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I Distretti del cibo,
i nuovi strumenti, previsti dalla legge di bilancio per garantire ulteriori risorse e opportunità per la crescita e il rilancio a livello nazionale di filiere e territori e hanno molte affinità con il percorso
Borghi GeniusLoci De.Co.
In questa prospettiva
vengono definiti come Distretti del cibo:
- i distretti rurali
e agroalimentari di qualità già riconosciuti o da riconoscere;
- i distretti
localizzati in aree urbane o periurbane caratterizzati da una significativa
presenza di attività agricole volte alla riqualificazione ambientale e sociale
delle aree;
- i distretti caratterizzati
dall'integrazione fra attività agricole e attività di prossimità.
- i distretti
biologici.
Per garantire lo
sviluppo di tutto il territorio e non solo delle singole filiere, i nuovi
Distretti opereranno attraverso programmi di progettazione integrata
territoriale.
Il riconoscimento dei
Distretti viene affidato alle Regioni
che provvedono a comunicarlo al Mipaaf presso il quale è istituito il
Registro nazionale dei Distretti del Cibo, disponibile sul sito del Ministero.
Per il rilancio del settore e per il sostegno ai distretti sono stati stanziati
5 milioni di euro per il 2018 e 10 milioni a decorrere dal 2019.
C'è bisogno di un
salto di qualità nella gestione delle politiche del cibo per far sviluppare
ancora i nostri territori. L'esperienza
dei distretti va rilanciata e
rafforzata, perché a tutela delle imprese agricole vanno costruiti rapporti più
stretti nelle filiere e servizi che guardino a tutto il territorio nel suo
complesso. Vuol dire mettere insieme imprese, cittadini, associazioni,
istituzioni per realizzare obiettivi comuni. È una scelta innovativa, che
consente al nostro Paese di guardare allo sviluppo locale e alla tutela del
paesaggio con un approccio nuovo. Penso al tema del rapporto tra città e
agricoltura, alla più stretta collaborazione tra realtà agricole e attività di
prossimità, a partire dai mercati contadini, dall'integrazione col turismo fino
ai distretti del biologico, dove la sostenibilità diventa leva di competitività
anche fuori dai confini strettamente agricoli. Per la prima volta facciamo una
scelta di sostegno chiara, con risorse certe e pluriennali, che aiuteranno lo
sviluppo dei progetti. Nell'anno nazionale del cibo italiano e dopo Expo,
mettiamo un altro tassello centrale per dare forza al Made in Italy agroalimentare".
I distretti del cibo
hano molte affinità con l’ormai consolidati
Borghi GeniusLoci De.Co., che mirano a salvaguardare e valorizzare il
“locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, che tende ad
omogeneizzare prodotti e sapori. Il Genius Loci rappresenta l'essenza,
l'identità di un territorio; ad esso appartengono le immagini, i colori, i
sapori ed i profumi dei paesaggi. Obiettivo del Percorso GeniusLoci De.Co. è
recuperare l’identità di un luogo, attraverso anche le valorizzazione delle
produzioni di eccellenza e delle tradizioni storiche e culturali dello stesso,
al fine di ottimizzarne la competitività.
Il percorso
innovativo “Borghi Genius Loci De.Co.”, attraverso il quale si intende
incrementare il turismo enogastronomico puntando sulla spiccata tipicità delle
pietanze ereditate dalle antiche tradizioni locali, in grado di esprimere
l’essenza più autentica e di “raccontare” la storia di un territorio
finalizzato a rafforzare l’identità del territorio attraverso l’esaltazione
delle rispettive peculiarità gastronomiche, sulla base dell’assunto che una
pietanza non serve solo a soddisfare l’appetito ed a fornire all’organismo
apporti calorici e nutrizionali, ma riesce anche a “raccontare” la cultura, i
valori e le tradizioni dell’ambiente in cui la si cucina e, prima di tutto, la
si “pensa”.
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