sabato 5 gennaio 2019

Rassegna dei prodotti identitari, nell’ambito del percorso Menfi, Borgo GeniusLoci De.Co

Daniela Tornetta
Il 2019 si apre con una tappa fondamentale del percorso Menfi Borgo GeniusLoci De.Co. con la rassegna e degustazione di alcuni dei prodotti identitari, voluta dal Sindaco Mauceri
All'Associazione «le Signore della Cucina menfitana» da sempre impegnata  nella difesa delle identità territoriale  è stato conferito il riconoscimento di Custode dell’ Identità  Territoriale   del percorso Borghi  GeniusLoci De.Co. ha dichiarato Peppino Bivona Presidente dell'Università Rurale

Un iniziativa straordinaria di educazione alimentare, con l'obiettivo di recupero  e valorizzazione dell’identità territoriale, ha affermato  il Sindaco di Menfi  
                     Il vero valore del prodotto, sta nella storia narrante della tradizione identitaria, diversamente siamo in presenza solo di un mero prodotto commerciale, prodotto spesso a qualche migliaio di Km di distanza,  ma senza gli ingredienti indispensabili dell'unicità e della specificità: Territorio, Tradizioni, Tracciabilità, Trasparenza e Tipicità,  insomma prive di  anima,storia e identità, senza GeniusLoci. ha affermato Nino Sutera.

Veronelli, Gino per gli amici , è stato un gastronomo, giornalista, editore, conduttore televisivo, filosofo e anarchico italiano. Viene ricordato come una delle figure centrali nella valorizzazione e nella diffusione del patrimonio enogastronomico italiano. 

Ideò le De.Co. 

 Antesignano di espressioni e punti di vista che poi sono entrati nell'uso comune e protagonista di caparbie battaglie per la preservazione delle diversità nel campo della produzione agricola e alimentare, attraverso la creazione delle De.Co. (Denominazioni Comunali), le battaglie a fianco delle amministrazioni locali, l'appoggio ai produttori al dettaglio. 

Veronelli, ha rappresentato e rappresenta il rinascimento dell’ElaioEnoGastronomia italiana in tutte le sue espressioni, ha aperto una strada, inventato un genere, vissuto e tracciato la via per l’affermazione dei territori e dei loro prodotti identitari, una lezione di dedizione, onestà intellettuale e sana partigianeria che fa di lui l’antesignano della sovranità alimentare. Ha lottato contro i poteri forti a difesa dei piccoli produttori, a garanzia dei consumatori consapevoli, tra le sue battaglie: “con la trasparenza del prezzo sorgente, il consumatore verrebbe messo in grado di valutare il tipo di ricarico applicato dal rivenditore, e da questo la sua onestà”.

 Già nel lontano 1956 Luigi (Gino) Veronelli scriveva “L’agricoltura e il turismo sono le armi migliori per lo sviluppo e l’affermazione della nostra Italia”. Un’idea decisamente controcorrente considerando il pieno boom economico, ossia quel veloce sviluppo industriale che trasformò l’Italia, il suo modo di vivere, le abitudini, anche alimentari, della popolazione e modificò per sempre l’aspetto delle città, del paesaggio, delle campagne. Anni dopo, Veronelli è tornato sull’argomento precisando che “L’agricoltura di qualità e il turismo di qualità sono le armi per lo sviluppo della nostra patria”.

“Come io ammiro Picasso perché lo riconosco, così posso apprezzare un vino o qualsiasi altra cosa che viene dalla terra, se la riconosco. Trovo che questo sia un recupero di civiltà, di intelligenza e di libertà estremamente importante. Per questo non mi piacciono i prodotti tipici. Sono diventati un marchio commerciale. Non mi piacciono le tradizioni imbalsamate.  Ma voglio sapere dove nasce un prodotto. Mi fido dell’autocertificazione del produttore che mi spiega come è fatto il suo vino o i suoi ortaggi”.

Veronelli in questo come in tanti altri temi, è stato un intellettuale a tutto campo, ricco di intuizioni, uno straordinario personaggio ricco di umanità e di contraddizioni, capace di vedere lontano. I suoi pensieri sul turismo e sull’agricoltura, infatti, hanno del pionieristico se collocati nel contesto storico in cui sono stati enunciati.  Ma d’altra parte il suo grande fascino era dovuto al fatto che nella sua vita non hai mai smesso di  essere curioso e attento a cogliere le novità, nel rispetto delle identità territoriali.

Il nostro obiettivo, per Peppino Bivona   è accompagnare la valorizzazione dei simboli della nostra terra, il profumo del nostro mare, uniti alle bellezze ambientali. In questo percorso, chef, gastronauti, giornalisti, sommelier, associazioni,  intenditori e appassionati, sono partners privilegiati, candidati ideali a divenire Custodi dell’identità territoriale. In questo contesto,  l’Associazione Culturale «le Signore della Cucina menfitana»  è stato conferito il riconoscimento di Custode dell’ Identità  Territoriale.

    
 Borghi GenusLoci De.Co. “Denominazione Comunale” è un Percorso culturale per la salvaguardia, la valorizzazione e la promozione dell’identità dei luoghi, con le prelibatezze e le unicità dei territori, l'iniziativa che si è svolta a Menfi al Palazzo Pignatelli rappresenta una  delle tappe del percorso, ha affermato NinoSutera
 Il percorso ideato  Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus  che ne detiene la proprietà intellettuale, è adottato da tante Amministrazioni Comunali. Inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori” Il format è stato presentato: * Poster Session del Forum P.A. di Roma; * VALORE PAESE economia delle soluzioni, organizzata da ItaliaCamp a Reggio Emilia; * Premio nazionale Filippo Basile dell’AIF · XXVI Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Formatori di Palermo e non per ultimo all’EXPO2015 di MILANO. 
Francesca LiCastri e Liboria LoBrutto  dell’Associazione Culturale “le Signore della cucina menfitana” hanno  narrato i piatti in rassegna, elaborati e selezionati dopo una attenta analisi storica, molto apprezzati durante la degustazione da una platea  attenta di intenditori. 
CAPOLATA
Piatto antico che risale al secolo XVIII e XIX, proveniente dalla cucina dei MONSU’, parola che deriva dal francese Monsieur.  Appellativo dato anticamente in Sicilia ai cuochi professionisti provenienti dalla Francia, perché a capo delle cucine aristocratiche siciliane, in un epoca d’influenza gastronomica francese, niente più di un titolo francesizzante pareva premiare l’eccellenza, anche se essi di solito non lo erano.
Dall’Ottocento ad oggi la Capolata è stata tramandata da generazione in generazione nel nostro territorio da alcune famiglie di Menfi, ma poco conosciuta  


Cuddrureddri d’imprescia 
Dolci  a forma di collare o braccialetto dal nome difficile da pronunciare. Prodotto caratteristico, consueto e frequente, realizzato in fretta e furia, ovvero d’imprescia, poiché non necessita di lievitazione e dev’essere lavorato prima che si raffreddi. Il nome deriva dalla forma che si dà all’impasto..


 Ovu ‘ncannulatu
L’ovu ‘ncannulatu è un dolce antichissimo. Era il dolce delle famiglie “burgisi” (appartenenti alla borghesia). Il dolce di semplice  realizzazione, poiché gli ingredienti erano ciò che si produceva nelle famiglie contadine, uova e ricotta.


Pani di casa con lievito madre
La magia del lievito madre fu “desacralizzata” da Louis Pasteur il quale scoprì che a provocare la fermentazione erano microrganismi viventi. Ancora oggi viene usato per il pane fatto in casa a mano, ma anche pizza, dolci e focacce. Il prodotto è  l’emblema della  teoria del GeniuLoci. Il pane fatto con farina di grano duro autoctono, molito a pietra, rigorosamente in forno a legna, assumeva e assume, un gusto e un sapore  diverso da luogo a luogo, proprio grazie alla specificità e alla magia del lievito madre e all’anima dei luoghi.

I prodotti identitari assumono rilevanza per valorizzare la nostra storia, con un forte legame e radicamento con il territorio, custodiscono infatti l’eredità di un sapere antico tramandato di generazioni in generazioni, espressione diffusa della nostra identità e tradizione locale.
"Il percorso Borgo GeniusLoci DeCo. per Nino Sutera,  non è per solo nostalgici,  ".......c'era una volta" ma al contrario per i futuristi.Il futuro  infatti, possiede le radici del nostro vissuto e gli elementi del nostro quotidiano."





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