sabato 3 gennaio 2015

Pensierino di capodanno

di
 Dario Costanzo

                          Anche quest’anno, come ormai mi capita da oltre 50 anni (sigh), ho scambiato auguri con amici, parenti e conoscenti, tutti improntati a sentimenti di speranza, di gioia e prosperità. Le parole più ricorrenti sono state, come sempre: serenità, salute, pace, lavoro etc.

Tutti i mezzi di comunicazione sono stati utilizzati, nessuno escluso; abbiamo iniziato con gli sms ed abbiamo continuato con telefonate, chat, social network, bigliettini manoscritti (ormai sempre più rari) e, addirittura, anche incontri personali (anche questi sempre più rari).
Abbiamo così celebrato per l’ennesima volta il rito augurale del nuovo anno pur sapendo che, in fondo, la cosa più bella di tale rito consiste nel ricordarsi a vicenda.
Sappiamo infatti con assoluta certezza che anche i migliori auguri, espressi con i sentimenti più profondi, difficilmente si potranno avverare così come vorremmo; l’anno che verrà porterà, ad ognuno di noi, volente o nolente, momenti belli e momenti tristi. Ma allora dove sta’ la novità di quest’anno? “Io mi sto preparando… è questa la novità”, cantava il mitico Lucio Dalla.
A pensarci bene è proprio questo il migliore sentimento che ci deve guidare all’inizio del nuovo anno. Anch’io ho acquisito, nell’anno ormai trascorso, la profonda consapevolezza che la vita non può essere programmata, gestita e controllata a nostro piacimento, perché la realtà é mutevole, il significato degli accadimenti è spesso sfuggente e quasi mai comprendiamo la ragione profonda di ciò che ci accade.
Anche Maria, di cui oggi celebriamo la solennità intitolandola Madre di Dio, ha vissuto la stessa condizione: non tutto quello che stava accadendo dentro di lei e attorno a lei le doveva sembrare estremamente chiaro; a differenza di chi vuole però avere risposte a tutti i costi, lei ”serbava tutte queste cose nel suo cuore”.
Fatte le dovute differenze, ho capito che l’augurio migliore che possiamo scambiarci non è quello vano della felicità a tutti i costi, perché sappiamo che difficilmente si potrà realizzare.
Auguriamoci allora di saperci attrezzare a gestire la precarietà della nostra esistenza, evitando di traguardare obiettivi troppo lontani ed estremamente nebulosi.
La nostra vita è appesa ad un filo e, anche impegnandoci, non riusciremmo ad allungarla di un solo giorno, rispetto a quanto già scritto dal padrone della vigna.
Impegniamoci allora a saper affrontare l’anno nuovo con spirito davvero rinnovato, affrontando giorno per giorno gli accadimenti della vita, belli o brutti, nella piena consapevolezza che non saranno né tutti belli, né tutti brutti. Sarà pur sempre la nostra vita.. la nostra e non quella di un altro e quindi soprattutto noi dovremo essere pronti a saperla vivere, nel migliore dei modi.
Ecco, quindi l’augurio che mi sento di condividere con tutti voi:
-          Coraggio: non lasciamoci travolgere dagli accadimenti negativi ma affrontiamoli
-          Speranza: le nostre azioni non saranno vane ed alla fine del tunnel troveremo la luce
-          Determinazione: se vogliamo cambiare il mondo non dobbiamo mollare, ad iniziare da noi stessi
-          Com-passione: non ci si salva da soli perchè “siamo tutti nella stessa barca”

-          Bellezza: perché è la sintesi dell’armonia dell’universo.

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