lunedì 17 febbraio 2020

Comunità del cibo e della biodiversità


Comunità del cibo e della biodiversità di interesse agricolo e alimentare: sono definite dalla Legge 194/15, come “ambiti locali derivanti da accordi tra agricoltori locali, agricoltori e allevatori custodi, Gruppi di Acquisto Solidale, Istituti scolastici ed Universitari, Centri di ricerca, Associazioni per tutela della qualità della biodiversità di interesse agricolo ed alimentare, mense scolastiche, ospedali, esercizi di ristorazione, esercizi di ristorazione, esercizi commerciali, PMI artigiane di trasformazione agricola ed alimentare, Enti pubblici” e hanno il compito di tutelare e la valorizzare le risorse genetiche locali, ad esempio attraverso lo sviluppo di filiere corte, la definizione di accordi commerciali, lo studio del germoplasma locale, la condivisione dei saperi locali, il coinvolgimento della cittadinanza.

L’Agrobiodiversità, coltivata e allevata, è espressione della coevoluzione tra territorio e comunità e ne determina la ricchezza culturale e naturale. Da questa consapevolezza può nascere la volontà di tutelare e valorizzare questo patrimonio, attraverso la definizione di politiche attive e di iniziative che coinvolgano tutti gli attori presenti su un territorio. La Comunità del cibo e della biodiversità di interesse agricolo e alimentare è uno strumento utile a coordinare le iniziative esistenti, a sviluppare nuove progettualità e ad orientare gli obiettivi delle diverse azioni pubbliche e private. Questo strumento di tutela, valorizzazione e progettazione è definito dalla Legge n.194/15 (Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare) e ha lo scopo di promuovere, in ambiti territoriali definiti, azioni concrete e accordi tra gli attori locali: agricoltori e allevatori custodi, ristoratori, GAS, piccole aziende di trasformazione, associazioni di produttori e allevatori, istituti scolastici e universitari, centri di ricerca, enti locali e ogni altro soggetto coinvolto e interessato al tema. Gli ambiti di intervento e gli obiettivi della Comunità, come la sua strutturazione, sono il frutto del confronto tra gli attori locali che ne promuovono la nascita, ma è possibile identificare interventi comuni e trasversali, come lo studio dell’Agrobiodiversità locale, la promozione di circuiti locali di produzione, trasformazione e vendita, la sensibilizzazione della cittadinanza sull’importanza della tutela dell’Agrobiodiversità locale come elemento identitario, la creazione di reti tra agricoltori e altri operatori della filiera per la condivisione degli aspetti tecnici della coltivazione, dell’allevamento, della trasformazione e dell’utilizzo dei prodotti locali biodiversi.
  Per promuovere la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare la legge n.194/2015 prevede la realizzazione di periodiche campagne promozionali ed identifica appositi itinerari della biodiversità di interesse agricolo e alimentare, che hanno l’obiettivo di promuovere la conoscenza delle risorse genetiche locali iscritte all'anagrafe nazionale e lo sviluppo dei territori interessati. È prevista anche l’istituzione della giornata nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare il giorno 20 maggio. In conclusione, possiamo affermare che l’importanza della legge n.194/2015 e del sistema nazionale di tutela risiede nel fatto che potrà dare un nuovo impulso all’attuazione del Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo e potrà mettere a sistema le numerose attività e iniziative legislative regionali intervenute in materia. Per promuovere la tutela e la valorizzazione della biodiversità agricola e alimentare e delle risorse genetiche in agricoltura occorre sviluppare un’azione sinergica tra gli strumenti previsti dal sistema nazionale della biodiversità della legge n.194/2015 e gli interventi contemplati dalle misure di finanziamento dei programmi di sviluppo rurale. I Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) 2014/2020 rappresentano lo strumento più importante per assicurare un sostegno diretto agli agricoltori e agli allevatori custodi della biodiversità. Inoltre, attraverso gli incentivi previsti dai PSR, si possono promuovere anche la competitività e la multifunzionalità delle aziende agricole custodi della biodiversità. Più in generale possiamo affermare che un aspetto rilevante per rafforzare la competitività delle risorse genetiche autoctone è sicuramente costituito dal loro inserimento in sistemi territoriali sostenibili. È importante riuscire a coniugare la conservazione della biodiversità agricola con lo sviluppo locale del territorio, creando sinergie tra agrobiodiversità, ambiente, territorio, aree protette, paesaggio, cultura e identità locali sulla base del modello proposto dalle comunità del cibo e della biodiversità agraria e alimentare.



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