giovedì 8 novembre 2018

Il Campo Carboj compie 60 anni

nucciatornatore

L’Azienda Sperimentale compie 60 anni dalla sua
costituzione, abbiamo incontrato Nino Sutera 
Diploma di Laurea in Scienze  e Tecnologie Agrarie,     Funzionario Direttivo della Regione Siciliana,   “Formatore Consulente” del Formez,    Componente del Gruppo di Lavoro PAN,    Iscritto all’Albo regionale dei Formatori interni presso il Dipartimento della Funzione Pubblica della Regione Sicilia   -  Ideologo dei Borghi GeniusLoci De.Co.  Ideologo   Percorso informativo di sviluppo locale “Un Villaggio di idee” Coordinatore  del  G.I.T (Gruppi d’interesse territoriale del MIUR)   e tra i ideologi della Libera Università Rurale, Divulgatore Agricolo dell’Assessorato Agricoltura,  consulente del PAN fitofarmaci e formatore,   coordinatore all’Osservatorio di Neoruralità e Responsabile dell’Azienda Sperimentale Campo Carboj,   dell’Ente di Sviluppo Agricolo, autore di diverse pubblicazioni e relatore in oltre 300 eventi divulgativi, blogger.


Ma  il tempo per fare tutte queste attività dove lo trova?
Guardi che abbiamo fatto una sintesi di attività e iniziative spalmate nel tempo, poi  quando uno vuole il tempo lo trova, sempre.
Lei cura anche   il blog   con oltre 5000 contatti al mese, che è un risultato straordinario.  E’ sorpreso?
Non lo so se è un risultato straordinario, so che c’è un grande vuoto da colmare, e sinceramente non pensoo che  il blog da solo può colmare un deficit  di investimenti immateriali.
Veda, è  ormai certo che le aree d'Europa  che investono in risorse immateriali, sconoscono lo stato di crisi del settore agroalimentare. Di contro, le regioni che non credono che lo sviluppo dipenda dagli elementi dell'economia della conoscenza, ogni stagione è buona per chiedere lo stato di crisi. Non è un caso, ma la realtà dei fatti.
Nel Veneto, per esempio ritengono che siano strumenti inderogabili e indispensabili per la crescita economica, in Sicilia mentre (  non è una critica alla governace attuale) ormai da almeno un decennio, anno più anno meno,  non c’è più traccia di attività  di  divulgazione e di informazione. La frequenza di visitatori del blog forse indica, che c’è una grande richiesta di informazioni tematiche.
 Recentemente avete avviato anche un progetto sperimentale  di Agricoltura Sociale, di cosa si tratta?
L’agricoltura sociale comprende una pluralità di esperienze non riconducibili ad un modello unitario, quanto al tipo di organizzazione, di attività svolta, di destinatari, di fonti di finanziamento, ma accomunate dalla caratteristica di integrare nell’attività agricola attività di carattere sociosanitario, educativo, di formazione e inserimento lavorativo, di ricreazione, diretti in particolare a fasce di popolazione svantaggiate o a rischio di marginalizzazione. Abbiamo avviato un progetto di formazione e inserimento lavorativo,  orientate all’occupazione di soggetti a bassa contrattualità  , migranti, rifugiati;

Da qualche mese, coordina l'Osservatorio di NeoRuralità, ecco ci parli della NeoRuralità?
NeoRurale  è    un modo per descrivere, chi torna alla terra fondendo tradizione ed innovazione. Chi vede nella NeoRuralità una concreta opportunità per se stessi, le proprie famiglie e le comunità locali, un processo culturale condiviso  di valenza diffusa.
Il modello di sviluppo seguito da Neorurale è frutto di una profonda innovazione culturale nelle zone rurali. Un cambiamento di prospettiva che non prevede lo sviluppo di nuove tecnologie, ma utilizza in modo creativo quelle esistenti
Un Ente pubblico ha il diritto-dovere di osservare il fenomeno che già è una realtà in tutt'europa.
Ecco allora che  neorualità e  neoagricoltura contadina  stanno introducendo ‘nuovi/antichi codici’ di produzione di qualità locale e ambientale in rapporto a nuove forme sociali di scambio diretto con l’autorganizzazione del consumo.

Che cos'è l'Azienda sperimentale  Campo Carboj?
 La Cassa per il Mezzogiorno attivò,  negli anni '50, il Programma Sperimentale Irriguo a supporto del suo vasto programma di intervento che si sviluppa presso un'apposita rete di Campi Sperimentali originando da un nucleo iniziale di prove attivate nel 1952 dall'Ente per l'Irrigazione in Puglia e Lucania in apposite aziende agricole forzate a svolgere un doppio ruolo sperimentale-dimostrativo.Tali iniziative si inquadravano in una generale tendenza dei grandi enti pubblici italiani, impegnati in massicci e pressanti programmi territoriali di attrezzamento irriguo, a provvedere in proprio alla attivazione delle ricerche sui parametri tecnico-agronomici da tenere a base delle progettazioni nel frattempo avviate.
 Con quali obiettivi?
L’obiettivo era  di organizzare programmi di attività dimostrative, gestendo dei corsi di istruzione professionale per maestranze irrigue volti alla formazione e qualificazione di tecnici, coltivatori diretti, lavoratori agricoli e, comunque, operatori di settore che, nel territorio, iniziavano ad utilizzare la pratica dell’irrigazione, che negli anni si è resa indispensabile per lo sviluppo dell’agricoltura del mezzogiorno.  

Una stagione  definitivamente archiviata, che ha  avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo agricolo del territorio.

Oggi è un Centro pubblico di raccolta della Biodiversità. Un museo a cielo aperto dove vengono custodite oltre 150 tra cultivar, popolazioni e accessioni del germoplasma olivicolo siciliano e 40 tra pesche e pere


Và detto che è necessario rideterminare  la mission e la vision nei tempi in cui viviamo, con le nuove esigenze del mondo agricolo, che nel frattempo e diventato mondo rurale. 
 Iniziando  dalla denominazione  del    Campo Carboj (ormai disueto)  I ragazzini delle scuole elementari, che visitano il campo, spesso super informati, per via dei telefonini,  per esempio si chiedono, ma se l’Azienda si trova a pochi chilometri dal fiume Belice,  perché si chiama Carboj, che è il nome di un altro fiume che dista oltre 20 Km dal campo?
Non è chiaramente  una questione di nome, ma  è' necessaria una   rivisitazione complessiva delle strategie. Il gruppo di progettazione per esempio,  è impegnato a utilizzare tutte le opportunità e le risorse provenienti dai bandi pubblici,  senza incidere sul bilancio dell'Ente, traguardate anche  alla programmazione 2020. 
Questo è stato il momento della semina, chiaramente seguirà anche quello del raccolto.



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