lunedì 22 dicembre 2014

Buono da mangiare o giusto per nutrirci?



Il cibo deve essere: più buono o più giusto?

Giuseppe Bivona

“La vucca è n’aneddu  chi si futti  turri e casteddu” ( La bocca è un  muscolo anelli forme in grado  di dissipare interi patrimoni compresi torri e castelli)

                                       L’anziana nonnina espresse la sua opinione  con tono sommesso  , ma scandendo con precisione le parole ,  forse perché voleva che non ci fossero dubbi! Entrò nell’ampio salone  della sala-soggiorno e fu investita  da una tavolata riccamente imbandita di ogni ben di dio.
Alice udì la provocazione dell’anziana donna  e a primo acchito non ne comprese il senso logico però storse garbatamente il naso. Figurarsi, Lei … cosi attenta e meticolosa nell’esaltazione dei sapori ,  alla ricerca puntigliosa della combinazione tra gli elementi cibali .. e poi la raffinatezza nell’individuazione del giusto equilibrio dei componenti,  giusta cottura ….insomma qualcosa che rasenti…. erotismo!   

Per farla breve  ad  Alice  le sensazioni olfattive e gustative sono delle emozioni  umane talvolta uniche ed irripetibili, che sarebbe un sacrilegio non goderseli!
Eppure la “nonnina” passando accanto al tavolo, riccamente assortito ed appoggiandosi al suo bastone  ripeteva come una nenia…” Ormai ogni giorno è Natale,una festa continua,  ma l’abbondanza  annulla il desiderio e senza desiderio non c’e godimento….Viviamo  nell’era che ha perso il senso dell’limite , possiamo mangiare tutto quello che desideriamo. Una volta non era cosi, attendevamo  bramosi  le feste e come se la vigilia…insomma il sabato era meglio della domenica!!”
Si, Alice sapeva  ed amava cucinare come poche donne sanno fare ,( i più gettonati sono sempre dell’atro genere) la sua cultura agroalimentare  era sorretta dalla dote naturale legata strettamente al suo  ..buon naso.!
Perciò non perse tempo: “ Strano, molte persone anziane  si “rifugiano” nel cibo  come la sola ed unica esperienza che possa sentirle in vita, quasi che con  le emozioni del gusto  le facessero sentire ancora  saldamente attaccati  alle cose terrene ,legati al sottile filo della vita.”
Invece la nostra “nonnina” non si lascia incantare dalle sirene del gusto . Dai suoi oltre novantanni  aveva maturato ,per le tanti stagioni trascorse  una  lapidaria certezza: le porte dell’inferno sono lastricate   dal facile  ed immediato godimento “
Il dialogo, a  tratti informale continua,”Chissà,” pensò Alice   “ma  certe persone, anziane e non, oggi sembrano occultare il piacere del cibo quasi fosse un atto …peccaminoso! Lo avranno ereditato da San ‘Agostino che il solo unico amore l’ho dobbiamo esprimerlo nel desiderio assoluto con dio e non distrarlo in altre direzioni” .
L’anziana donna non sembrava farsi intimorire dalle dotte citazioni di Alice , rimase in silenzio qualche istante e poi  continuò:
“Questo nostro mondo è tutto strano   paradossale, stravagante…se siamo isodisfatti , infelici, tristi ed ammalati  attiviamo la “nostra “ economia”,ovvero consumiamo di più,  spendiamo senza riflettere per l’acquisto di prodotti suggeriteci dalla pubblicità , varchiamo senza  ritegno  le soglie delle farmacie per rifocillarci  degli ultimi ritrovati della farmacopea.  Ebbene, per strano che possa sembrare dobbiamo esser”infelici”  per consumare di più! Sembra che l’istinto di morte ,di freudiana memoria, passi   dal desiderio di veleni variamente assortiti sotto forma di  sozzerie alimentari , per non parlare dell’abuso di alcool e tabacco.”
 Oggi moltissimi cibi  ingannano,drogano  il cervello , la sede primaria dove vengono codificati le sensazioni olfattive e gustative , decidiamo sulla bontà di un alimento sulla base di sensazioni emotive, viscerali, emozionali  in un scellerato scambio tra messaggi, impulsi gusto-olfattive e risposta logica emessa dal cervello dopato .
Ogni giorno la signora Clerici  come  tanti altri ,in  altri canali televisivi,ci bombardano di bizzarre ricette propinati da  cuochi più o meno famosi tutti  intenti ad esaltare,stupire, emozionare le papille gustatine ed olfattive . Ci sorprendonocon le più impensabili stramberie  al limite dell’assurdo del buon ..gusto
 Ma Chiediamoci:
E tutto l’apparato  digestivo,  enzimatico, assimilativo  cosa ne pensa dei tantissimi  alimenti che in forma e contenuto cosi disparati entrano senza il “loro “ permesso” nel nostro organismo? 
Come si comporta il nostro fegato quando si vede arrivare dei strani grassi sotto forma isometrica “trans” .
 Che destinazione  riserviamo alle tanti peptoni e polipetdi  , che non riusciranno a trasformarsi in amminoacidi .  Per ogni cibo che ingeriamo  non siamo soliti fare  una attenta analisi Ci limitiamo ad un superficiale ,estetica valutazione  visiva,olfattiva gustativa.
Viviamo uno strano rapporto asimmetrico col cibo , : siamo pressoché identici nelle funzioni metaboliche all’uomo del paleolitico  che non aveva “truccato “  nulla della natura  , invece ingeriamo prodotti alimentari che sono diversi e distanti anni luce dal contesto in cui si è evoluto  l’uomo sapiens
La nonnina, ora se ne stava in silenzio per anni aveva visto e ..sentito stupidaggini in televisione programmi  confezioni al solo unico scopo di esaltazione dei sapori  senza avere il minimo riguardo alla destinazione finale ovvero al mantenimento dello stato di salute e benessere   a tavola nel quotidiano rapporto col cibo. La sua quasi centenaria esperienza  l’induceva ad una strana conclusione : spesso e volentieri  le pietanze più ci appaiono buoni più ci fanno male!!
“ Ma allora “ disse un po’ spazientita Alice “ che cosa dobbiamo mangiare?
La nonnina  alzò il viso e le indirizzò uno sguardo benevolo:
“Dobbiamo sederci a tavola imbandita con “ naturalezza”   e sobrietà , il pasto deve  avere un singolare connotato : deve essere “parco” .  Ovvero dobbiamo alzarci da tavola avendo ancora …fame
A tavola come nella vita  dobbiamo fare esperienza de” limite” sapersi controllare ed opporsi  alla tracotanza del tutto e subito del godimento materiale immediato.  Non spegnere la domanda di bisogno.
Vedrai , alla fine questo “sacrificio “….. ne varrà la pena!!”


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