g.
bivona
Ora proviamo a percorrere un
itinerario insolito , se volete originale , che si differenzia dai soliti
schemi che la cultura medico-
nutrizionista ci ha propinato in questo ultimo secolo
Il rapporto tra il mondo vegetale e quello
animale è strettamente intrecciato e
reso funzionale da un cosi detto processo coevolutivo, ovvero di uno srtetto legame ,
intimamente connesso che vede il mondo
animale da un lato nutrirsi dei vegetali e dal’tra parte i vegetali in particolare le angiosperme
servirsene per facilitarne
l’impollinazione e quindi la variabilità genic, fino all’affidamento dei semi
per la loro diffusione nel tempo e nello spazio. Questa è una visione un po’
ostica da digerire per l’attuale cultura predominante , dominata da bieco antropocentrismo che vede la natura al
nostro servizio e il creato in funzione
solo ed esclusivo interesse dell’uomo . Sta di fatto che nella catena evolutiva
del mondo animale troviamo i primati ,e quindi l’uomo e nei vegetali i
fruttiferi : parafrasando il titolo del felice successo del libro di Monod , sarà più un caso o la necessità?
In natura di fatto esiste un rapporto abbastanza definito tra la “ costruzione”
fisica dell’animale ( motore) e il suo alimento naturale ( carburante)
L’uomo , dal punto di vista filogenetico e dell’anatomia comparata non è
un erbivoro, ne un carnivoro per la semplice ragione che non ha denti canini
sviluppati ma buoni incisivi , la
mandibola che si articola in verticale
ma anche lateralmente per triturare i semi, non produce l’enzima urekase per la
disintegrazione dell’acido urico, possiede il pollice opponibile per raccogliere la frutta e i semi , il
sedere grosso, l’intestino sacco luto adatto alla fermentazione dei cibi di origine
vegetale, ghiandole salivari ben sviluppate, saliva ed urina alcalina, lingua
liscia , intestino lungo dodici volte la lunghezza del corpo , placenta
discoidale , colon convoltuto ecc.
Questo
“modello” originario e primitivo è
rimasto quasi inalterato nei millenni, fino ai nostri giorni ,mentre
l’evoluzione
antropologica ,culturale, migrazioni, carestie , ecc ,hanno indotto
l’uomo a modificare il suo regime
alimentare attraverso adattamenti più o meno necessari . Ma la più
innovativa e
radicale modifica del regime alimentare l’uomo la compie con la scoperta
del
fuoco e quindi la cottura dei cibi. Abbiamo sempre considerato questa
evenienza come l’avvio della civiltà, l’accesso
ad una migliore utilizzazione degli alimenti , la sua digeribilità ,la
sua appetibilità ,fino a riscoprirne le raffinatezze gustative
nell’odierna arte
culinaria ovvero la “nouvelle cusine” In verità non tutti furono
entusiastici
della cottura dei cibi e in particolare dell’alimentazione carnea .
Nella
Grecia antica tra i tanti filosofi
spicca Pitagora seguito da Leonardo da
Vinci e giù fino all’inizio del secolo
scorso dove alcuni coraggiosi medici posero le basi per una
alimentazione
naturale come strettamente correlata con la nostra salute e il nostro
benessere.
Qualcuno
storcerà il naso ,
giudicherà poco opportuno “invadere” altri campi . Invece il futuro
dell’agricoltura
si gioca tutto qui ,su questo specifico“terreno”: la rivincita del
modello agricolo produttore di
derrate alimentari che hanno solidi basi
scientificamente corretti o se volete “etici” e un sistema”imperiale”
dominato dai colossi agroalimentare alleati con la grande
distribuzione interessati a sfornare cibi” spazzatura” ,sotto gli occhi
chiusi
,ma tacitamente collusi della medicina farmacologica.
Noi dobbiamo caparbiamente
entrare nel merito dei cibi e dei valori
nutritivi delle funzioni che
svolgono nel nostro organismo, non più come fanno i medici che partono dalla
malattia per poi curarla ,bensì dalla
condizione di benessere, dello stato di salute come base delle nostre funzioni organiche
Per
circa un trentennio ho
lavorato alla selezione dei fruttiferi
,per meglio individuare le cultivar all’interno delle diverse specie
,che potevano attenzionare o essere preferiti dei
consumatori,al fine di incrementarne i consumi. Criteri valutativi
pedanti , analisi
chimiche e organolettiche minuziose ,quasi a voler spaccare il capello
in quattro! Invece eravamo ( e siamo !) di fronte al dono per
eccellenza che il padreterno ha voluto regalarci , una manna piovuta
dal
cielo ,perchè dopo il latte materno , la frutta, nel suo più vasto
assortimento,
è il cibo più “ideale” al nostro benessere . Il segreto è nella sua
ricchezza
di “acqua” , vera,naturale e biologica .La
sua composizione così equilibrata e talmente funzionale al nostro
organismo che la sua digeribilità è la più immediata tra
tutti gli alimenti, grazie ad una ricca presenza dei cosi detti “food
enzimi”
che, in un alimento consumato crudo esplicano tutto per intero la loro
funzione. (fine prima parte)
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