martedì 20 febbraio 2024

La protesta,tra integralismo e fake news

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               NinoSutera 

coordinatore 

European Rural Parliament Italy

  

https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/24318 

Bisogna saper comprendere le differenze  per capire il conflitto.

Ricordiamo nelle premesse che,  la PAC esiste solo ed esclusivamente perchè i consumatori, contribuenti, cittadini europei, ovvero azionisti di maggioranza,  continuano a pagare le tasse,  per alimentare il sistema dei sussidi della PAC

Nel corso dei sessanta anni di vita, la PAC ha subito frequenti evoluzioni, proprio perchè gli “azionisti di maggioranza” sono diventati molto esigenti.

Una sorta di vero scambio,  io cittadino europeo continuo a sostenere il mondo agricolo, pagando le tasse, tu  agricoltore adotti una serie di soluzioni, a favore dell'ambiente, dell'alimentazione e del prossimo.

In tanti fanno finta di ignorarlo, ma se si dovesse interrompere questo patto tra galantuomini, il mondo agricolo non ne trarrebbe nessun beneficio, anzi!  

           Uno degli obiettivi dei padri fondatori della comunità economica europea,CEE così si chiamava una volta,era quella di assicurare pace e prosperità al suo popolo.Per fare ciò, il mondo agricolo, che rappresentava la fetta più consistente dell Europa unita è stata destinataria di finaziamenti a go-go rendendola da una parte un oasi, dall’altra dipendente dall’assistenza. Nell’Europa agricola, qualsiasi cosa è stata oggetto di finziamento pubblico attraverso la PAC. In parole povere assistenza pura, certo non tutti gli agricoltori ne hanno beneficiato in ugual misura. Chiaramente in un Europa a 9 o a 15 tutto era molto più semplice, in un Europa allargata, un po meno, in pratica non ci sono più le risorse per tutti.Le politiche a favore dell’ambiente non c’entrano niente, non sono responsabili della crisi, semmai l’aumento dei costi di produzione a causa della guerra si, sono i responsabili numero uno, anche se non da soli. Per fare un esempio il costo del carburante agricolo prima della guerra era di 0.67 centesimi di euro, oggi 1.20 euro.Solo per i non addetti ai lavori la responsabilità è da addebitare al Farm to Fork. Una strategia chiave dell’Unione europea nell’ambito del Green Deal, con l’obiettivo di rendere il sistema alimentare più sostenibile dal punto di vista ambientale e a migliorare la salute dei cittadini.  Al contrario Farm to Fork rappresenta un opportunità dell’Europa Agricola, del sud Europa, dove come è noto le condizione agroclimatiche consentono di produrre nel pieno rispetto dell’ambiente e della natura, anche con basso apporto di mezzi tecnici (chimica in primes, pesticidi, che come è stato accertato dalla ricerca, proprio bene alla salute non fanno.)

In questo contesto si inseriscono le fak news, i talebani e gli integralisti e per finire i tuttologi, come dire tutti hanno una funzione, creare e alimentare confusione, perchè come scriveva Tomasi di Lampedusa, “

"Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”

  Bisogna riscrivere le regole del gioco, una nuova stagione di Riforma Agraria,  tenendo conto delle esigenze degli “azionisti di maggioranza” e non di una piccola lobby economica-finanziaria, infatti:

1) Le aziende agricole a conduzione familiare producono più  dell'80% del cibo nel mondo

2) Le fattorie familiari occupano il 70-80% dei terreni agricoli in tutto il mondo

3) Le donne detengono solo il 15% di terreno agricolo, mentre forniscono quasi il 50% della manodopera agricola

4) Più del 90% delle aziende agricole sono gestiti da un individuo o una famiglia che fa affidamento principalmente sul lavoro familiare

5) L'80% delle risorse europee va a una piccola lobby (20%)di aziende capitaliste.

6)  L’81% dei Azionisti di maggioranza,(cittadini, contribuenti, consumatori, piccole e medie aziende agricole) si dicono preoccupati per l’impatto ambientale dei pesticidi e per il 75% hanno timori rispetto all’impatto dei pesticidi sulla salute umana, come riporta un recente sondaggio della società di analisi di mercato Ipsos.

Il ruolo delle  fake news.

1) Non è vero che il green deal danneggia produttori e consumatori, è un programma ambientale progettato e creato allo scopo di agevolare i percorsi di decarbonizzazione ed è uno strumento necessario per contrastare gli effetti della crisi climatica: di fatto costituisce il rimedio e non il male.

2)  Non è vero che l’utilizzo dei pesticidi è indispensabile a salvare l’agricoltura, la verità è che il loro utilizzo non garantisce di poter contare su una maggiore resa agricola o di salvaguardare le colture ma è dannoso sia per la conservazione degli ecosistemi che per la salute umana e favorisce la dipendenza dalla chimica del modello agricolo attuale.

3) Non è vero che l’Europa obbliga a non coltivare il 4% dei terreni per speculare sul lavoro degli agricoltori, si tratta invece di una misura che nasce allo scopo di favorire la difesa dall’erosione e dal dissesto idrogeologico, l’incremento della fertilità dei suoli e la tutela della biodiversità grazie ad aree incolte, siepi, boschetti, stagni e servizi ecosistemici.

4) Così come è falso pensare che l’Europa voglia sostituire i cibi tradizionali con quelli sintetici. La carne coltivata non è ancora disponibile in Europa e, dunque, in Italia. Al netto di ciò, è bene chiarire che, comunque, non potrebbe sostituire la carne prodotta da allevamento tradizionale. Il vero problema è, infatti, il modello di allevamento zootecnico intensivo che non rispetta il benessere animale e provoca l’inquinamento di acqua aria e suolo.(cronaca di questi giorni in alcune regioni del nord)

 

 

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