venerdì 1 marzo 2024

VIVA L'AGRICOLTURA CONTADINA


        Le manifestazioni dei trattori, nate dall’evidenza di essere nel vicolo cieco, senza futuro perché il dominio dell’industria, dell'agroindustria, super-intensiva e super inquinante, dopo la rincorsa all’agricoltura 3.0, 4.0, 5.0, porterà alla fine ad alimenti prodotti in fabbriche/laboratorio, alla ricerca dei prezzi più bassi e di profitti più alti, vengono astutamente interpretate dalle istituzioni politiche come richieste allineate a quelle della finanza, che vuole più glifosate, più tecnologia, più veleni, cioè proprio quegli strumenti che hanno portato l’agricoltura in fallimento, e perciò bisognosa di finanziamenti, che bastano sempre meno a remunerare i contadini ma a sostenere un apparato sempre più invasivo. La crisi dell’agricoltura impone una via di uscita dalla catena infernale dell’agricoltura industriale, SUPER-INTENSIVA,SUPER INQUINANTE, dove non prevede ne la salvaguardia dell'attuale, ne del prossimo.

La costruzione di un nuovo mondo contadino è la base necessaria della transizione ecologica, della messa in sicurezza del territorio, della salvezza delle città, della bonifica della terra, delle acque, dell’aria e del cibo da ogni forma di inquinamento.

Tali scopi del più alto interesse pubblico passano dalla promozione di un’agricoltura autonoma dall’industria, senza inquinanti, dalla forestazione e/o piantumazione con i maggiori assorbitori di anidride carbonica, dalla difesa della biodiversità, dalle policolture, dalla produzione di alimenti della più alta qualità.

È nuova agricoltura contadina ogni podere o unità produttiva coltivata da una comunità familiare, amicale, associata in qualunque modo, orientata a utilizzare macchine di potenza totale sempre minore, eliminando la chimica di sintesi, producendo soprattutto per l’alimentazione, allevando animali non in batteria e operando in policoltura, come tale non è un’attività speculativa.

  • È riconosciuto ai contadini agro-ecologici il diritto all’analfabetismo burocratico e digitale. Tutte le pratiche pubbliche saranno a carico pubblico, espletate da funzionari appositi e itineranti, a cui deve essere dato l’incarico di completarle senza lavoro-ombra a carico del contadino.
  • Da questo e dall’assenza di scopi speculativi discende che la nuova agricoltura contadina dev’essere esentata dall’obbligo di iscriversi alla camera di commercio e dall’IVA.
  • Saranno finanziati dal pubblico a misura sul lavoro compiuto le opere di pubblico interesse di manutenzione del territorio con sistemazioni agrarie come: la costruzione o ricostruzione dei muri a secco, della rete idrografica, la manutenzione delle strade vicinali, la bonifica di terreni degradati, la piantumazione di varietà migliorative del microclima.
  • Riservare una quota parte del terreno a siepi, alberature, fossi e sistemazioni agrarie, mantenere e accrescere la fertilità del suolo. Tutto ciò non rappresenta solo un valore di bellezza del paesaggio, ma aumenta la qualità e quantità delle produzioni.
  • Istituire cantieri di lavoro per i nuovi insediamenti contadini con impiego di disoccupati, operai in cassa integrazione, tirocinanti, studenti con borse di studio e immigrati. I cantieri saranno centri di istruzione e sperimentazione, comprendente ogni aspetto della nuova vita rurale e a cui si potranno aggregare anche le scuole di ogni ordine e grado nelle attività pratiche inseparabili dalla formazione. Le associazioni che da anni lavorano in queste materie e rappresentano le varie forme di agricoltura ecologica, organizzeranno il personale docente. In particolare si studieranno e sperimenteranno gli strumenti per la migliore trasformazione artigianale dei prodotti, le tecniche per l’uso di animali nelle attività di trasporto, le piccole attività di trasformazione dei prodotti agroalimentari e altre, come molitorie ad acqua o micro-impianti di produzione energetica rinnovabile nella prospettiva di una rinnovata sovranità tecnica.
  • Istituire per cinque anni un salario di contadinanza per chi intraprende un’attività di nuova agricoltura contadina.
  • Istituire un servizio per l’istruzione, la verifica e i controlli delle buone pratiche e della qualità dei prodotti alimentari delle attività della nuova agricoltura contadina.
  • Sostituire le certificazioni biologiche con autocertificazione comprovate da controlli chimici anche da parte di un servizio di controllo all’interno della comunità sull’ambiente e sui prodotti alimentari che verifichino l’assenza di chimica di sintesi.
  • Riportare in vigore per i nuovi contadini la vendita diretta al dettaglio o al pubblico in regime di esenzione e quindi senza pagamento del suolo pubblico, garantendo la tracciabilità del prodotto con l’autocertificazione.
  • Facilitare l’accesso alla terra promuovendo la concessione delle terre agricole demaniali o pubbliche o private alla nuova agricoltura contadina, e a tale scopo concesse per periodi crescenti in base ai risultati per attività, liberalizzando il rapporto fra proprietà e conduttori; sono parimenti liberalizzati i rapporti di collaborazione e di volontariato in agricoltura anche sotto forma di cooperazione di comunità;.
  • Premiare le filiere corte attraverso reti di comunità alimentari tra produttori e utenti. In particolare, agevolare cooperative di cibo contadino che non solo venda a domicilio ma incentivi il mestiere per attirare nuove generazioni; ed è giusto che siano a carico di tutta la società comunale, regionale, nazionale.
  • Vista al momento la scomparsa quasi totale della trasmissione diretta delle conoscenze pratiche di coltivazione e di vita agricola nelle giovani generazioni, ogni contadino della nuova agricoltura che lascia per malattia o limiti di età dovrà essere sostituito solo da comunità di apprendimento o di analoga produzione, col contributo pubblico.
  • Liberalizzare lo scambio, la vendita e selezione dei semi da parte delle attività dei nuovi contadini, purché prodotti da loro.
  • Il territorio agricolo non potrà essere urbanizzato e le nuove costruzioni rurali necessarie saranno realizzate in materiali naturali facilmente rimovibili. A questo scopo occorre allestire un nuovo catasto agricolo comprendente i terreni utilizzati in agricoltura contadina o a essa vocati, che si tratti di terreni demaniali o privati.
  • Fissare il prezzo minimo di ingresso in Italia di tutti i prodotti agroalimentari secondo il livello medio del costo di produzione nel nostro paese, purché coltivati secondo le norme vigenti.
  • L’Unione Europea deve garantire il diritto alla sovranità e all’autonomia alimentare di ogni paese nel rispetto delle usanze o tradizioni, e basata sulla solidarietà per compensare tutte le situazioni di necessità alimentari anche provocate da eventi straordinari.                                Centro Studi per la nuova agricoltura contadina

    Firenze,18 febbraio 2024

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