Dario Costanzo
Anche quest’anno, come ormai mi
capita da oltre 50 anni (sigh), ho scambiato auguri con amici, parenti e
conoscenti, tutti improntati a sentimenti di speranza, di gioia e prosperità.
Le parole più ricorrenti sono state, come sempre: serenità, salute, pace,
lavoro etc.
Tutti i mezzi di comunicazione
sono stati utilizzati, nessuno escluso; abbiamo iniziato con gli sms ed abbiamo
continuato con telefonate, chat, social network, bigliettini manoscritti (ormai
sempre più rari) e, addirittura, anche incontri personali (anche questi sempre
più rari).
Abbiamo così celebrato per
l’ennesima volta il rito augurale del nuovo anno pur sapendo che, in fondo, la
cosa più bella di tale rito consiste nel ricordarsi a vicenda.
Sappiamo infatti con assoluta
certezza che anche i migliori auguri, espressi con i sentimenti più profondi,
difficilmente si potranno avverare così come vorremmo; l’anno che verrà
porterà, ad ognuno di noi, volente o nolente, momenti belli e momenti tristi.
Ma allora dove sta’ la novità di quest’anno? “Io mi sto preparando… è questa la
novità”, cantava il mitico Lucio Dalla.
A pensarci bene è proprio questo
il migliore sentimento che ci deve guidare all’inizio del nuovo anno. Anch’io ho
acquisito, nell’anno ormai trascorso, la profonda consapevolezza che la vita
non può essere programmata, gestita e controllata a nostro piacimento, perché
la realtà é mutevole, il significato degli accadimenti è spesso sfuggente e
quasi mai comprendiamo la ragione profonda di ciò che ci accade.
Anche Maria, di cui oggi
celebriamo la solennità intitolandola Madre di Dio, ha vissuto la stessa
condizione: non tutto quello che stava accadendo dentro di lei e attorno a lei
le doveva sembrare estremamente chiaro; a differenza di chi vuole però avere
risposte a tutti i costi, lei ”serbava tutte queste cose nel suo cuore”.
Fatte le dovute differenze, ho
capito che l’augurio migliore che possiamo scambiarci non è quello vano della
felicità a tutti i costi, perché sappiamo che difficilmente si potrà realizzare.
Auguriamoci allora di saperci
attrezzare a gestire la precarietà della nostra esistenza, evitando di
traguardare obiettivi troppo lontani ed estremamente nebulosi.
La nostra vita è appesa ad un
filo e, anche impegnandoci, non riusciremmo ad allungarla di un solo giorno,
rispetto a quanto già scritto dal padrone della vigna.
Impegniamoci allora a saper
affrontare l’anno nuovo con spirito davvero rinnovato, affrontando giorno per
giorno gli accadimenti della vita, belli o brutti, nella piena consapevolezza
che non saranno né tutti belli, né tutti brutti. Sarà pur sempre la nostra
vita.. la nostra e non quella di un altro e quindi soprattutto noi dovremo
essere pronti a saperla vivere, nel migliore dei modi.
Ecco, quindi l’augurio che mi
sento di condividere con tutti voi:
-
Coraggio: non lasciamoci travolgere dagli
accadimenti negativi ma affrontiamoli
-
Speranza: le nostre azioni non saranno vane ed
alla fine del tunnel troveremo la luce
-
Determinazione: se vogliamo cambiare il mondo
non dobbiamo mollare, ad iniziare da noi stessi
-
Com-passione: non ci si salva da soli perchè
“siamo tutti nella stessa barca”
-
Bellezza: perché è la sintesi dell’armonia
dell’universo.
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