lunedì 5 dicembre 2011

Pagheremo tutto….pagheremo caro


  
Quel pomeriggio,volle guidare la macchina Alice. Percorrevamo l’autostrada Me-Pa e avevamo da poco superato il bivio per Catania, sarà stato il lauto pranzo o/e i raggi solari che violenti mi colpivano il viso, che mi indussero ad abbassare le palpebre,  quel tanto che  bastò  per farmi addormentare e…. feci uno strano sogno
Alla mia destra non vedevo più  quel disteso ciarpame metallico  informe quei piazzali pieni  distese  di auto. un lugubre susseguirsi di capannoni monotoni e mortiferi, scatole metalliche anticipatrice di bare. E poi le ciminiere che vomitavano vapori venefici.... ma  meraviglia delle meraviglie....un vasta distesa di orti lussureggianti., verdeggianti  . C'era di tutto!  Filari binati di pomodoro ", che si alternavano a piselli ,filari di carciofi dalle foglie verde bottiglia  che nascondevano  capolini viola spinose  .. e poi scarola , lattuga, melanzane , carote,  peperoni ,sedano cicoria , finocchi... una esplosione di colori:  ricordavano la nostra bandiera, verde  bianco e rosso  . In mezzo  a questa distesa di orti ,si muovevano lenti uomini e donne ma anche bambini. Alla mia sinistra  dominavano i frutteti  in una alternarsi di albicoccheti, pescheti e susine e poi fichi  loti ecc. Poco distante un treno merci  fermo alla stazione caricava questo ben di dio e si avviava alla volta di Palermo . Qui, i piccoli fruttivendoli   esponevano con maestria , ma ancor più, con la fantasia che li contraddistingue " montagne" di frutta e verdura mentre  una moltitudine di pensionati e casalinghe  "armati " di biciclette riempivano le" sporte" ( doverosamente fatte con palma nana) zeppe di frutta e verdura e  lentamente  con singolare cadenza, a piedi ,si avviavano a casa.  Pochissime le salumerie ,ma ancor meno le macellerie . Le poche farmacie erano costrette ,per campare a vendere cerotti igienici, preservativi  e inutili  "cianfrusaglie" . Negli ospedali non c'era nessuno , i pochi medici e infermieri stazionavano davanti all'entrata, nella vana speranza che arrivasse qualcuno. I balconi dei palazzi erano pieni di fiori ,piante officinali, salvia, timo , rosmarino ecc. .Qualcuno più intraprendente aveva sistemato dei vasi più lunghi e coltivava la "misticanza" .Il treno ,una volta consegnata la frutta e la verdura , non ritornava vuoto . veniva riempito di rifiuti solidi organici e l'"umido"   pronti per il compostaggio...una intelligente raccolta differenziata consentiva agli orti della piana di Termini  quei miracolosi ortaggi. Quelle  informe rottamazione acciaiose restavano un triste ricordo . E gli operai? Quei pochi ,irriducibili si organizzarono in cooperativa e si misero a fabbricare biciclette! Palermo come Pechino? Giravano tutti a piedi e in bici , comprese le mie amiche Adriana e Claudia  andavano in ufficio con la bici , volteggiando per le strade come due farfalle Ma il grosso degli operai  dopo aver dismesso la fabbrica e “bonificato” il terreno e l’ambiente ,girava tra i  filari di pomodoro "pizzutello" si destreggiavano bene ,aiutati dai figli  tra i "tralicci" di canne che sostenevano le laginarie, consigliati  dagli anziani che avevano conservato la memoria ...tutto sommato avevano saltato una generazione, ora si erano congiunti con i loro nonni!    Finalmente si sentivano "liberi" erano ritornati lenti , un po pigri ,cosi come la natura li aveva plasmati. Non gli e ne fotteva un cavolo secco del "tempo", della redditività  , della produttività . erano ritornati "filosofi" come i loro antenati della "magna grecia"? 
Se li osservi mentre passeggiano per le vie o le piazze del  paese  si muovonolenti  , ancanti .,gesticolano, sostano ad ogni passo come se il discorso non possa essere disgiunto dal ...movimento! E un tuttuno! E' sintonia! Anzi armonia!
Ora basta con questi farisei di sindacati , mandiamoli nei campi  ...si quelli di "rieducazione"  . di polpottiana memoria. Sono  stati  assieme ai politici miopi e mediocri più dannosi di una calamità naturale , hanno rovinato una delle più belle pianure  della costa est di Palermo ,ignoranti e cialtroni . Ma ora non potranno più nuocere!  Ora sono un triste ricordo. Ad un tratto alice mi scosse, mi chiese se stavo dormendo, No, gli risposi stò solo sognando.
Giuseppe Bivona

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