sabato 17 dicembre 2011

Mais les feuilles sont mortes ?



Quest’anno l’autunno non si decide ad entrare, sembra indugiare sul limite estremo dell’estate. La vegetazione qui in campagna è ancora verdeggiante come un paio di mesi fa. Alice esce dall’uscio della sua  casa estiva  mentre il sole invia i primi raggi. Si ferma  sotto l’ombroso  lontano alza gli occhi e  vede che sui rami si notano solo poche foglie ingiallite, pochissime cadute a terra. “Eppure siamo quasi alla fine di ottobre “ disse Alice rivolgendosi al Gufo “ Non sarà forse la temperatura  insolitamente mite e l’assenza  di vento e pioggia? Certo rispose il Gufo  “ La caduta delle foglie è per noi uno spettacolo, i botanici direbbero che un perfetto sincronismo, una felice coincidenza, tra le temperature che si abbassano, la luce  del giorno che si attenua  e …. la produzione di ormoni da parte della pianta  che decide di “abbandonarle” non prima di  averle consegnato  un po’ di….. spazzatura accumulata nei mesi primaverili - estivi.
Ad Alice lo spettacolo  delle foglie autunnali ha sempre trasmesso tristezza e senso di caducità , leggiadre creature  dai colori  variegati ,indefiniti , terrei , forse consapevoli di doversi  prima o poi  “staccarsi “ dal ramo , eppure quanta fierezza  esprimono in quell’atto!
 “Bè “ disse il Gufo,  attento come sempre alle note emozionanti di Alice “  a ben pensarci   le foglie autunnali, per strano che possa sembrare , trasmettono armonia e serenità. Sono giunte al termine della loro vita, si lasciano cadere  quasi senza opporre resistenza  , non si aggrappano a niente , anzi trasformano la loro caduta  in una danza di impareggiabile dolcezza ad eleganza.” 
Alice : “Invece noi non cessiamo di  attaccarci alle cose , bramosi di possedere , timorosi di perderli ,ansiosi nel difenderli, sempre più “avere” e sempre meno “essere”. Insomma facciamo esattamente tutto il contrario di quello che fanno  queste lievi, delicate, dignitose figlie dell’albero. Dovremmo imparare da loro!”
Il Gufo annuiva  , certo l’attaccamento alle cose materiali è un prodotto  culturale  della nostra mente ,dell’ego , di  una voglia insaziabile , irrequieta , indomabile  che sempre vuole, vuole ,né mai si accontenta ,incessantemente desiderosa  di altro , ancora ed ancora , sempre più a lungo , come se la vita  fosse una eterna corsa  agli acquisti , dove tutto è in vendita perché tutto ha un prezzo  “ Invece le cose di valore non hanno un prezzo , hanno appunto un valore  che è tutta un altra cosa :non si possono venderle , non si possono comprare , si possono cercare di meritarle  ,di esserne degni e custodirle fedelmente.” Disse quasi tutto di un fiato il Gufo.
 “Eppure” riprese Alice basterebbe essere più “modesti” : le foglie cadono al suolo ,ma senza disperazione , sanno che quello è il loro destino , ma sanno che continueranno a vivere in altre forme in altri corpi , in altre stagioni . Sanno che il loro “cadere” è necessario  perché tra qualche mese  possano sbocciare altre gemme  sul ramo , altre foglie si schiudono al tiepido sole di primavera . Cosi i vecchi debbono fare  altrettanto, lasciare il posto ai giovani , è una legge di natura  ,chi ha fatto il proprio tempo si distacca  perché altre  generazioni possano farsi avanti . E’ il ciclo perenne che eternamente si rinnova. A cosa servirebbe  alla vecchia foglia rimanere attaccata all’albero? Se non ad occupare inutilmente spazio . Ma il suo “sacrificio”  quando l’inverno finirà  e le piogge  avranno ridato forza e vigore  all’albero  nutrimento  ad una foglia nuova,  contribuendo a ridare il miracolo della fertilità”
Il Gufo ora  si era fatto pensieroso “ Non si può vivere solo per se stessi , la nostra vita ha senso ed un valore , nella misura  in cui riesce a rapportarsi col resto  che ci circonda: tutto questo ci dicono le foglie  gialle , arancio o  brune che siano, quando dopo una vita  intensa pienamente vissuta, cedono alla stanchezza , smettono di fare presa , permettono ad un lieve soffio di vento di portale via con se”
“Ma la foglia che  si stacca dal ramo  e cade a terra  “   disse sicura di se Alice” non  cessa di vivere , ma ritorna nel grembo della natura che l’ha generata  , riprende il ciclo della vita dallo stesso terreno che ospita e nutre la pianta ,perche essa stessa feconderà di nuova  energia vitale   e non sarà vissuta invano!”

Le anime dei vecchi ( Constantinos Kavafis)
Nei loro corpi decrepiti,consunti
stanno le anime dei vecchi. Poverine,
cosi stremate e malinconiche
per la grama esistenza che trascinano.
E che spavento hanno di perderla,e che bene
le vogliono queste anime dubbiose,inconseguenti
e tragicomiche - sistemate come sono
nelle loro frolle decrepite pelli

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