NinoSutera
Incontriamo Fernando Famiani Funzionario Direttivo dell’Assessorato Agricoltura con la passione della fotografia paesaggistica , insignito recentemente con la mensione d'onore al concorso internazionale, il Moscow International Foto Awards
Fernando, allora come nasce la passione per
la fotografia?
Fotografo fin da
quando ero bambino quando con la macchinetta di topolino e il rullino da
12 scattavo foto ad animali e paesaggi,
abito a San Teodoro un paese all’interno del meraviglioso Parco dei Nebrodi a
1.150 metri sul livello del mare, e non
mancano le occasioni per immortalare attimi unici.
In pratica un’autodidatta?
Allora ti
racconto la storia di un’autodidatta, come lo chiami tu.
Circa 20 anni fa
il Dipartimento Agricoltura decide di
formare un gruppo di Divulgatori Agricoli Polivalenti che avesse competenze tecniche anche in campo
di immagine, visto che, come lavoro, realizzavamo spesso opuscoli divulgativi e
libri su pratiche agricole sperimentali.
Partecipo quindi i primi corsi di fotografia,
di videoripresa e di giornalismo anche con personale della RAI.
Dopo questi
corsi compro la mia prima reflex digitale e da li comincia la mia avventura più
interessante nel mondo della fotografia. Partecipo a diversi corsi a Roma con Giovanna Griffo, una
fotografa paesaggista esperta anche di tecniche di postproduzione.
In effetti autodidatta si addice poco,
diciamo che entri nella sfera dei fotografi
appassionati e che succede?
Il 4
dicembre del 2015 succede un evento che mi rimarrà sempre negli occhi e nel
cuore, l’Etna fa un eruzione spettacolare con una nuvola di fumo enorme che si
alza per chilometri nel cielo e che prende la forma di un fungo atomico. Ero in
ufficio a lavoro, mi chiama un mio vicino e collega di ufficio e mi informa che l’Etna sta eruttando in modo
esagerato. Chiedo un ora di permesso e scappo a casa a prendere la reflex e
riesco a immortalare l’evento.
Quasi per gioco
pubblico la foto su facebook e istagram e la gente impazzisce, commenti e apprezzamenti e le foto condivise
da centinaia di siti italiani e stranieri. Decido quindi di provare a mandare
la foto ad alcuni concorsi internazionali per vedere cosa ne pensa una giuria
di esperti.
La foto fa un
successone:
Quindi riepiloghiamo, da principiante
fotografo ad appassionato autodidatta ad
apprezzato fotografo paesaggista, o
sbaglio?
Si essere finalista
ai Magnum Photography Award del 2016, un concorso che vede la partecipazione di
migliaia di fotografi da 134 paesi nel mondo, non è che capita a tutti.
La commissione poi pubblica le foto vincitrici
e finaliste in una pubblicazione che viene spedita a tutti i fotografi e
gallerie e poi propone gli scatti per un anno in tutte le più grosse
manifestazioni fotografiche nel mondo, quindi la foto viene vista veramente in
tutto il mondo.
E poi?
Secondo
Classificato nella categoria Landscape nel 2017 al TIFA (Tokyo International
PhotoAward)
Terzo
classificato nella categoria Landscape nel 2017 al MIFA (Moscow International
Foto Award)
Mensione d’Onore
ai ND Awards (Neutral Density Photography Awards)
Mensione d’onore
al Gran Prix della Fotografia di Parigi nel 2016
e vincitrice di
altri premi in manifestazioni a livello regionale.
Un curriculum di tutto rispetto.
Non ho finito, le mie foto sono anche state
pubblicate su giornali specializzati di foto come la Rivista Photo Professional
Canon, sul mensile I love Sicilia, sul calendario ufficiale del Parco dei Nebrodi
e in modo non ufficiale su chissà quanti siti e riviste. Nel 2018 Una mia foto è
stata anche acquistata dalla Clementoni che ne ha realizzato un Puzzle che ha
riscosso molto successo.
Riconosco che sembra una storia da sceneggiare con un
film
Debbo ringraziare tanto Giovanna Griffo che
nel primo corso che feci a Roma disse alla classe questa frase...”innamoratevi
del bello, abituate gli occhi a vedere il bello che vi circonda, leggete
riviste, libri di arte, visitate musei,
pinacoteche, allenate il vostro sguardo come se foste in palestra con i pesi e
vedrete che riuscirete a cogliere i momenti più belli della natura nelle vostre
foto” e così effettivamente ho fatto. Adesso guardo con occhi nuovi e con
meraviglia tutto quello che mi circonda e che negli anni passati neanche notavo
e ricevo spunti fotografici a iosa. Mia moglie e mia figlia mi supportano e mi
sopportano perché a volte quando vedo qualcosa che debbo assolutamente
fotografare scappo via per andare a prendere la reflex lasciandole da sole , ma
ormai lo sanno e fanno buon viso a cattivo gioco.
Arriviamo a questi giorni, il Dipartimento
riavvia il Magazine di informazione Terrà e che succede?
Mi hanno chiamato dalla redazione, anticipandomi che
Dario Cartabellotta mi ha affidato una rubrica su Terrà “la Sicilia in un clik” Ho fotografato di tutto, ma amo i paesaggi e i suoi colori, voglio far viaggiare l’immaginazione dei
lettori, in attesa che la pandemia ci abbandoni e possiamo ritornare a
viaggiare Penso che è vero quello che
dicevano i nostri nonni e cioè che apprezzi le cose quando le perdi… questo
periodo ci sta insegnando che i piccoli gesti quotidiani o le uscite con gli
amici che davamo per scontate erano invece importanti e ci mancano .