Peppino Bivona Belice di Mare Luglio 2024
Il dott. Manfredi P , come tutti i pomeriggi , nelle belle giornate, era solito farsi la sua “brava” passeggiata, nel tratto di marciapiede che interessava tutto lo spazio prospiciente il suo immenso palazzo: benché fuori …. si sentiva a casa sua!
Maria, la domestica di casa ,era uscita di
corsa dal cortile, lo vide e con passo veloce lo raggiunse :” Dottò ,è finita
la bombola”! Il vecchio medico restò interdetto, scrutò velocemente la sua
memoria e sorpreso aggiunse: “ Ma come? Non l’avevamo comprato tre anni fa
prima di Pasqua? Possibile che sia durata meno di tre anni!”
Maria , che conosceva quanto fosse diffidente ,rispose che trattasi di bombola piccola, è in casa con quattro persone e un inverno rigido, era naturale che si consumasse. Ma il dottor Manfredi , non era del tutto convinto , e poi, non erano argomenti da trattare in mezzo alla strada: ne avrebbero discusso in casa con la moglie e il figlio!. Ora, dovete sapere che il dottore era si, tirchio , ma questa faccenda della bombola non c’entra con l’avarizia . E allora direte voi? Ebbene il nostro dottore dopo una lunga esperienza di medico condotto , e attenta osservazione di molti processi patologici,era arrivato alle conclusioni che per stare bene…. ed in salute, bisognava alimentarsi con prodotti naturali vegetali e….crudi! Ecco perché, contrariamente alle malelingue e alle maldicenze dei paesani, la fine “precoce” della bombola lo colse di sorpresa! Ma il popolino, si sa ,ha una vocazione naturale per il pettegolezzo . Possibile, si chiedeva, che con tutti i soldi che ha sparse per le banche, la sua tavola fosse imbandita( si fa per dire!) di insalata , frutta, poco pane ,ancor meno pasta, quasi fosse un pasto per gli orfanelli al “ Boccone delpovero”?! Della sua importante “scoperta” il nostro medico non amava parlarne con nessuno , aveva poca stima dei suoi paesani , anche perché qualsiasi tentativo di persuasione cozzava con la loro secolare, atavica fame, si fame vera, di ..carne…. pesci….dolci.! Se ne sarebbe parlato tra un paio di generazioni. Almeno!
Una
scena familiare e puntualmente rituale,
vedeva la mattina presto ,intorno alle
otto, scendere di casa il dottore, vestito di tutto punto, come dovesse recarsi
ad una serata di gala, accompagnato da Maria che lo seguiva a poca distanza con una capace borsa di
vimini da spesa , aggirarsi tra le cassette di frutta e verdura nel negozio
della “Belladonna”.
Distava
pochi metri dal palazzo P. si apriva nel
breve tratto iniziale di via Mazzini. Le mattine erano tutte animate : tutti aspettavano le “ delizie
dell’orto”. Pareva che si desse l’appuntamento con “lu zu Jacu “ o “lu
zu Ciccu”, due ortolani che la mattina salivano con i loro asini stracarichi di
ogni ben di Dio: Pomidoro, lattughe , laginaria,sedano,carote peperoni
,zucchini … insomma un caleidoscopio di
forme e colori che sapientemente solo
donna Maria detta la “Belladonna” sapeva
esporre con arte e maestria
.Manfredi
si fermava a parlare con i due ortolani, si informava delle varietà di ortaggi,
preferiva le lattughe violacee, le zucchine verdi ,i peperoni gialli , i
pomodori rosso intenso. Qualche volte , riferivano i due ortolani, faceva
richieste “strane” , cercava dell’erba come la portulaca( purciddana) o
germogli teneri di farinaccio ( chenopodium album).
A detta di Maria, la domestica, le mescolava
nell’insalata!
Passano
gli anni ormai il nostro dottore era divenuto molto vecchio , aveva quasi
novantacinque anni,le passeggiate divenivano più rare, camminava con
difficoltà, perciò si sedeva al tavolo del bar di Dorino ordinando il solito….
bicchiere d’acqua.
Fu
un tardo pomeriggio di fine primavera che il nostro dottore osservava il lento
ed inesorabile calare del sole all’orizzonte, vide forse la sua vita che
volgeva al “tramonto”: chissà, se domani avrebbe rivisto la scena!
Qualcuno
passando, nel salutarlo e complimentandosi della buona salute,le chiedeva come
facesse a mantenersi sano e in …forma
Così
con un piglio tutto vegliardo , decise
di esternare al popolino, sempre più rimpinzato di ogni ben di Dio, ma rimasto profondamente ignorante , il suo “
testamento” di medico di paese, a futura memoria , perché , un giorno non si dica che in questo
paese erano tutti dei ….“grassi”
ignoranti!
Intorno
si era raccolta una moltitudine di persone , curiose di comprendere come fosse arrivato a quella
veneranda età senza quasi mai ammalarsi .
Riportiamo per brevità una sintesi del suo
discorso.
“
Miei cari concittadini, non ho alcun
segreto da svelare, lo “stato” di
salute e di benessere dipende da voi dal
vostro modello di alimentazione e dal
vostro stile di vita. Voi tutti quando siete a tavola commentate le pietanze se
sono gustose o insipide, dolce o amare
,acidule o salate, sono
sensazioni olfattive e in particolar modo gustative:ognuno ha poi le sue
preferenze. Ma avete chiesto al vostro
fegato, al vostro pancreas, ai reni o in genere al vostro apparato digerente cosa ne pensano di
quello che mandate giù? . Io nella mia vita ho dato più ascolto a “questi” e non alla “gola”! Ora vi dirò una cosa che
vi lascerà stupiti : I cibi crudi sono
più digeribili di quelli cotti!
Vi
spiego il perché: i cibi crudi ( tranne rare eccezioni) sono più ricchidi
enzimi necessari a digerirli o a pre-digerirli, ogni alimento fornitoci da
madre natura ha in se una sufficiente
dotazione di sostanze per una perfetta
digestione. Cosa accade con la cottura? Avrete distrutto o ridotto questo
corredo, perciò il nostro organismo è chiamato a fornire incessantemente gli
enzimi per procedere alla digestione. In natura l’unico animale che si ciba di
alimenti cotti è l’uomo . Eppure all’apice dell’evoluzione troviamo l’uomo e i …fruttiferi, non è un
caso!”
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