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Dieta Mediterranea o Diaita?
ovvero stile di vita mediterraneo
Il termine dieta viene comunemente associato ad un regime
alimentare, di solito privativo e restrittivo, volto a perdere peso. Sarebbe
importante invece riportare il termine dieta al suo significato semantico,
ossia al termine greco "diaita" che tradotto vuol dire stile di vita,
in questo modo forse si riuscirebbe a vedere la dieta non più come qualcosa di
negativo ma come la giusta alimentazione, o meglio ancora il giusto stile di
vita che si dovrebbe seguire per godere di una buona salute e di una buona forma
fisica. Certo è innegabile che in alcuni casi particolari può essere necessario
seguire per un certo periodo una dieta dimagrante, ma è certo che se tutti
imparassimo a seguire una dieta sana con maggior consapevolezza e costanza non
sarebbe necessario stressare continuamente l'organismo con periodi di abbuffate
e periodi di restrizione perchè attraverso una dieta variata ed equilibrata e
mantenendo il corpo sano e reattivo è molto più facile mantenere la linea senza
troppi sacrifici
Lo“stile di vita
mediterraneo” ha radici antiche, nel modello storico della “civiltà
classica” che si contrappone alla“civiltà barbarica”; stimolante perché si è
evidenziato come questo modello abbia generato, nei secoli, uno stile di vita
che ha arricchito la storia mondiale di conoscenze e di arte. Cosa c’entra la “dieta mediterranea”
con ciò? Noi siamo quello che mangiamo, la dieta mediterranea alimenta gli
individui non solo di cibi semplici e sani ma anche di valori legati al
territorio, alla convivialità,all’ambiente. È una “diaita”, una scelta, una
disciplina di vita è la pratica di un’arte: il “savoir faire” basato sulle
conoscenze e sulle tradizioni che spaziano dal paesaggio alla tavola attraverso
saperi, sapori e odori che si ritrovano nei luoghi, negli uliveti come nei
mercati, nelle piazze e nei luoghi di incontro gastronomici e personali, dove
si sono sedimentate culture e tradizioni di tutto il bacino del Mediterraneo.
Il Mediterraneo, questo mare che ha ispirato e cullato grandi poeti,artisti,
filosofi, maestri di vita, a cui gli americani attribuiscono la responsabilità
di “dividere” l’occidente dall’oriente, in realtà “unisce” in una vasta regione
grandi paesi che condividono i frutti del modello del sano vivere, il cuore di
una cultura che si è diffusa in tutto il mondo. Tutti concordi sul fatto che l’obesità sia una
pandemia che riflette profondi cambiamenti culturali avvenuti nella nostra
società, questi cambiamenti hanno creato un ambiente che promuove uno stile di
vita sedentario e il consumo di alimenti ad alta densità energetica e ricchi di
grassi, spesso idrogenati. Le nostre
regioni del sud sono state la culla della “dieta mediterranea”,oggi sono le
regioni in cui l’obesità infantile è più diffusa: 36% contro il 16%di
Lombardia, veneto e Piemonte. Si sono allontanate dal modello mediterraneo per
aderire ad un modello americano. Gli ultimi 40/50 anni sono trascorsi all’insegna della
promozione di uno stile di vita improntato al modello americano, mentre gli
americani erano impegnati a copiarci il nostro stile di vita: nel 1958 Ancel
Keys cominciò a studiare lo stile di vita culturale e alimentare che consentiva
alle nostre popolazioni di vivere meglio, più a lungo. Fece conoscere la “dieta
mediterranea” e la diffuse come lo strumento più idoneo per vivere sani. Il TIME
dedicò una copertina a lui e alla sua scoperta, la dieta mediterranea, la NOSTRA “diaita”, il nostro
stile di vita: i nostri magazine pubblicano altro sulle loro copertine … Eppure se la merita, la copertina, la nostra
dieta mediterranea: produce un miglioramento del 10% nelle malattie
cardiovascolari, un miglioramento del 6%nelle malattie oncologiche, un
miglioramento del 13% nelle malattie neurovegetative, riduce dell’8% la
mortalità, nel 2010 è stata proclamata patrimonio culturale dell’umanità. Se
pensiamo che ogni anno le cure mediche per obesità e patologie conseguenti,
costano al nostro paese 28miliardi dieuro!!!! (per ospedalizzazione il 64%, per
diagnostica il 12%, per farmaci il7%, per visite il 6%, per altro l’11%)
eche 2/3 di tutti i decessi sono dovuti a patologie inerenti la nutrizione. Essendo uno stile di vita, una cultura, la
dieta mediterranea non può essere praticata se non come fatto culturale legato
al luogo, i nostri territori sono parte integrante della “diaita”, con la loro
storia e la filosofia di vita che hanno ispirato. Gli elementi fondamentali
sono rappresentati da una triade + 1: Olio Extra Vergine di Oliva,Vegetali,
Cereali, + vino. Premessa
fondamentale: si parla di alimenti da produzioni artigianali, che rispettano i
valori nutrizionali attraverso pratiche di coltivazione e lavorazione “gentili”;
i nostri avi non utilizzavano mezzi meccanici, la coltivazione e la lavorazione
delle materie prime è ingrediente culturale della“diaita”. Caratteristica
tipica è il rispetto della stagionalità e della conservazione naturale (sotto
sale e sott’olio) dei prodotti: l’inverno ha le sue verdure che non sono
pomodori e peperoni, come d’estate non sono i cavoli ei carciofi. Il rispetto
della stagionalità garantisce l’apporto delle vitamine nelle forme più adatte
al nostro fisico nel periodo determinato (es.: la vitamina C così come è
presente nei pomodori fa bene d’estate, d’inverno la vitamina C è da assumere
nella forma offerta dagli agrumi).
Un confronto tra i modelli alimentari, quello
europeo fortemente influenzato dalla cultura classica mediterranea e quello
americano fortemente influenzato dalla cultura anglosassone:
Europa
|
America
|
Equilibrio
|
King Size
|
Regular
|
Large
|
Slow Food
|
Fast Food
|
Dieta Mediterranea
|
Mc Donalds
|
Organico
|
Industrializzazione
|
Regionale
|
Globalizzazione
|
Fresco
|
Conservato
|
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