere dal 26 novembre 2015,   l'utilizzatore professionale che acquista per  l'Impiego diretto, per se o per conto terzi, prodotti fitosanitari e  coadiuvanti  deve essere in possesso di uno specifico certificato di abilitazione.
 
26/11/2015
 
Prescrizioni per la vendita dei prodotti fitosanitari

 

Al momento della vendita deve essere presente almeno una persona, titolare o dipendente, in possesso del relativo certificato di abilitazione. 
Il distributore ha l'obbligo di accertare la validità del certificato di abilitazione e l'identità dell'acquirente e  di registrare i prodotti venduti con il riferimento al numero o codice di abilitazione


 
26/11/2015


 
Divieto di vendita ad utilizzatori non professionali di prodotti fitosanitari che non recano in etichetta la specifica dicitura  "prodotto fitosanitario destinato agli utilizzatori non professionali"

Decorso   il termine di due anni successivi all'adozione delle disposizioni di cui al  comma 4, è vietata la vendita agli utilizzatori non professionali di prodotti  fitosanitari che non recano in etichetta la specifica dicitura "prodotto  fitosanitario destinato agli utilizzatori non professionali".

 

 
26/11/2016

 
Controllo funzionale delle attrezzature

 

Tutte  le attrezzature, impiegate per uso professionale, vanno sottoposte almeno una  volta al controllo funzionale entro il 26 novembre 2016.
 

sabato 3 gennaio 2015

Pensierino di capodanno

di
 Dario Costanzo

                          Anche quest’anno, come ormai mi capita da oltre 50 anni (sigh), ho scambiato auguri con amici, parenti e conoscenti, tutti improntati a sentimenti di speranza, di gioia e prosperità. Le parole più ricorrenti sono state, come sempre: serenità, salute, pace, lavoro etc.

Tutti i mezzi di comunicazione sono stati utilizzati, nessuno escluso; abbiamo iniziato con gli sms ed abbiamo continuato con telefonate, chat, social network, bigliettini manoscritti (ormai sempre più rari) e, addirittura, anche incontri personali (anche questi sempre più rari).
Abbiamo così celebrato per l’ennesima volta il rito augurale del nuovo anno pur sapendo che, in fondo, la cosa più bella di tale rito consiste nel ricordarsi a vicenda.
Sappiamo infatti con assoluta certezza che anche i migliori auguri, espressi con i sentimenti più profondi, difficilmente si potranno avverare così come vorremmo; l’anno che verrà porterà, ad ognuno di noi, volente o nolente, momenti belli e momenti tristi. Ma allora dove sta’ la novità di quest’anno? “Io mi sto preparando… è questa la novità”, cantava il mitico Lucio Dalla.
A pensarci bene è proprio questo il migliore sentimento che ci deve guidare all’inizio del nuovo anno. Anch’io ho acquisito, nell’anno ormai trascorso, la profonda consapevolezza che la vita non può essere programmata, gestita e controllata a nostro piacimento, perché la realtà é mutevole, il significato degli accadimenti è spesso sfuggente e quasi mai comprendiamo la ragione profonda di ciò che ci accade.
Anche Maria, di cui oggi celebriamo la solennità intitolandola Madre di Dio, ha vissuto la stessa condizione: non tutto quello che stava accadendo dentro di lei e attorno a lei le doveva sembrare estremamente chiaro; a differenza di chi vuole però avere risposte a tutti i costi, lei ”serbava tutte queste cose nel suo cuore”.
Fatte le dovute differenze, ho capito che l’augurio migliore che possiamo scambiarci non è quello vano della felicità a tutti i costi, perché sappiamo che difficilmente si potrà realizzare.
Auguriamoci allora di saperci attrezzare a gestire la precarietà della nostra esistenza, evitando di traguardare obiettivi troppo lontani ed estremamente nebulosi.
La nostra vita è appesa ad un filo e, anche impegnandoci, non riusciremmo ad allungarla di un solo giorno, rispetto a quanto già scritto dal padrone della vigna.
Impegniamoci allora a saper affrontare l’anno nuovo con spirito davvero rinnovato, affrontando giorno per giorno gli accadimenti della vita, belli o brutti, nella piena consapevolezza che non saranno né tutti belli, né tutti brutti. Sarà pur sempre la nostra vita.. la nostra e non quella di un altro e quindi soprattutto noi dovremo essere pronti a saperla vivere, nel migliore dei modi.
Ecco, quindi l’augurio che mi sento di condividere con tutti voi:
-          Coraggio: non lasciamoci travolgere dagli accadimenti negativi ma affrontiamoli
-          Speranza: le nostre azioni non saranno vane ed alla fine del tunnel troveremo la luce
-          Determinazione: se vogliamo cambiare il mondo non dobbiamo mollare, ad iniziare da noi stessi
-          Com-passione: non ci si salva da soli perchè “siamo tutti nella stessa barca”

-          Bellezza: perché è la sintesi dell’armonia dell’universo.