(prima parte)
Giuseppe Bivona
“Cosa
faranno i beduini se, un giorno, i cavalli impareranno a parlare?”
(Proverbio arabo)
“ La sostenibilità futura del Servizio
sanitario nazionale non potrebbe essere garantita nei prossimi anni….”
Queste parole di Monti riecheggiano nell’auditorio palermitano e come un tam-
tam si estendono
attraverso i media ad una
popolazione infreddolita e impaurita
,timorosa di perdere un traguardo sociale faticosamente conquistato.
Poi arrivano “ gli ululati “ dei diretti interessati ,medici di ogni ordine e grado, ospedalieri ,farmacisti , insomma tutto il
mondo legato alla “ sanità” , i quali
non intendono mettere in discussione “questo” sistema sanitario, questa
“cultura” medica , questo“ approccio”
alla salute dei cittadini. Insomma un tabù da non toccare, discutere, criticare,
manomettere.
Ma
Monti , da buon economista i conti sa farli e i bilanci sa leggerli. La spesa
per i servizi sanitari , in Italia come del resto in altre parti del mondo è
sfuggita di mano , sfioriamo il 70% e passa del Prodotto Interno Lordo!
Ebbene questa medicina “moderna” , piena di
entusiasmo, tracotanza e baldanza per i risultati raggiunti e i
successi che quotidianamente consegue, non si
chiede ,con un minimo di umiltà, come mai le persone che si fanno visitare sono sempre
di più? Le degenze in ospedali sono
sempre più numerose? Cosi vale per
l’acquisto di farmaci e nel numero di
giornate di lavoro perse per malattie.
Si dirà che le malattie infettive sono state debellate e che la vita media è
aumentata.
Intanto stiamo assistendo ad una nuova diffusione delle malattie
infettive , dalla malaria, gonorrea,tubercolosi, polmonite ,ecc e se invece
valutiamo l’aspettativa di vita di oggi non è cosi distante rispetto all’inizio
del secolo scorso . E evidente poi, come
la medicina moderna resta impotente nei confronti delle cosi dette “malattie della civiltà” come il cancro ,le ischemie cardiache,il
diabete ,le vene varicose,e poi tutte le innumerevoli patologie che vengono
definite autoimmune. Di fronte a queste malattie la scienza medica non sa fare altro che opporsi, maldestramente , con
le sole armi di cui dispone: i farmaci .
Se provate a chiedere ad un medico perché ho il diabete il poveretto non
esiterà ad accusare il pancreas che di
punto in bianco ha deciso di no produrre più insulina , se poi coraggiosamente
osate sottoporre la vostra ghiandola ad esame
risulta che la funzionalità pancreatica è in piena efficienza : cosa è
che non va . Bho! Ora fino a quando i costi sanitari aumentavano
, seguendo il ritmo del prodotto interno lordo , nessuno si accorgeva del
disastro , ma ora che il PIL stagna, i bilanci della nazione non sopportano
questi incrementi dei costi sanitari .
Ebbene c’è qualcosa di profondamente sbagliato in questa “scienza” medica, che insiste stupidamente , ma anche interessatamente , nello scambiare le cause con gli effetti. Proviamo ad analizzarli.
Oggi consideriamo lo stato di “salute” ,
come l’assenza di sintomi clinici . Ora molte malattie sono classificate nei
termini dei loro sintomi , come ad esempio l’artrite, i reumatismi ,cosi come
la nevrosi, la psicosi e la schizofrenia . Ma accade spesso che i sintomi non siano altro
che normali attività dei meccanismi di difesa . Nel tempo il nostro corpo ha
perfezionato dei sistemi protezione contro le sostanze nocive . Per esempio il
muco , può essere pericoloso se si accumula nella trachea e si espelle con la
tosse. Le sostanze tossiche nell’intestino vengono eliminate con le diarree. Lo
stesso vale per la febbre, ovvero il naturale aumento della temperatura
corporea a fronte di ingerenze esterne.
Sopprimere la tosse, prevenire la diarrea, ridurre la febbre, significa contraddire fondamentali processi naturali.
Eppure , se analizziamo con attenzione la
moderna medicina e le pratiche mediche
non fanno altro che attenuare o
eliminare i sintomi e nello stesso tempo esacerbare o rendere croniche le
malattie che dovrebbero curare. Ma c’è
di più , se i farmaci usati sono biologicamente attivi possono
innescare effetti
collaterali e indurre malattie che prima non c’erano ovvero malattie cosi dette “iatrogene” a cui
la farmacopea provvederà all’uopo con il beneficio delle case farmaceutiche che vedono salire gli
indici quotati in borsa e per converso il disastro dei conti pubblici . Molto
spesso l’obbiettivo della cura è solo l’allungamento della sopravvivenza umana in se stessa ,
senza alcun riguardo della qualità della
vita prolungata : una impresa assurda e immorale , se teniamo conto della sofferenza che il paziente deve subire come conseguenza della cura
necessario a tenerlo in vita giorno dopo giorno.
Qui il picco della spesa sanitaria raggiunge il suo apice , vengono profuse terapia altamente costose per pazienti che moriranno entro i prossimi dieci mesi . La “leva” per questi sciacalli è formidabile : “ Come? vuole interrompere la terapia al suo caro congiunto?”
Ma torniamo ai sintomi. Spesso però
l’assenza di “sintomi clinici “ in un
paziente non equivale
necessariamente come segno di
buona salute . Il 75% dei pazienti visitati dai medici oggi non soffrono di nessun sintomo clinico
riconoscibile . Eppure si sentono malati
e in un certo senso lo sono.( continua)
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