lunedì 20 gennaio 2025

Lettera aperta dello scrittore Enzo Randazzo

 

                            Al Presidente della Repubblica On.le Sergio Mattarella

             Grazie Presidente! La sua presenza aggregante e qualificante alla Cerimonia inaugurale, in sintonia con il Sindaco di Agrigento Francesco Miccichè. il Ministro ai Beni culturali, Alessandro Giuli e   ad   altre   autorità,   tra   cui   il   Governatore Renato   Schifani   e   il   Presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno. ha elevato il livello internazionale dell’evento, dandogli lustro e spessore politico-culturale.Nel suo appassionato, pregevole, encomiabile e largamente condiviso intervento ha sottolineato   l’importanza   odierna   della  "…   cultura   …   sorgente   di   umanità   cui attingere per dotarci di nuovo dinamismo. 'nonché” . .. la connessione tra cultura e natura … al centro del … programma di Agrigento Capitale della Cultura 2025 … quanto mai attuale e incalzante. “La Sicilia è un’isola fortunata, una terra baciata dal Signore perché è al centro del Mediterraneo e per questo nel passato, nella storia, è stata protagonista di scontri ed incontri di tante civiltà. La Sicilia ha conosciuto la cultura greca, romana, ma anche araba, spagnola, francese, catalana e aragonese. Un’eredità culturale che abbiamo ricevuto   e   poi   abbracciato,   riconoscibile   in   quelle   tracce   significative   che caratterizzano   l’essere   siciliano.   Mi   riferisco   a   quella   capacità   di   sintesi,   quella capacità di aprirsi  al   nuovo, al diverso. La  Sicilianità  si è consolidata  negli   anni perché   la   mia   isola     è   stata   terra   di   emigrazione   per   poi   diventare   terra   di immigrazione ed accoglienza. I Siciliani sono andati a lavorare in Sud America, in Nord America, in Nord Europa, in tutti i paesi del Mediterraneo e della Terra.

Dovunque sono emigrati, i Siciliani hanno portato il segno della loro forza, della loro energia, della loro laboriosità, della loro onestà e della loro capacità di sacrificio. Pur conservando  lingua,  cultura  e  valori,  rispettosamente si sono ben integrati con le leggi, le tradizioni, i modi di vivere dei popoli che li hanno accolti.  Visitando  New York   o   altre   importanti   Capitali,   si   scoprono   tanti   lavori   di   costruzione, urbanizzazione, restauro,   eseguiti da  italiani e,  in  particolare,  da  Siciliani. Nelle Capitali del mondo i migliori ristoranti del centro sono Siciliani. Ti guardi intorno e vedi i grattacieli; e chi li ha costruiti? Architetti italiani e siciliani. E così anche per il nord Europa. Gli straordinari ponti che collegano alcune città europee sono spesso opera di Italiani e Siciliani.Questa grande voglia di crescere ed integrarsi è una caratteristica che ho ritrovato anche   in   tanti   amici   italiani   emigrati   in   Argentina,   in   un   mio   recente   ciclo   di Conferenze, in occasione della  Settimana della Lingua e della Cultura Italiana nel mondo.Se i Siciliani sono famosi ed apprezzati nel mondo è per la loro capacità di fare due o tre   lavori.   Ricordo   che   un   mio   compaesano,   emigrante,   la   mattina   lavorava   in fabbrica, il pomeriggio faceva il servizio cadetto e la notte faceva il fornaio. Soffermandosi   sulle   «maschere   eterne»   del   Premio   Nobel     Luigi   Pirandello, Mattarella   ha   evidenziato   il   rischio   che   oggi   la   Cultura   si   conformi   in   un’unità indifferenziata,   trascurando   il   paesaggio,   il   clima   e   l’ambiente:  «   Mai   come adesso comprendiamo l’esigenza di un riequilibrio, la sua urgenza, quella di un nuovo sviluppo, che potrà essere veramente tale solo se sarà sostenibile sul piano ambientale e sociale. Mai come adesso abbiamo coscienza del fatto che l’opera delle istituzioni e le politiche pubbliche sono importantissime e tuttavia non basteranno se non verranno sostenute da una corale responsabilità dei cittadini …  Viviamo un tempo   …   in   cui   la   tecnologia   pretende,   talvolta,   di   monopolizzare   il   pensiero 

piuttosto che porsi al servizio della conoscenza», mentre «la Cultura, al contrario, è rivolgersi   a   un   orizzonte   ampio,   ribellarsi   a   ogni   compressione   del   nostro umanesimo,   quello   che   ha   reso   grande   la   nostra   civiltà   …   Mai   come adesso comprendiamo l’esigenza di un riequilibrio, la sua urgenza, quella di un nuovo sviluppo, che potrà essere veramente tale solo se sarà sostenibile sul piano ambientale e sociale. Mai come adesso abbiamo coscienza del fatto che l’opera delle istituzioni e le politiche pubbliche sono importantissime e tuttavia non basteranno se non verranno sostenute da una corale responsabilità dei cittadini".La   Cultura   deve   andare   nel   profondo   delle   cose   e   non   restare   nelle   apparenze. Ricordando Empedocle, il Presidente Mattarella ha evidenziato che  «l’unità degli elementi era la scintilla della nascita di ogni cosa, la separazione invece era causa di morte».Agrigento Capitale della Cultura 2025  può ancora e deve mettersi alla ricerca per sviluppare l'angolazione del  mondo possibile  con la presunzione e  il desiderio  di saper scoprire valori positivi da offrire alla contemporaneità. Fuoco, terra, aria e acqua dovranno divenire «un simbolo che ripropone la necessità di ricomporre, rigenerare coesione, di procedere insieme».Bisogna andare oltre, girare l'angolo e penetrare la realtà con l'umiltà di scoprire qualcosa   di   diverso,   propositivo   e   profondo.   Come   ci   ha   insegnato   il   Maestro Sciascia, la verità è difficile da oggettivare e mantenere come valore assoluto poiché un dettaglio cambia tutto.Un   treno   irripetibile   “  da   non   perdere” secondo   il Presidente   della   Regione Siciliana Schifani  “non solo per il rilancio ed il riscatto di Agrigento, e  dell'intera Sicilia..  “    ma anche per concretizzare  “ .. sogni operosi da trasformare in nuove iniziative   culturali   ed   imprenditoriali sorrette   dall'impegno   di   realizzazioni  concrete ,,, in Agrigento,… come la Sicilia intera, … culla della cultura, della civiltà, della filosofia, della letteratura e del diritto"."È un giorno importante per Agrigento e tutto il territorio agrigentino e Lampedusa", ha ribadito,  confortato ed ottimista il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè        “ … Il 2025 deve essere un punto di partenza affinché poi Agrigento possa godere di quanto si è   fatto   in   questi   anni  … Io vado oltre, vado avanti … non conosco polemiche".Anche per questa miracolistica scommessa della classe politica siciliana, carissimo Presidente Mattarella, La ringraziamo, augurandoci che si mettano da parte tutti i particolarismi politici e che il suo seme di speranze per Agrigento Capitale della Cultura 2025 fecondi una Sicilia punto di aggregazione del nord Europa con il sud del   mondo.   che   garantisca   scambi   commerciali,   amicizia,   solidarietà   e   aiuto, nell'ideale della fratellanza, dell'amicizia, della solidarietà e, soprattutto, nello spirito della libertà democratica. Una Cultura che stimoli la capacità  di riflettere e maturare valori idonei a costruire una società più giusta, più libera e più sviluppata in cui tutti hanno il diritto di vivere. Un mondo in cui tutti abbiano il diritto di sperare, in cui tutti abbiano il diritto di sognare.Enzo Randazzo

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