( abbiamo perso i contatti: siamo in pericolo!)
Giuseppe Bivona
….Se ne accorse solo quando fu agli ultimi scalini.
Dapprima, quantunque gli paresse strano, pensò che
fossero gli estremi barlumi del giorno. Ma la chiaria3
cresceva, cresceva sempre più, come se il sole, che
egli aveva pur visto tramontare, fosse rispuntato.
Possibile?
Restò - appena sbucato all'aperto - sbalordito. Il
carico gli cadde dalle spalle. Sollevò un poco le braccia;
aprì le mani nere in quella chiarità d'argento.
Grande, placida, come in un fresco luminoso oceano di
silenzio, gli stava di faccia la Luna.
Sì, egli sapeva, sapeva che cos'era; ma come tante cose
si sanno, a cui non si è dato mai importanza. E
che poteva importare a Ciàula, che in cielo ci fosse la
Luna?
Ora, ora soltanto, così sbucato, di notte, dal ventre
della terra, egli la scopriva.
Estatico, cadde a sedere sul suo carico, davanti alla
buca. Eccola, eccola là, eccola là, la Luna...
C'era la Luna! la Luna!
’Ciaula
scopre la luna” di Luigi Pirandello
Il bambino seduto nel sedile posteriore della macchina, vedeva scorrere , quasi
fuggissero veloc,i le case basse della periferia della grande città . Ora le
case non c’erano più o almeno divenivano sempre più rari , sostituite da lunghe
file di alberi che come le case scappavano via chissà sa dove.
Ad un tratto la macchina rallentò una lunga colonna di
macchine li costrinse a muoversi a passo
d’uomo,facendolo quasi annoiare . Ma ad
un tratto vide una cosa stranissima, si alzò in piedi sul sedile e non credendo ai suoi occhi cercò di pulire più che potesse il vetro del finestrino. No,
non poteva essere vero e con voce
meravigliata ed incredulo, quasi gridando esclamò. : “ Papà , papà guarda qui fuori sulla tua sinistra, che cosa
strana, hanno appeso tante, tantissime
pere agli alberi!”
Viviamo in un mondo intessuto come di fili che magicamente legano ogni cosa e dove tutto vive legato con cosa è
stato e con cosa è per essere. Ciascuno
di noi è legato a tutto e a tutti.
E’ un mondo di relazione che ci suggerisce sensazioni
talvolta sottili e sfuggenti, come il senso di familiarità con qualcosa che si sa di non avere mai conosciuto , che
si mostra inconsueto e pur tuttavia non estraneo.
E’vero ognuno di noi
sente in modo diverso , qualcuno sente ogni cosa che pulsa ,che vive , gli animali ,fino alle piante , altri
addirittura arrivano a sentire una impronta emotiva anche nelle cose inanimate.
Gli animali sentono il pericolo prima che arrivi , ci
sembra naturale, ormai lo ripetiamo senza stupore. Ma gli animali vivono a
diretto contatto con il mondo ed è un contatto non mediato.
I ruminanti abituati al pascolo sanno quali erbe debbono mangiare per non sentirsi male e addirittura avvelenarsi .
Diciamo che è un sapere innato , istintivo, pur non sapendo bene casa
significhi.
Invece gli animali
che nascono e vivono al chiuso di
una stalla e sono alimentati col solo mangime, se per caso escono al pascolo sono in serio pericolo perché non
sanno riconoscere le erbe da non
mangiare.
Hanno perso il contatto. Sono in pericolo!
Noi tutti , non come individui, ma collettivamente, come popolo, cultura ,siamo passati in breve tempo da una rete fitta di connessioni con il mondo e i diversi piani della realtà , di legami con la terra e con il cielo, con chi ci ha preceduto e con chi è per venire o sta per arrivare. Alla fine ,per approdare ad uno stadio di solitudine, senza contesti, sedati nella distrazione, un po’ oscillanti tra noia , stordimento ed eccitazione, sotto un cielo che si è solidificato come una calotta di cemento e, come una morsa si è chiusa sopra di noi che non sappiamo ne possiamo più vedere le stelle.
Abbiamo perso contatto. Siamo in pericolo!
Quando il deserto cresce dentro di noi non rimaniamo che gusci vuoti , magari
lucidi,performanti, come oggi si usa dire.
Ma a quel tessuto di fili che unisce tutto a tutti ,
si sostituiscono informazioni
innumerevoli e ridondanti , che affaticandolo ci riempiono il cuore, come
paglia per l’imbalsamatore
E' vero...nella nostra società globalizzata e con le informazioni che ci arrivano fin dentro casa, in diversi modi, sappiamo tutto ciò che succede nel mondo, sappiamo quel che succede agli antipodi del nostro pianeta ma, a volte, non sappiamo ciò che succede al nostro vicino di casa, ci disinteressiamo persino dei nostri più stretti parenti! Le persone muoiono nelle loro tane senza che nessuno se ne accorge!!! Si muore di fame, di solitudine, di angoscia nel totale disinteresse! Ma, io penso, ognuno di noi ha le sue colpe, perchè vuole conservare le sue piccole (o grandi) sicurezze, nel timore che un suo simile possa togliere tutto le cose che ha accumulato nella sua vita! Si preferisce la solitudine pur di non perdere anche una piccola parte dei propri averi! Solamente chi non possiede nulla è in grado di sentirsi parte e di appartenere completamente a questa terra, di amare senza riserve, sapendo che è tutto ciò che conta e che resterà dopo di noi!
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