Giuseppe Bivona
Matteo cap 21; 18
“La mattina tornando in città ,
Gesù , ebbe fame. E visto un fico lungo la strada, gli si avvicinò, ma non
trovandovi altro che foglie disse” Da te non nasca più frutto in eterno” E
subito il fico seccò.
I discepoli nel vedere questo , rimasero stupiti ed esclamarono: “ Come mai questo fico si è
seccato all’istante” Gesù rispose dicendo loro: “ in verità vi dico : se avete
fede e non esiterete , farete non solo come è stato fatto a questo fico , ma
quant’anche diciate a questo monte: levati di là e gettati a mare , sarà fatto”
Secondo l’evangelista Marco . Gesù
si avvicinò al fico per mangiarne i suoi frutti , ma no ci trovò che
foglie “ Perché non era tempo di fichi “
e dirigendogli la parola disse: “ Che nessuno mangi più dei tuoi frutti “.
Gli apostoli ripassarono di buon mattino e videro che il fico era secco
fin dalle radici.
L’evangelista Luca , ci racconta la sua versione ponendola sotto forma di parabola: “Un uomo aveva un fico piantato
nella sua vigna . Andò a cercare i frutti , ma non ne trovò. Allora disse al
vignaiolo. “ Ecco, sono già 3 anni che vengo a cercare frutti da questo fico e non ne trovo;
taglialo. Perché deve occupare il
terreno inutilmente?!” Il vignaiolo gli rispose :” Signore ,lascialo solo quest’anno per darmi il tempo di scavare tutt’intorno e
mettergli il concime, se farà dei frutti bene; se no, lo taglio.”
Nel quarto vangelo,di Giovanni , l’episodio scompare di sana pianta.
Giovanni , intelligentemente comprende il pericolo ideologico insito nella
storiella: “ fai quello che voglio io, o ti distruggo”.
Questo comportamento , insolito in Gesù somiglia molto al Dio degli ebrei ,
che manda il diluvio universale per annientare tutte le genti, che colpisce con pestilenze gli egiziani,
annienta intere città come Sodoma e Gomorra .
Il povero fico è colpevole di non
aver soddisfatto le voglie di Gesù e per questo
merita di seccare.
Diviene poco importante dire se era stagione dei fichi o meno,
diviene essenziale sottolineare come il fico, malvagio e insensibile alla fame
di Gesù, non aveva fichi da donare!
E se , metti caso, fosse
passata poco prima , la mia amica Clara,
gran divoratrice di fichi , mangiandoseli tutti , senza lasciarne alcuno,
cosa avrebbe dovuto fare il povero fico?
Impedire alla golosa Clara di prendersi tutti i frutti, perché
sicuramente di li a poco sarebbe passato un tal
Gesù con una gran voglia di farsi
una scorpacciata di fichi?
No, l’albero del fico non merita
una così ingiusta condanna anche se si
tratta di una stupida favoletta . Gli evangelisti Marco e Matteo s’inventarono questa stravagante storiella per piaggeria verso i Farisei.
Il fico è una pianta straordinaria , umile e sobria capace di adattarsi
alle condizioni più estreme e difficili, regalandoci frutti di eccezionale squisitezza proprio nel pieno della calura estiva.
Eppure, malgrado la “condanna” evangelica , per strano che possa sembrare
, il miracolo del fico esiste davvero !
A svelarcelo è il fisico Kervran , osservando le profonde
modificazione quali –quantitativi che
avvengono in tutti i frutti sottoposti all’essiccazione , si badi bene , da effettuarsi lentamente ed al sole!.
In un capitolo del suo libro
“Prove in biologia delle trasmutazioni a
debole energia” riferisce come nella frutta
secca e in particolare nei fichi essiccati al sole ,il rapporto tra gli elementi cambia rispetto a quella fresca e, pure di molto . Il processo innesca
reazione enzimatiche complesse che
trasformerebbero gli elementi di partenza.
Kervran sostiene che , curiosamente queste modifiche
“strutturali” sono sotto gli occhi di tutti
e si possono leggere
in tutte le tabelle nutrizionali dove presenterebbero dei bilanci
vistosamente “ errati” .
Nessuno ha mai mosso una, se pur
minima obiezione , ma di fatto
questo conferma e consolida
i risultati delle analisi e delle scoperte effettuate da Kevran .
Osserviamo i valori degli
elementi in questa tabella , si riferisce
a 100 grammi di fichi freschi e successivamente essiccati.
Non conosciamo la diminuzione in peso
durante il processo di essiccazione, ma non ci interessa più di tanto.
E’ importante la variazione dei rapporti
fra i vari elementi che dopo l’essiccazione che
risultano vistosamente mutati
Elemento fresco essiccato variazione
Calcio( Ca)
35mg
70mg
x2
Ferro(Fe)
0,37mg 0,88mg x2,38
Magnesio(Mg) 17mg 29mg x 1,7
Fosforo(P) 14mg 29mg
x 2,1
Potassio(K) 232mg 294mg x1,27
Le popolazioni rurali del bacino del mediterraneo , dalla Grecia alla
Turchia, dalla Tunisia alla Sicilia hanno trovato nei fichi secchi un valido
sostentamento energetico particolarmente durante i mesi invernali
. Ma vi è di più .La popolazione
femminile delle aree
particolarmente impegnate nella coltivazione e conservazione dei fichi , come
alcune zone pedemontane della Sila, della Basilicata e del Cilento, fino a
qualche decennio fa sconoscevano i
sintomi dell’osteoporosi , la loro massa ossea fino a tarda età non subiva alcuna decalcificazione . Oggi con la rivoluzione del sistema
agro-alimentare ,siamo inondati da cibi ultraraffinati ,dagli odori e sapori sapientemente
accattivanti , vistosamente confezionati. Usciamo dal supermercato con il
carrello stracolmo di cibo spazzatura
per poi completarne il percorso con voluminosi sacchetti per la “spesa”,
nella vicina farmacia.
Il matrimonio
con i fichi secchi , resta un nostro lontano, sbiadito ricordo. Erano tempi dominati dall’ abbondanza frugale , dove mancava il
superfluo e i bisogni coincidevano con l’essenziale.
Eppure il
futuro era carico di speranza e si aveva
piena fiducia nell’avvenire, il domani era visto con ottimismo .
Oggi , deridiamo,
satolli, il cosi detto “matrimonio con i fichi secchi” ma il futuro ci appare carico di incertezze, viviamo assediati dall’angoscia, dall’ansia di non essere
all’”altezza”.
Ma per
fortuna il nostro fico esiste ancora, se
ne sta calmo e paziente sotto i raggi
del sole infuocato.
Ci aspetta al
varco, sa che questa follia consumistica “ha da passà”, come a ricordarci , che presto un giorno
raccoglieremo uno ad uno i suoi preziosi frutti , senza lasciarne alcuno a
terra.
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