MA I CLIENTI DI RISTORANTI E
PIZZERIE COSA PENSANO DAVVERO DEL FUTURO?
di
Bruno
Sganga
giornalista enogastronomo
………una cosa è certa, almeno per i
primi tempi la tavola non sarà più un luogo di aggregazione.
Quindi, ci chiediamo quale è il reale pensiero ed atteggiamento della clientela finale dinanzi al futuro che attende nella ristorazione, al di là delle scelte di consegna a domicilio che, per quanto utile nell’immediato od appena dopo, non potrà mai e da sola rappresentare il futuro d’una ristorazione che si basa su rapporto diretto e di condivisione ben diversa anche da un punto di vista emotivo.
Infatti, nel mentre chi governa ha diritto-dovere d’indicare soluzioni
in prospettiva ai vari settori economici del Paese Italia, pur se le
informazioni medico-scientifiche ancora sono incerte, e contrastanti in alcuni
casi, per cui in parte si naviga ancora a vista. Per altro, è evidente che il
settore dei servizi (turismo e ristorazione in particolare) essendo il più
importante dell'economia, sia per numero di occupati che per valore aggiunto,
oltre che il più dinamico, risente e risentirà d’un fortissimo contraccolpo con
tutte le conseguenze immaginabili per operatori, addetti vari e singole
famiglie coinvolte che dovranno fare i conti con amarissime realtà. Non
intendiamo scendere nei particolari di chi si sbizzarrisce su social e stampa
con soluzioni plastiche divisorie, semplici distanziamenti di tavoli, od altro
tra serio e bislacco. Ma invece ricordiamo che nell’abituale scelta d’un
ristorante, osteria, trattoria, pizzeria, ecc. (di bar ed altri locali ci
occuperemo più avanti), gli elementi che incidono maggiormente sono: lo stile
enogastronomico - le opinioni di amici o parenti - il rapporto qualità-prezzo -
il senso di salute e benessere - la posizione geografica - l’immagine del
locale e di chi lo gestisce e/o del cuoco - l’orientamento verso un locale di
moda o solo tradizione - l'esperienza personale già vissuta in quel locale e
dunque l’eventuale fidelizzazione – e, non ultimo, le pagine ed i profili sui
social o guide e classifiche varie. Escludendo, per ora, i locali o strutture
per cerimonie ed eventi che comunque rappresentano un fondamentale comparto
commerciale.
Dunque, dinanzi ai mutamenti che certamente ci saranno almeno nei primi tempi (ma intanto i conti economici di molti operatori ne soffrono da subito), quanto più conteranno gli elementi di scelta di prima rispetto ad un locale piuttosto che un altro?? E quale tipo di cucina sarà maggiormente vincente dovendo inevitabilmente fare più passi indietro rispetto a stelle, classifiche, top e, soprattutto, costi particolarmente onerosi e non più accettabili dai clienti, salvo poche persone?? Meditate gente, meditate…Evviva!!