domenica 19 gennaio 2025

Riparte la protesta degli agricoltori

 Il mondo agricolo e della pesca, oggi come non mai sono interessati   da una profonda contraddizione.

Da una parte talune sigle sindacali e anche taluni  politici, sostengono che l'agroalimentare italiano vola, dall'altra parte, il numero di aziende che chiude i battenti ha raggiunto numeri preoccupanti, per la verità è da almeno un decennio che il numero di aziende che collassano, hanno raggiunto un vero primato.

https://coapi.sovranitalimentare.it/ 




SU LA TESTA!
Dal 28 Gennaio 2025 torniamo in mobilitazione contro la crisi delle piccole e medie imprese dell’agricoltura,
della pesca e della trasformazione artigianale per:

  1. Condurre una campagna di informazione e controinformazione rivolta all’opinione pubblica per spiegare i rischi e i costi per i cittadini e il Paese se si compie il disegno di un’agroalimentare italiano senza agricoltori e pescatori; la consapevolezza dei cittadini è il primo presupposto per una alleanza forte che riconosca il ruolo degli agricoltori e dei pescatori come primi difensori dell’ambiente, del diritto al cibo e al territorio.
  2. Collegare fra di loro le diverse esperienze che si stanno battendo contro le diverse crisi ( economiche, sociali e ambientali) nelle aree rurali, nelle marinerie e nelle città in modo da costituire una rete stabile ed autonoma di iniziativa e di mutuo soccorso fra presidi, movimenti e realtà agricole della pesca che duri nel tempo e che, andando oltre la campagna per ottenere lo Stato di Crisi, si ponga obiettivi di Riforma dell’Agricoltura, della Pesca e del diritto al cibo
  3. Ottenere con la Dichiarazione dello Stato di Crisi dal Governo Nazionale e dai Governi Regionali atti straordinari ed eccezionali per tamponare le emergenze, evitare la perdita ulteriore di tessuto produttivo e invertire la tendenza all’impoverimento rurale e delle comunità costiere

1 commento:

  1. Abbiamo 100 famiglie ogni giorno che chiudono l'attività in CCIAA. I cittadini non sanno che non ci viene pagato neanche il costo di produzione del cibo che arriva sulle loro tavole. Importiamo derrate alimentari prodotte senza controlli con manodopera sottopagata se non sfruttata che per legge appena passano dall'industria che le lavora o le confeziona risultano PRODOTTO IN ITALIA. Non abbiamo associazioni che ci rappresentano essendo le sigle esistenti a servizio dell"agroindustria. Nelle mense pubbliche i nostri figli ed i pazienti ricoverati non sanno cosa mangiano. Se ci fermiamo e ci concentriamo su questi 5 punti davanti alle telecamere che arriveranno e davanti alla dignità che abbiamo il dovere di difendere POSSIAMO SOLO ORGANIZZARE I PIÙ BEI PRESIDI OVUNQUE. Con un ufficio stampa a cui tutti i presidi e gli eventi che stiamo organizzando faranno confluire giornalmente cosa accade APPRIREMO IL VARCO DELLA GABBIA DI MENZOGNE IN CUI CI VOGLIONO CHIUDERE. Le forze dell'ordine sono con noi, la popolazione è con noi, gli agricoltori denigrati e scontenti sono con noi, le forze sane di tutto il Paese sono con noi. Abbiamo una proposta di legge di iniziativa popolare da depositare tutti uniti per raccogliere firme in tutti i comuni d'Italia che riusciremo a presidiare che enuncia solo questi 5 punti eclatanti. POSSIAMO SOLO MOBILITARCI E VINCERE.

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