gli agrigiani, agricoltori tradizionali, colti e innovatori.
E’ presto per dire se siamo entrati in un profondo
cambiamento nel rapporto tra giovani e mondo dell’agricoltura, con un “ritorno
alla terra” fondato su motivazioni di carattere economico, professionale e
culturale, ma è certo che i “nuovi contadini” non hanno più nulla a che vedere
con quella “agricoltura dell’assurdo” stigmatizzata da Manlio Rossi
Doria nell’immediato dopoguerra: un modello produttivo votato
all’autoconsumo, in cui la sproporzione tra l’impegno lavorativo e i risultati
concreti aveva l’effetto di rendere l’attività diseconomica e faticosa, al
punto di indurre ad emigrare in cerca di condizioni di lavoro e vita più
soddisfacenti. Oggi, invece, l’agricoltura è fatta di idee,
innovazione, creatività, cultura, professionalità ed è ancora una delle poche
vere eccellenze che sono rimaste al nostro paese.
Con l’affermarsi dell’Agricoltura ecologica la
figura dell’agricoltore si riappropria di molte delle competenze e dei
saperi taciti e informali legati alle pratiche agricole del passato che vengono
poi integrati con quel plus di competenze formali derivate da percorsi di
studio e di formazione. Si origina così la figura dell’Agrigiano, il
neologismo che individua una nuova figura professionale di agricoltore che è il
più delle volte laureato (quasi mai in materie agronomiche) e che grazie al suo
sistema di competenze introduce in azienda innovazioni sia rispetto ai metodi
di coltivazione – biologico e biodinamico – che rispetto a tutte quelle
funzioni pregiate – come la comunicazione, il marketing, il design, la
formazione…. – che supportano progetti imprenditoriali indirizzati ai nuovi
mercati ed ai nuovi consumatori ….
Quella di Casa Mulè è una storia straordinaria,
da raccontare.
Lui agricoltore da sempre, nonni agricoltori,
padre agricoltore, Lei Antonietta, Laurea in Giurisprudenza che hanno
deciso di lavorare per la salvaguardia della tradizione e dell’identità
del territorio delle Terre Sicane
Casa Mulè di Menfi è uno di quei
esperimenti che il territorio dovrebbe adottare giornalmente. Gaspare,
produce il grano, lo molisce a pietra e con un lievito madre
decennale, in un forno agricolo a legna, produce un pane unico al mondo, grazie
ad un microclima, a dei grani e dei semi tipici del territorio in cui opera
l'azienda, la moglie cura le pubbliche relazioni. L’amore e la passione per la propria terra ha fatto
il resto, tanto che sono stati insigni anche del prestigioso riconoscimento
“Custodi dell’Identità Territoriale”della LiberaUniversitàRuraledeiSaperi&deiSapori
Onlus .
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