venerdì 1 maggio 2020

.......Tango è


       ...Tango è     

 Il romanzo di Nuccia Vona  “Historias de tango”,   lo si può definire un “libro da leggere e da ascoltare” per chi ama il tango e per chi volesse entrare nell’intimità di quel popolo che, emigrato in Argentina, determinò la nascita del tango. L’Autrice consiglia,  ... di ascoltare  durante la lettura  il Brano: A MEDIA LUZ di Edgardo Donato                                                                                               




                           

Mimì  
                                  


“…Non possedeva nient’altro oltre a quello che indossava.Lavorava per poter vivere la notte.”
           


                           Durante il giorno vestiva i panni trucidi del duro lavoro al porto e di qualche espediente, grazie alla sua arte di arrangiarsi. La sera si faceva chiamare Mimì e, gonfio di sé, indossava gli abiti eleganti del grande seduttore dalle raffinate movenze: giacca a doppio petto scura o gessata, con spalle larghe imbottite, aderente in vita e con ampi revers appuntiti; camicia bianca di batista con polsini doppi e gemelli; elegante gilet scuro; pantaloni morbidi con le pences; cravatta con nodo stretto ed immancabile pochette nel taschino, coordinata con la cravatta. Tocco finale della sua vestizione, per un’impeccabile trasformazione, era un elegante ed insostituibile cappello grigio in feltro.
Con i suoi modi gentili, con la sua abilità nel ballare il tango, con il sussurrare canticchiando le più belle frasi dei brani, con abbracci avvolgenti e sensuali, con garbata simpatia, con sguardi intensi, con cenni di sorrisi ammalianti, con fare raffinato e poche parole, dosate con mistero e con maestria, creava intorno a sé un’aurea di fascino ed era certo di fare breccia nel cuore di ogni donna… anche in quello più duro.
Possedeva la grazia dell’ascolto; le lasciava parlare ed ogni donna, nel raccontare di sé, si innamorava di lui, il quale strategicamente le seduceva proprio ascoltandole e dicendo solo ciò che ognuna di loro avrebbe voluto sentirsi dire… mentre lentamente sbottonava i piccoli bottoni del suo gilet!
Faceva, così, credere di essere ciò che ognuna preferiva… era in tal modo un uomo dalle sfaccettature diverse per ogni donna diversa.
Era questa un’arma sempre vincente e lui ne faceva la sua forza, che lo distingueva dagli altri uomini.
Preferiva le donne sposate per il piacere, la soddisfazione della sfida e per la libertà da ogni legame. Inoltre, il brivido di un marito lo esaltava e lo attirava ad una continua competizione, in un’incessante scommessa con se stesso e con il mondo.
Il suo era un empito irrefrenabile e gli amori senza legami erano per lui accattivanti opportunità.
Si trovò spesso a raccogliere in fretta i suoi abiti e a fuggire in mutande in piena notte per l’arrivo del marito o per l’intervento dei gendarmi… a causa delle facili bagarre nei postriboli.
Pronto per la prossima avventura.
Molte furono le donne che approfittarono di lui, sfruttando la sua passionalità, il suo ardore e lui, consapevole, recitava con “piacere” il suo ruolo…”

Tratto da “Historias de tango”
 di Nuccia Vona