Si racconta che la regina Maria
Antonietta moglie di Luigi XVI,una mattina di un rigido inverno, chiese alla
sua dama di compagnia chi provocasse quel vocio assordante,quelle grida
fastidiose ,che provenivano dalla piazza sottostante le finestre del suo
palazzo. “E’ il popolo”- rispose preoccupata una damigella- “Protestano da
giorni perché hanno fame e non c’è pane”- “E Be?!” –disse, con stupita innocenza, la sovrana –“Possono
sempre sfamarsi con le brioche”!
Per la storia ,non passò molto
tempo che la riccioluta “capa “della sovrana rotolò nel cestone di vimini,sotto
l’implacabile mannaia della rivoluzione
francese. Qui da noi, in Sicilia ,fatti i debiti scongiuri e i doverosi
distingui, non si è mai sfiorato un così alto livello di impudenza, sebbene da un po’ di tempo dalla “piazza” giungono al palazzo della regione,
preoccupati e preoccupanti messaggi dal settore
agricolo sempre più afflitto da
seri problemi e dalle prospettive sempre meno rosee Le risposte politiche , monotone e stanche si affidano alla
“soluzione “ dei tecnici i quali ormai da anni non trovano di meglio che
ripetere i soliti bla bla bla… ma nella
sostanza esprimono una palese
dissociazione ,un qualcosa di altro, un profondo distacco che divide questi
“corpi separati” , istituzionalizzati ,arroccati in fortilizi uffici sparsi per
tutta l’isola e dall’altro, l’utenza agricola .Una folta schiera solerti
pretoriani, che in questi ultimi anni si sono coagulati e cementati all’ombra di
interventi e programmi finanziati con fondi nazionali e comunitari che nella
difficile stima di una sua valutazione sulla ricaduta, resta sempre più ardua la determinazione del “costo azienda” . Si
caratterizzano come una “variabile
indipendente”con un suo proprio “status” alienato rispetto alla condizione
vissuta da gran parte della realtà agricola Una situazione quasi paradossale
somigliante per certi versi a quei casi curiosi di aziende che a fronte di
bilanci fallimentari elargiscono lauti compensi a direttori e amministratori!! Eppure
ad una prima impressione sembrano prodigarsi in molteplici iniziative investendo e coinvolgendo non poche risorse
umane e finanziarie: non s’erano mai viste a memoria di agricoltore,tante solerte
premure! .Stranamente però si rischia, come sostiene Sant’Agostino ,di
incorrere nella spiacevole condizione che può verificarsi quando si abusa “d’interventi” per difetto di ragione. Cosi
ne deriva uno scenario dominato da un attivismo febbricitante, una fucina
rumorosa, pervaso da un ottimismo festaiolo che spesso nella foga progettuale o
nella frenesia operativa lasciano poco spazio a riflessioni o a ragionevoli
dubbi circa la reale portata dei benefici o sulle effettive ricadute .E’ un
clima dominato quasi sempre da “momenti”
conviviali in cui la naturale coreografia bucolica fa da sfondo ad un flusso
ininterrotto di messaggi dai toni fiduciosi e rassicuranti che ci svelano, come
per magia, un “miracolo “siciliano. Al fragore di così irrefrenabile operosità
risponde tempestivamente una ricca
testimonianza documentale davvero inusuale nella storia del nostro
Assessorato all’Agricoltura ,come una delle più imponenti produzioni editoriali
che si possa annoverare tra i suoi annali .C’e né di tutti i generi e per tutti
i gusti, voluminosi ed eleganti tomi con un packing di tutto rispetto riserbato, di solito per eventi editoriali o per celebri
ricorrenze. I contenuti ,in alcuni di questi lavori, già dalla premessa,
mostrano i segni d’ affanno nel
giustificare opinabili iniziative, o a
leggere le conclusioni dobbiamo accontentarci di scarni e discutibili
risultati. La nostra più grave e avvilente pena è per i tanti…. alberi
occorsi/immolati per ricavarne la necessaria cellulosa!! Se poi si stampano
quaderni ,si confezionano penne ,calendari ombrelli e gingilli vari non si
comprende più dove finisce la
comunicazione o l’informazione ed inizia la sponsorizzazione autoreferenziale.
Di recente l”’idillio” corre attraverso
il tubo catodico delle televisioni private ,e…per non lasciare niente
d’intentato ci si attrezza di un patinato ed elegante
periodico dove il luccichio delle pagine fa da scorno e
beffa ai bisogni impellenti degli
agricoltori Se la politica regionale non esprime più
precise scelte per via delle uniformità e omogeneità imposte dalla politica comunitaria i quadri tecnici ripetono con asfissiante monotonia i soliti
concetti raccolti sui banchi di scuola . Sembrano più preoccupati a rispettare
gli indirizzi le norme ,le consuetudini
, attenti a non offendere anime
compiacenti. E ‘ un clima stagnante e paludoso dove il sapere agronomico sembra
cristallizzato agli anni sessanta , dove è assente ogni forma di dibattito di
analisi critica: una “monocultura” del sapere, a senso unico.
Le scelte come quelle che hanno
investito il PSR sono “maturate “ nelle
ovattate stanze degli uffici direzionali
del nostro Assessorato al riparo da interferenze esterne o periferiche
Hanno partorito una
inconsistente e illogico programma di intervento pubblico che la nostra
regione ricordi . Attraverso la dizione “rurale “ sono passate interventi che ripetono
pedissequamente gli altri precedenti . ovvero il totale fallimento!!
giuseppe bivona
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