sabato 4 febbraio 2012

Mangia da povero e vivrai da ricco


                                                                                     di giuseppe bivona




 “Un terzo del cibo che mangi è sufficiente a farti stare bene ,i  restante 3/4
servono a far vivere i medici, i farmacisti e tutti i cialtroni legati alle malattie”


                           La vecchietta china ai bordi dell’appezzamento era intenta a raccogliere erbette. Alice e il suo inseparabile gufo la videro  e curiosi si  avvicinarono ;” Buon giorno, nonnina” disse Alice,” cosa state facendo di buono?” La nonnina alzò la testa  e si stupì non poco nel vedere una ragazzina in giro per la campagna., oggi è cosi raro vederne una!. “Sto raccogliendo cicoria, bietine ,tarassaco, finocchietto e tante altre, ma come vedi c’è ne cosi poca, ormai questi “nuovi” agricoltori diserbano tutto, sono peggio di Attila e del suo cavallo, trovo qualcosa nei terreni incolti o abbandonati”. Alice era piuttosto attenta e osservò che la vecchietta nel raccogliere le verdurine, selezionava quelle con  gambo cerchiate di rosso in particolare quelle riconducibili alle bietole selvatiche. Perciò non si fece scappare l’occasione  e : “Scusate nonnina ,ma perché selezionate le verdurine con gambi o cerchi intrisi di rosso o quantomeno rosee? “ La vecchietta  drizzò la schiena ,alzo la testa si distese e con calma rispose:”Ebbe!  ,sono più amare . Mia madre , buonanima, mi diceva sempre: “ cose amare ,tiene tele care!” . Ma Alice voleva capire meglio perché le sostanze amare  contenute nei vegetali fossero  cosi benefiche per noi mortali , perciò come al solito si rivolse al gufo il quale , come sempre fece una lunga premessa: “ Cara Alice devi sapere che i  primati ,tra cui ovviamente l’uomo , nella loro lunga storia evoluzione,hanno selezionato  attraverso  ripetuti tentativi ,  gli alimenti più “energetici” ovvero caratterizzati dal sapore dolce,  in cui il costituente principale era lo zucchero, ovvero il glucosio, il giusto  e il più benefico carburante  per la macchina umana. Ancora oggi gli uomini sono inconsciamente attratti dai cibi dolci!
 Per le piante il discorso cambia , tanto è vero che le specie spontanee,  contengono naturalmente più “metaboliti secondari “ o meglio fitonutrienti dei loro cugini domestici Perché ? Per la semplice ragione che questi devono difendersi da sole , sia dai parassiti che in genere dalle malattie . Le piante addomesticate, proprio perché curate e protette dall’uomo hanno perso la capacità di sintetizzare  molte delle sostanze naturali di difesa. Ma , non stupirti, alcune piante  intelligenti sembrano “sintonizzarsi “ con animali altrettanto intelligenti. Ovvero  hanno superato la banalità del gusto dolce ed esplorando nuovi  percorsi hanno sintetizzato nuove molecole che possiamo chiamare nutraceutiche o salutistici. Comprendi la complessa interazione tra piante e animali? E quante variabili entrano in gioco ?” Alice ,aveva sempre creduto che le piante fossero state create per “alimentare” gli animali , messe a  disposizione degli uomini per allietare ed abbellire il paesaggio . Ma che le piante fossero talmente “intelligenti” che  si sarebbero serviti  delle api per aumentare la variabilità genetica, e poi di tanti altri animali per  migliorare e disseminare la loro progenie ,le sembrava una leggenda metropolitana!
 Il gufo  osservando i tratti del volto  di Alice , scorse  manifesti sintomi di perplessità .  Cercò allora  di esporle con un esempio chiarificatore. Si chinò raccolse una piccola umile piantina di bietola selvatica  e si rivolse ad Alice “ Vedi , questa negletta piantina ,ha qualcosa di miracoloso ,è ricca di un amminoacido  chiamato betaina o trimetilglicina  ovvero questa umile erbetta ha in se tre gruppi metilici (CH3) da  donare alla bisogna al nostro organismo. Ma cosa hanno cosi importante questi gruppi metilici? Ebbene questi radicali monovalenti presiedono al più importante principio organizzativo cellulare . E’ il gruppo metilico che dice alla cellula quali parti del codice del Dna non trascrivere per evitare    “errori”  ovvero  invecchiamento precoce  o in casi più gravi l’aberrante crescita cancerosa .Ora uno stile di vita  che espone il  corpo umano  a stress ossidativi , alle tossine dell’ambiente circostante , alle deficienze vitaminiche  ad errori comportamentali- dietologici , fa perdere irreparabilmente gruppi metilici da parte del Dna . Pertanto ,rallentare ,fermare ed invertire la perdita  di questi gruppi metilici significa innescare un processo inverso di ringiovanimento e rivitalizzante. La betaina , tramite uno specifico enzima epatico ( trasferasi metilica)  elargisce  ad esempio un gruppo metilico  alla dannosa omocisteina, riducendone di molto i danni. Ma no voglio complicare di più il discorso”  Ora per Alice tutto diveniva più comprensibile. Tuttavia si chiedeva  come fosse stato possibile che popolazioni rurali ,ignoranti avessero una cosi alta consapevolezza, che  selezionando le erbette, oltre a nutrirsi, prevenivano le più gravi malattie  ovvero quelle degenerative.  Ma Alice andava oltre  .Potevano ,stili  alimentari corretti, selezione giudiziosa dei cibi , un ambiente salubre e quant’altro fosse rispettoso di un regolare metabolismo, scongiurare le più pericolose malattie del nostro tempo?. Senza pensarci due volte pose la domanda al gufo. “No” disse deciso il gufo , “La faccenda è più complicata ed entrano in gioco i telomeri , ovvero la parte finale dei cromosomi . Ad ogni divisione cellulare, la sequenza inizialmente lunga dei codoni telomerici attraverso la perdita dei gruppi metilici tende a scheggiarsi,a sfilacciarsi  ad accorciarsi. Tanto più povera è la metilazione del Dna, tanto più alto è il rischio per la salute!
Tutto ciò però va visto in un contesto dinamico  ovvero non tutti ereditiamo la stessa lunghezzadi telomeri : cosi chi eredita un livello alto metti 10 può permettersi una vita più “sregolata” perché l’abbondanza di metilazione sopperisce al disordinato stile di vita . Ma se uno eredita un livello basso di telomeri metti 5  il suo stile di vita non può permettersi trasgressioni alcuna “ 
La vecchietta si era ormai allontanata non capiva quei paroloni ,sapeva solo ,che quelle erbe spontanee facevano bene alla salute , cosi come l’aveva appreso da sua madre e a sua volta da sua nonna e cosi da …sempre.    

Nessun commento:

Posta un commento