sabato 14 settembre 2024

L'altro G7 “Fuori dal G7 con gli 8 miliardi di uomini e donne difendendo la Terra”

 

Siracusa. G7, Vandana Shiva e João Pedro Stedile invitati alla tre giorni al Forum dal quale uscirà un documento sul futuro dell’agricoltura e della pesca

Il presidente di Altragricoltura Tano Malannino lancia un appello all’unità degli agricoltori che si sono sollevati lo scorso inverno contro la crisi dell’agricoltura




      Nello spazio antistante la chiesa parrocchiale di Bosco Minniti, Gianni Fabbris ha presentato in conferenza stampa i contenuti della tre giorni “Fuori dal G7 con gli 8 miliardi di uomini e donne difendendo la Terra” che sarà realizzata da Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare tra il 26 ed il 28 settembre 2024, negli stessi giorni durante i quali si terranno gli incontri tra i ministri del G7 Agricoltura, che vedranno anche la partecipazione di molti ministri provenienti da Paesi dell’Africa e da altri Paesi in via di sviluppo.

Fabbris ha spiegato che nei locali e negli spazi della chiesa parrocchiale di periferia di Bosco Minniti, nel quadro della tre giorni si terrà il Forum Nazionale “Contro il WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio), per un commercio giusto e per la nuova riforma della pesca, dell’agricoltura e per i diritti al cibo, al lavoro degno e alla Terra”.

 

Tano Malannino
, presidente di Altragricoltura   così la conferenza stampa: «Lancio oggi un appello a tutti gli agricoltori che quest’inverno si sono riversati nelle strade per manifestare il malessere dell’agricoltura e che sarà ignorato dal G7 Agricoltura, dove utilizzeranno il Piano Mattei per rendere ancora più schiavi i coltivatori africani: il mio appello è quello di aderire al Forum di Siracusa, per avviare un nuovo percorso unitario, che abbia come obiettivo di unirci nella lotta contro gli accordi di libero scambio e a favore di una profonda riforma dei settori dell’agricoltura e della pesca

Il forum riprende in pieno l’appello lanciato da Via Campesina Internazionale per ricordare con un rinnovato impegno alla lotta contro globalizzazione nel mese di settembre il sacrificio di Lee Kyung Hae, un contadino coreano che durante il vertice dell’Organizzazione mondiale del Commercio di Cancun, il 10 settembre 2003 si uccise in pubblico con al collo un cartello: “L’Omc uccide gli agricoltori”.

«Nel frattempo a Siracusa in Ortigia si terrà l’incontro tra i ministri del G7 e dei principali paesi africani e del Sud America – ha ricordato Fabbris – l’incontro dei ministri è accompagnato da una vera e propria fiera mercato, dove le aziende sono state mobilitate, insieme alle organizzazioni agricole, tutto pagato dai soldi pubblici, una commistione tra scelte politiche pubbliche e un mercimonio finanziato da soldi pubblici che ci lascia perplessi.

«Altra cosa sarà la nostra manifestazione – ha aggiunto Fabbris che si terrà qui nella parrocchia di Don Carlo D’Antoni. Porteremo in questi giorni la protesta degli agricoltori e dei pescatori contro la crisi e la richiesta di una profonda e nuova riforma agraria. Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare respinge il modello di agroalimentare che poggia sulla globalizzazione, che ha trasformato i nostri prodotti del Made in Italy in qualcosa di omologato nelle mani delle multinazionali italiane del cibo e che ha schiacciato i piccoli produttori artigianali”.

Il Forum – che sarà solo il primo di tre eventi della tre giorni – inizierà il 26 settembre nella chiesa di Bosco Minniti, dove sarà elaborata la bozza di documento finale, che poi sarà definita e resa pubblica sabato 28 settembre “in contemporanea con il documento che sarà elaborato dai ministri dell’agricoltura del G7 – ha sottolineato Fabbris. “Sabato 28 settembre nel pomeriggio verificheremo la bozza di documento iniziale e adotteremo il provvedimento finale – ha aggiunto.

Nel quadro del Forum prenderanno vita i seminari tematici, ben cinque, che toccheranno argomenti scottanti dell’agroalimentare:

1) Agroecologia per sfamare il mondo e dare reddito alle imprese, promosso dal Coordinamento per l’agroecologia della Sicilia;

2) Lavoro in agricoltura, promosso dal Sindacato siciliano braccianti e lavoratori forestali;

3) Pesca, organizzato e gestito dai pescatori;

4) Accordi internazionali di libero scambio e Piano Mattei per l’Africa

5) Sessione conclusiva della Campagna dei 99 giorni per salvare l’agricoltura e la pesca a cura del Coapi

Al Forum sono stati invitati Vandana Shiva, agroecologa di rango internazionale e João Pedro Stedile, leader di Via Campesina internazionale. “A tema di questa tre giorni c’è anche un’ipotesi che si possa stabilire un’agenda stabile, per costruire l’unità del movimento – ha sottolineato Fabbris, per il quale il Forum “Non è una iniziativa contro il Governo, non saremo al G7, ma presenteremo le nostre proposte, non da oppositori, né da sostenitori dell’esecutivo in carica. Già lunedì invieremo una missiva al ministro per l’agricoltura Francesco Lollobrigida, per chiedere un incontro dopo il G7 Agricoltura nel quale illustrare le nostre proposte e per chiedergli la sua visione di sovranità alimentare.”

Il secondo evento sarà invece “Te lo do io il Made in Italy”: “Un atto forte, un atto che darà voce alla rabbia degli agricoltori di questo Paese e che metterà la distanza tra quello che viene reclamizzato dai padroni dei marchi e dei brand e la realtà che vivono i piccoli e medi imprenditori agricoli e della pesca, per rendere ai media il vero racconto del nostro agroalimentare.  Su tale evento Fabbris mantiene ancora un certo riserbo.

Terzo evento finale sabato che concluderà la tre giorni una sana festa popolare a base di cibi del territorio: “Per noi il cibo è importante, è comunità e penso che concludere in tale modo sarà un modo per dire che la sovranità alimentare è innanzitutto il diritto dei popoli a poter scegliere il proprio cibo, cosa mangiare.”

Don Carlo D’Antoni, parroco della chiesa di Bosco Minniti è intervenuto in conferenza stampa e citando gli enunciati del Concilio Vaticano II, ha affermato “Per la Chiesa andare a scoprire che agricoltori e pescatori sono capaci di darci un punto di vista altro sull’economia, sull’ecosistema e sulla politica, è importante, perché è forse ancora più credibile proprio perché viene dal basso”.

«A mio parere – ha continuato il sacerdote – è provvidenziale che vi saranno questi incontri a Siracusa nella periferia, perché metteranno al centro la persona e non il profitto. Perché noi come Chiesa dobbiamo andare lì dove c’è la carne viva, le persone e immaginare con loro percorsi di liberazione. Come nel caso degli immigrati, il cui sfruttamento è progettato e programmato scientificamente. Oggi abbiamo bisogno invece di persone umili che si mettano in cammino, poiché se i potenti hanno il monopolio del pensiero, tuteleranno solo il profitto, così come anche tanti capi di stato Africani, che saranno ad Ortigia, che spesso sono complici delle multinazionali, che ottengono profitti nei loro territori senza dare vero reddito ai propri connazionali.

«Avremo tra le altre persone che condurranno i tavoli di discussione anche un teologo – ha rivelato Don Carlo – perché la chiesa deve interessarsi anche delle persone in carne ed ossa e non solo delle loro anime”.


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