martedì 6 luglio 2021

A Fernando Famiani, la mensione d'onore al concorso internazionale, il Moscow International Foto Awards

 

                                                                                                                                        NinoSutera

 

Incontriamo   Fernando Famiani  Funzionario Direttivo dell’Assessorato Agricoltura con la passione della fotografia paesaggistica , insignito recentemente con  la   mensione d'onore al concorso internazionale, il Moscow International Foto Awards

Fernando, allora come nasce la passione per la fotografia?

Fotografo fin da quando ero bambino quando con la macchinetta di topolino e il rullino da 12   scattavo foto ad animali e paesaggi, abito a San Teodoro un paese all’interno del meraviglioso Parco dei Nebrodi a 1.150 metri sul livello del mare, e non  mancano le occasioni per immortalare attimi unici.

In pratica un’autodidatta?

Allora ti racconto la storia di un’autodidatta, come lo chiami tu.

Circa 20 anni fa il Dipartimento Agricoltura  decide di formare un gruppo di Divulgatori Agricoli Polivalenti  che avesse competenze tecniche anche in campo di immagine, visto che, come lavoro, realizzavamo spesso opuscoli divulgativi e libri su pratiche agricole sperimentali.

 Partecipo quindi i primi corsi di fotografia, di videoripresa e di giornalismo anche con personale della RAI.

Dopo questi corsi compro la mia prima reflex digitale e da li comincia la mia avventura più interessante nel mondo della fotografia. Partecipo a  diversi corsi a Roma con Giovanna Griffo, una fotografa paesaggista esperta anche di tecniche di postproduzione.



In effetti autodidatta si addice poco, diciamo che  entri nella sfera dei fotografi appassionati  e che succede?

Il   4 dicembre del 2015 succede un evento che mi rimarrà sempre negli occhi e nel cuore, l’Etna fa un eruzione spettacolare con una nuvola di fumo enorme che si alza per chilometri nel cielo e che prende la forma di un fungo atomico. Ero in ufficio a lavoro, mi chiama un mio vicino e collega di ufficio e mi  informa che l’Etna sta eruttando in modo esagerato. Chiedo un ora di permesso e scappo a casa a prendere la reflex e riesco a immortalare l’evento.

Quasi per gioco pubblico la foto su facebook e istagram e la gente impazzisce,    commenti e apprezzamenti e le foto condivise da centinaia di siti italiani e stranieri. Decido quindi di provare a mandare la foto ad alcuni concorsi internazionali per vedere cosa ne pensa una giuria di esperti.

La foto fa un successone:

Quindi riepiloghiamo, da principiante fotografo ad  appassionato autodidatta ad apprezzato fotografo paesaggista,  o sbaglio?

Si essere finalista ai Magnum Photography Award del 2016, un concorso che vede la partecipazione di migliaia di fotografi da 134 paesi nel mondo, non è che capita a tutti.

 La commissione poi pubblica le foto vincitrici e finaliste in una pubblicazione che viene spedita a tutti i fotografi e gallerie e poi propone gli scatti per un anno in tutte le più grosse manifestazioni fotografiche nel mondo, quindi la foto viene vista veramente in tutto il mondo.

 E poi?

Secondo Classificato nella categoria Landscape nel 2017 al TIFA (Tokyo International PhotoAward)

Terzo classificato nella categoria Landscape nel 2017 al MIFA (Moscow International Foto Award)

Mensione d’Onore ai ND Awards (Neutral Density Photography Awards)

Mensione d’onore al Gran Prix della Fotografia di Parigi nel 2016

e vincitrice di altri premi in manifestazioni a livello regionale.



  Un curriculum di tutto rispetto.

 Non ho finito, le mie foto sono anche state pubblicate su giornali specializzati di foto come la Rivista Photo Professional Canon, sul mensile I love Sicilia, sul calendario ufficiale del Parco dei Nebrodi e in modo non ufficiale su chissà quanti siti e riviste. Nel 2018 Una mia foto è stata anche acquistata dalla Clementoni che ne ha realizzato un Puzzle che ha riscosso molto successo.

  Riconosco  che sembra una storia da sceneggiare con un film

 Debbo ringraziare tanto Giovanna Griffo che nel primo corso che feci a Roma disse alla classe questa frase...”innamoratevi del bello, abituate gli occhi a vedere il bello che vi circonda, leggete riviste,  libri di arte, visitate musei, pinacoteche, allenate il vostro sguardo come se foste in palestra con i pesi e vedrete che riuscirete a cogliere i momenti più belli della natura nelle vostre foto” e così effettivamente ho fatto. Adesso guardo con occhi nuovi e con meraviglia tutto quello che mi circonda e che negli anni passati neanche notavo e ricevo spunti fotografici a iosa. Mia moglie e mia figlia mi supportano e mi sopportano perché a volte quando vedo qualcosa che debbo assolutamente fotografare scappo via per andare a prendere la reflex lasciandole da sole , ma ormai lo sanno e fanno buon viso a cattivo gioco.

Arriviamo a questi giorni, il Dipartimento riavvia il Magazine di informazione Terrà  e che succede?

Mi hanno  chiamato dalla redazione, anticipandomi che Dario Cartabellotta mi ha affidato una rubrica  su Terrà “la Sicilia in un clik”  Ho fotografato di tutto,  ma amo i paesaggi e i suoi colori,  voglio far viaggiare l’immaginazione dei lettori, in attesa che la pandemia ci abbandoni e possiamo ritornare a viaggiare  Penso che è vero quello che dicevano i nostri nonni e cioè che apprezzi le cose quando le perdi… questo periodo ci sta insegnando che i piccoli gesti quotidiani o le uscite con gli amici che davamo per scontate erano invece importanti e ci mancano .

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