Giuseppe Bivona
Dove vai di bello a Natale?- - Penso di andare a farmi una settimana in
Madagascar, altrimenti andrò in Svezia, che dicono sia bellissima-
Questa potrebbe essere una conversazione tipo, che centinaia di migliaia
di italiani fanno quando si avvicina un periodo vacanziero qualsiasi, che sia
Natale, Capodanno, Pasqua o Ferragosto.
Nella nostra epoca dissennata e ormai priva di qualsiasi etica, oltre che
del normale buonsenso, le distanze sono state annullate. La globalizzazione e
la ricchezza dei popoli occidentali, uniti ad una smania di “vedere posti”,
hanno creato la frenesia del viaggio. Manca però in questo preambolo il
protagonista principale di quella che è ormai diventata una “piega” sociale,
l’AEREO.
Grazie a tale mezzo il nostro tempo viene “ guadagnato” o “risparmiato”, e
distanze insormontabili solo 40 anni fa sono diventate autentiche passeggiate.
-Embè??- direte voi, - che male c’è a farsi una vacanza in giro per il
mondo?-
Di male ce n’è molto. Iniziamo con l’inquinamento, che è sicuramente il
peggiore dei mali.
Gli aerei commerciali, ovvero quelli per usi civili, da soli producono la
non trascurabile quantità di 600 milioni di tonnellate di CO2 che viene
immessa
direttamente all’interno della
troposfera a quote che si aggirano tra i 5000 e 10.000 metri di
altitudine, producendo quindi un danno maggiore e molto più difficile da
riparare. Infatti i gas nell’atmosfera terrestre, a quelle quote, rimangono per
un tempo molto lungo senza possibilità di essere riassorbiti ( per esempio dai
nostri amici alberi ), ed inoltre si ossidano nell’ozono troposferico
potenziando notevolmente l’effetto serra, il quale peraltro è aiutato a piene
mani dalle scie di condensazione, quelle ben visibili in tutti i nostri cieli e
che sono il risultato dei gas caldi che fuoriescono dai motori e che lassù
vengono a contatto con temperature ben al di sotto dello zero. Queste nuvole di
gas e vapore condensato intrappolano il calore del sole e modificano la
composizione chimica atmosferica a livello locale.
Basti pensare che con qualche migliaio di chilometri sulle nuvole si
produce più anidride carbonica (CO2, il principale gas serra) di dieci
contadini del Bangladesh in un anno di vita, considerati tutti i loro consumi.
Così, secondo i calcoli di Paul Wennberg del California Institute of
Technology, il trasporto aereo arriva a incidere per un 10% sul totale
dell'effetto serra. Una percentuale mostruosa, se pensiamo che miliardi di
persone non hanno mai nemmeno pensato di viaggiare su uno di questi mezzi e che
centinaia di milioni di persone hanno volato nei cieli del mondo solo poche
volte nell’arco della loro vita.
Gli aerei poi inquinano anche a terra, producendo polveri sottili e gas di
scarico che colpiscono pesantemente le zone nelle vicinanze degli aeroporti, e
aumentando in modo spropositato l’inquinamento acustico, che nelle fasi di
atterraggio e decollo è particolarmente forte.
L'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), organismo tecnico
dell'ONU che si occupa di effetto serra, dedicò nel 1999 il suo primo studio di
settore proprio all'impatto sul clima dell'aviazione civile. Scatenando le ire
del business aereo e petrolifero, il rapporto suggerì di “adottare politiche di
sostituzione con altri mezzi di trasporto” e “disincentivare l'uso disinvolto
del trasporto aereo con tasse o prelievi ambientali e con il commercio dei
diritti di emissione”.
Queste richieste caddero nel vuoto, aggiungendosi anche alla beffa di un
paio di anni prima, quando l’inquinamento degli aerei non fu inserito
all’interno del protocollo di Kyoto. La comunità internazionale non si è
infatti accordata su dove allocare il rilascio di CO2 per i voli
internazionali:
paese di partenza, paese di arrivo o paese che ha venduto il kerosene ?
Ma il fatto eclatante è che il trasporto aereo gode di vantaggi economici
notevoli, che gli permettono di essere concorrenziale, in fatto di costi per
gli utenti, nei confronti di treni e autobus, per non parlare di navigazione e
persino auto private. Infatti non esistono tassazioni sul carburante e gli
stati si accollano le spese delle costosissime infrastrutture di appoggio come
gli aeroporti. L’esenzione dalle tasse, che è equiparabile a sovvenzioni
pubbliche, nella sola Europa toglie ai contribuenti dai 25 ai 37 miliardi di
euro l’anno (Fonte EEA). Poi vi sono i travasi di denaro che molti stati
attuano nei momenti di difficoltà del settore e che spesso sono al limite
dell’illegalità.
Basti pensare che, nel dicembre 2012,
per quanto riguarda gli aeroporti di Milano, ''la Commissione europea ha
stabilito che l’aiuto di Stato dell’importo pari a circa 360 milioni di
euro concesso tra il 2002 e il 2010 da SEA, l’operatore pubblico che gestisce
gli aeroporti di Milano Malpensa e Milano Linate, alla sua controllata SEA
Handling, operatore dell’assistenza a terra in tali aeroporti, è incompatibile
con le norme UE in materia di aiuti di Stato (Fonte Commissione europea
rappresentanza in Italia).
E l’impatto di questo mezzo aumenta notevolmente, sia a livello ambientale
che economico, se si pensa che moltissimi voli di corto-medio raggio viaggiano
con pochissimi passeggeri. Quindi, se un volo normale è più inquinante, a
livello pro capite, di una normale automobile che compie lo stesso tragitto (un
B 737-400 da 150 passeggeri si beve intorno ai 2.500 litri di kerosene
ogni ora), con un volo con pochi passeggeri diventa più conveniente, in termini
ambientali, viaggiare su un camion!. A questo si aggiunga che la gran parte dei
voli in Europa vengono effettuati su tratte brevi, e dato che moltissimo
carburante viene bruciato durante le fasi decollo-atterraggio ( fino al 25% ) ,
il viaggio di per sé non ammortizza i consumi. Studi di settore mostrano che il
45 % dei voli in Europa non superano i 500 chilometri ,
quando è dimostrato che un volo per essere efficiente ed avere un risparmio
effettivo deve essere di almeno 4.300 chilometri .
(Fonte Worldwatch institute)
Poi bisogna sottolineare il fatto che questi mezzi hanno contribuito in
larga parte a diffondere la mentalità consumistica del “ tutto, ovunque ed in
qualsiasi momento”. L’aereo, infatti, è diventato un mezzo importante nel
commercio delle merci. Si possono trasportare prodotti da un capo all’altro del
pianeta nel giro di una manciata di ore; poco importa se quella ciotola di
ciliegie, che sta sulla tavola in bella mostra a Dicembre, ha inquinato come un
anno di vita di un contadino indiano.
L’aereo ha poi contribuito in maniera determinante nello snaturare il
VIAGGIO, quello fatto di conoscenza interiore, di scambio umano, di imprevisti
e sorprese, di odori, sapori, costumi che cambiano lentamente insieme al
paesaggio e al clima, e che cambiano un po’ anche te stesso. Il viaggio lento,
che è di per se una grande esperienza di vita e che ti pone di fronte
all’umanità intera, anche quella che gli aerei se li vede volare sulla testa,
ma che è sempre rimasta nel suo paesino, sulla sua terra, che una volta al mese
scende in città per questioni importanti, ma che in città non ci resiste più di
24 ore. Questa umanità è ovunque nel mondo e l’aereo, e tutti i sui passeggeri,
la stanno lentamente distruggendo.
Per questo motivo, quando deciderete di fare un viaggio o semplicemente
una vacanza, non cercate le mete lontane, ed invece cercate di utilizzare mezzi
alternativi, come il treno, l’autobus, l’autostop, la bici e perché no, i
propri piedi o quelli di qualche amico a quattro zampe. Ritroverete voi stessi
e darete respiro al mondo.
D'accordissimo sull'impatto ambientale, ma...siamo sicuri che siano centinaia di migliaia gli italiani che si pongono il problema del viaggio intercontinentale a Natale, Capodanno, Pasqua, weekend, ferragosto ecc. Centinaia di migliaia di Italiani hanno l'incubo di preparare un pranzo decente per il Natale in famiglia! Queste problemi di vacanze se li pongono i pochi privilegiati che sprecano e inquinano a danno di chi lavora onestamente e duramente per pagare i loro privilegi acquisiti! Che viaggiano per lavoro in treni sporchi, lenti e affollati! Che non si sono mai potuti permettere una vacanza nella loro regione perche' non hanno mai avuto ne il tempo ne la possibilita' economica!!
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