venerdì 21 luglio 2023

Chicco di Sole

 

 

Chicco di Sole

 

 

Peppino Bivona,  profondo conoscitore delle tematiche legate al territorio, all’identità, alla storia, dalla cultura locale all’alimentazione, ci consegna un’altra opera straordinaria, “Chicco di Sole”con la prefazione di  Giuseppe Barbera, l’introduzione di. Nicola Cacioppo, e la postfazione di Nino Sutera. 

 Nessuna coltura come il grano ha segnato così profondamente la storia dell’alimentazione in tutto il bacino del nel nostro mediterraneo. Questo cereale ha inciso fortemente sulle vicende storiche della nostra civiltà, con i suoi risvolti economici, politici e sociali.

 Da secoli il grano caratterizza lo scenario del paesaggio agrario meridionale, dal latifondo al feudo: estensioni sconfinate,quasi una monotonia dominata della sola monocoltura cere agricola: luoghi spogli caratterizzati dalla totale assenza di un albero o di una casa.

Ma perché questa coltura ebbe ed ha,tanto successo? Quali caratteristiche peculiari ne hanno assegnato un primato merceologico e mercantile? Cos’ha di strategico questo “chicco” di grano?



Abbiamo immaginato, sostiene Peppino Bivona,  di proporvi un viaggio per una destinazione incerta,approssimata, senza una precisa meta, come si conviene ad un curioso viandante, un percorso in compagnia del chicco di frumento,scegliendo i camminati occasionalmente, giorno dopo giorno attraverso la mitologia, la storia, la tecnica, raccontarvi le complesse e complicate vicende che hanno accompagnato il mondo agricolo nel suo rapporto con questa strana “merce”: il grano. Si,davvero“strana” per la sua doppia natura: di merce e mezzo di produzione!

Ma ancora più strana e curiosa è la sua origine: pensate, non esiste allo stato selvatico, il grano non ha un “antenato” cosi come c’è l’ha il pomodoro, o la patata. Questo “accidente” botanico, ha stimolato la fantasia di scrittori come Mauro Biglino,  che lo vorrebbero un singolare dono degli “extraterrestri”.

 In verità la nascita del moderno grano si deve ad un paio di incidenti genetici, avvenuti in tempi diversi, a causa del mancato sdoppiamento de corredo cromosomico all’interno delle cellule germinali. Poi il lento processo di addomesticamento iniziato già12.000 anni fa,ha caratterizzato la nascita dell’agricoltura. Lo troviamo diffuso in quasi tutto il mondo e assieme ai riso e ai mais costituisce la base dell’alimentazione per la nostra umanità.

Il nostro intento è aprire delle finestre, offrirvi una narrazione libera e originale con una visione aperta,articolata sulle tematiche relative al grano e ai suoi prodotti derivati, alle vicissitudini umane ad esso legate, in una esposizione dinamica priva di rigidi, noiosi, schemi didattici.

Peppino Bivona di Menfi, Agronomo Giornalista è attualmente Presidente della Libera Università Rurale dei Ssaperi& dei Sapori Onlus, che proprio quest’anno celebra i primi dieci anni di vita. Nel corso degli anni e delle esperienze, il concetto di European Rural University si è addensato e arricchito, come si accompagna un mondo rurale in profonda trasformazione. Infatti, le aree rurali sono diventate multifunzionali per la loro potenzialità e rappresentano la posizione strategica delle politiche di sviluppo locale. L'Università rurale unisce tutte le forze nelle zone rurali, persone ed istituzioni socio-economiche, in un unicum innovativo nel preservare le tradizioni locali, in cui è in grado di raccogliere tutte le logiche di azione, della formazione, della ricerca, della capitalizzazione delle esperienze, in quanto consente di individuare, confrontare e analizzare le iniziative locali dello sviluppo. Sono conosciute come università rurali ed il loro impianto è in auge in tutta Europa. La loro origine risale alla metà dell’Ottocento negli Stati Uniti, dove la creazione di immensi campus pluridisciplinari obbligò ad allontanare sempre di più l’università dai nuclei urbani. In Europa la prima Università rurale è nata in Francia, nel 1975. La prima Università rurale, organizzata in sessioni regionali, diventa un esperimento nazionale nel 1983. Il gruppo Northern Ireland (Irlanda del Nord) ha finanziato la creazione di una "università rurale" incentrata sui bisogni concreti dell'economia delle zone rurali dell'Irlanda del Nord. In questo contesto che si inserisce la mission e la vision della lurss che   ha plasmato il necessario dialogo fra “la conoscenza dell’imparato” e “la conoscenza delle esperienze”, tra teoria e prassi.

 

                                      

 

 

 

 

martedì 11 luglio 2023

Glifosate. L’EFSA si pronuncia: nessuna area di preoccupazione critica

 


Gianna Bozzali

L’impatto su salute e ambiente del glifosate non desta “preoccupazioni critiche”. È quanto emerso dallo studio d’impatto dell’Efsa, l’Autorità europea sulla sicurezza alimentare, che ha presentato in questi giorni la propria analisi. Un’analisi propedeutica, lo ricordiamo, alla decisione sull’estensione dell’autorizzazione d’impiego del noto diserbante non selettivo il cui impiego in Europa è sottoposto a una severa regolamentazione e la cui scadenza è stata prorogata al 15 dicembre 2023. Nella sua revisione paritetica della valutazione del rischio del glifosate come sostanza attiva, l’EFSA non ha individuato dunque alcuna area di preoccupazione critica in relazione al rischio che esso comporta per l’uomo, gli animali o l’ambiente.



Nel 2022 l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha effettuato una valutazione dei pericoli posti dal glifosate in seguito alla quale aveva concluso che esso non soddisfacesse i criteri scientifici per essere classificato come sostanza cancerogena, mutagena o nefrotossica. Restano però alcune questioni che non è stato possibile risolvere in via definitiva o questioni rimaste in sospeso. Tra le questioni che non è stato possibile risolvere in via definitiva rientrano la valutazione di una delle impurità presenti nel glifosate, la valutazione del rischio alimentare per i consumatori e la valutazione dei rischi per le piante acquatiche.

Tra le questioni rimaste in sospeso vi sono, tra l’altro, la mancanza di informazioni sulla tossicità di uno dei componenti della formulazione di pesticidi a base di glifosate presentata ai fini della valutazione, informazioni che sono necessarie per portare a termine la valutazione del rischio relativo alla formulazione per gli usi rappresentativi. Per questa formulazione non sono emerse indicazioni di tossicità acuta e genotossicità.

Per quanto riguarda la biodiversità, gli esperti hanno riconosciuto che i rischi associati agli usi rappresentativi del glifosato sono complessi e dipendono da molteplici fattori. Nel complesso, le informazioni disponibili non consentono di trarre conclusioni definitive su questo aspetto della valutazione del rischio e i gestori del rischio possono prendere in considerazione misure di mitigazione.  Per quanto riguarda l'ecotossicologia, il pacchetto di dati ha consentito un approccio conservativo alla valutazione del rischio, che ha identificato un rischio elevato a lungo termine per i mammiferi in 12 dei 23 usi proposti del glifosate.

Che cos’è il glifosate

Il glifosate è uno degli erbicidi più usati al mondo e rappresenta circa il 25% del mercato globale di questi prodotti. È utilizzato principalmente in agricoltura per combattere le erbe infestanti che contendono alle colture spazio, acqua, sostanze nutritive e luce del sole. È definito diserbante ad "ampio spettro" perché è efficace contro tutti i tipi di infestanti ed è sempre utilizzato in formulati contenenti altre sostanze chimiche.

A differenza di altri prodotti, il glifosate è assorbito attraverso le foglie e poi trasportato nelle altre parti della pianta. Questo conferisce alla sostanza la caratteristica di fondamentale importanza di riuscire a devitalizzare anche gli organi delle erbe infestanti che si trovano sottoterra. Ciò eradica realmente l'infestante e gli impedisce di ricrescere dopo poche settimane.

In Italia l'uso del glifosate nella coltivazione dei cereali è consentito dalla normativa vigente solo in fase di pre-semina e in pre-emergenza, cioè per liberare il suolo da erbe infestanti prima che si effettui la semina delle piante da coltivare e garantire a queste ultime la possibilità di crescere senza che altre piante sottraggano loro le sostanze nutritive presenti nel suolo. I trattamenti pre-raccolta sui cereali non sono consentiti in Italia.

Prossime fasi

Le conclusioni dell’EFSA sulla revisione paritetica della valutazione del rischio relativa al glifosato sono state trasmesse alla Commissione europea e agli Stati membri per orientare la decisione che sono chiamati a adottare in merito all’opportunità di mantenere il glifosato nell’elenco dell’UE delle sostanze attive approvate nei prodotti fitosanitari. La pubblicazione delle conclusioni è prevista per la fine di luglio 2023 mentre quella dei documenti di riferimento, che ammontano a diverse migliaia di pagine, è prevista tra la fine di agosto e la metà di ottobre 2023.



Originaria di Vittoria (Ragusa). Una laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari e tante esperienze maturate nel mondo della comunicazione enogastronomica, sia in tv, sia grazie alla collaborazione con testate giornalistiche di settore. Giornalista e critico gastronomico, esperto assaggiatore Onav, è da anni PR ed ufficio stampa del Consorzio di Tutela del Cerasuolo di Vittoria DOCG. Spesso veste anche il ruolo di Docente di comunicazione gastronomica in diversi corsi di settore. Ama narrare le storie più semplici come quelle dei casari, dei contadini e dei vignaioli perché anche il più sconosciuto dei produttori merita di essere “ascoltato”.