domenica 9 febbraio 2025

In ricordo di Peppino Bivona

 

Rino  Bonomo

già dirigente della Sezione Operativa di Marsala

                    Il 31 gennaio di quest’anno, su invito dell’amico e collega Nino Sutera, ho partecipato all’evento “Il cibo della Valle del Belice”, dedicato alla memoria di Peppino Bivona. L’evento è stato caratterizzato  dal  monologo “Storie di uomini, di terra e di radici”, interpretato dal giornalista, attore e drammaturgo Pino Petruzzelli. Attraverso il suo racconto, Petruzzelli ha saputo evocare storie che rispecchiavano  la visione umana di Peppino e  il suo profondo  legame con l’ambiente, le tradizioni e la cultura del territorio, rendendo la sua presenza quasi tangibile. Ho conosciuto Peppino nel 1976, quando insieme abbiamo iniziato la nostra attività di divulgatori agricoli presso l’Ente di Sviluppo Agricolo (ESA). Erano anni di cambiamento: l’Ente, dopo aver esaurito i suoi compiti istituzionali, attraversava un periodo di immobilismo. Tuttavia, gli amministratori dell’epoca ebbero la lungimiranza di rilanciarne il ruolo, affidandogli nuovamente la missione che aveva avuto in passato con la redazione del Piano Regionale e dei Piani Zonali di Sviluppo Agricolo. A tal fine, furono assunti giovani tecnici con il compito di studiare il settore agricolo del territorio e favorirne l’ammodernamento, introducendo nuove tecnologie e promuovendo la qualificazione professionale degli agricoltori. 

Operare in quel contesto non era facile, ma eravamo animati da entusiasmo e spirito innovativo. Ogni difficoltà era affrontata con determinazione, grazie anche allo scambio di esperienze e conoscenze durante le riunioni tecniche periodiche presso la sede centrale dell’ESA. Fin da subito, Peppino si distinse per la sua grande competenza e per la passione con cui affrontava  ogni  sfida. I suoi interventi erano  sempre ricchi di contenuti, capaci di stimolare il dibattito e arricchire la conoscenza di tutti.                            

Con l’emanazione della legge regionale sull’assistenza tecnica agricola e l’istituzione delle Sezioni Operative (1979), a molti di noi fu affidata la direzione di una Sezione operativa. Peppino, invece, fu incaricato di dirigere il Campo Carboj di Menfi, trasformandolo in pochi anni in un centro di ricerca applicata di grande rilevanza, con studi innovativi sulla frutticoltura e l’olivicoltura.                                                         

 Tra le iniziative realizzate nel settore frutticolo si  ricordano:

- Gestione del progetto MIPAF “Liste varietali e valutazione portinnesti” con la collaborazione scientifica dell’Istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Roma (Prof. Carlo Fideghelli) e del Dipartimento di Coltivazioni Arboree dell’Università di Palermo (Prof. T. Caruso);

- Osservazione e valutazione delle seguenti specie fruttifere: pero, nashi, susino, pesco, nettarine, percoche e albicocco;

- Campo dimostrativo di diverse cultivar di nespolo e loro valutazione agronomica, produttiva e merceologica in collaborazione con il Dipartimento di Coltivazioni Arboree dell’Università di Palermo (Prof. F. Calabrese);

- Campo confronto varietale di fico con relative forme di allevamento in collaborazione con l’Università di Palermo (Prof. Francesco Calabrese);

- Valutazione dei portinnesti del pero ed albicocco in collaborazione con il Dipartimento di Coltivazioni Arboree dell’Università di Pisa (Prof. Loreti);

- Gestione e valutazione di un modello produttivo di fruttiferi (pesco, susino e pero) in regime di coltivazione biologica ed a basso impatto ambientale;

- Raccolta, conservazione e valutazione delle diverse cultivar di pero coltivato in Sicilia (germoplasma siciliano pero) in collaborazione con il Dipartimento di Coltivazioni Arboree dell’Università di Bologna (Prof. S. Sansavini

Nel settore olivicolo, Peppino fu tra i principali esperti regionali, occupandosi di tante iniziative, tra cui:

- Gestione e valutazione di un modello produttivo di oliveto in regime di coltivazione biologica ed a basso impatto ambientale;                        

- Campo dimostrativo di confronto tra 8 cultivar di olive da mensa più diffuse a livello mondiale e valutazione del prodotto lavorato in collaborazione con il Dipartimento di Coltivazioni Arboree dell’Università di Palermo (Prof. T. Caruso);

-  Raccolta identificazione, valutazione e descrizione del germoplasma olivicolo regionale; analisi chimica e valutazione sensoriale degli oli prodotti e loro caratterizzazione; catalogo delle cultivar di olivo raccolte presso l’az. Campo Carboj. Progetto Interregionale Assessorato Agricoltura e Foreste, con la collaborazione del Dipartimento di Coltivazioni Arboree dell’Università di Palermo (Prof. T. Caruso);

- Molitura ed estrazione olio da diverse cultivar di olivo (molitura monovarietale in purezza) con il mini-frantoio in dotazione all’azienda e valutazione analitica e sensoriale degli oli del germoplasma siciliano provenienti da olive intere e denocciolate in collaborazione con l’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste (U.O.S. n. 78 di Sciacca);

Dopo il pensionamento, Peppino non smise mai di impegnarsi per la cultura e il territorio. Con Nicola Cacioppo, Nino Sutera  e Nino Alesi fondò la Libera Università Rurale dei Saperi e dei Sapori, proseguendo la sua missione di divulgazione.

Tra le sue pubblicazioni ricordiamo “Diario dell’Ulivo Saraceno” (2018), “Chicco di Sole” (2021) e “Il Sole nel Bicchiere, Menfi e il suo territorio”.300 post e tantissimi interventi divulgatori.  La sua opera ha contribuito in modo significativo alla valorizzazione del patrimonio agricolo e culturale della Sicilia

 La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile tra amici, colleghi e nella comunità culturale, ma il suo spirito continuerà a vivere attraverso le sue opere e il suo insegnamento. Come lui stesso scriveva, “una vita umana pienamente vissuta, animata da passioni, operosa, eccedente la vita stessa… non muore!”.

E Peppino continuerà a essere presente nei ricordi e nell’eredità che ha lasciato.

 


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