sabato 29 novembre 2014

Un chicco di sole


(Prima parte)


Giuseppe Bivona

Creso, Re della Lidia è l’antesignano dell’uomo materialista. Riteneva,infatti che la felicità potesse dipendere unicamente dalla disponibilità di denaro e  dalla gestione del potere.Ma la sua arroganza fu punita crudelmente perché dovette sub il’onta della sconfitta da parte dei persiani guidati da Ciro  e implorare la grazia mentre già il rogo bruciava. Dando il nome Creso alla varietà di grano , ottenuta con un metodo cosi violento,i ricercatori hanno voluto affermare il diritto di manipolare la natura a loro piacimento  come si tramanda sostenesse il mitico re che portava questo nome. Ma non va dimenticato  che a quel Re il fato riservò un destino crudele 
 

Il  seminatore aveva finito il suo lavoro, ora toccava  all’erpice  completare il lavoro di  interramento. Il chicco rimase  solo ,nella fredda ed umida terra ,ebbe paura , era tutto buio  e al calar della sera  l’umidità si era disciolto in una pioggerella fitta,fitta. Come tutti gli esseri viventi   dotati di memoria quando sono assaliti dall’angoscia non  rimane  loro ,altra via ,che  rifugiarsi nei ricordi
 In un tempo lontano  senza età  la sua vita era affidata al caso , le spighe si aprivano  senza alcuna difficoltà , pronti a disperdersi nell’ambiente circostante. Gli uccelli più di tutti ,i granivori ,ne colsero le originali virtù.. Tutto sembrava scorrere pacificamente , finché nel paleolitico   una donna e poi sua figlia , ebbero la felice intuizione di raccogliere separatamente le sole spighe che non si aprivano o che manifestavano una accentuata difficoltà a disperdere i semi. Demetra e sua figlia Kore sfidavano per la prima volta  la natura: nasce l’agricoltura.
 Ora era l’uomo che si prendeva cura del grano.Il grano si affidò  alle benevoli attenzioni dei nuovi soggetti che si facevano chiamare agricoltori
Prese avvio un singolare rapporto simbiotico, una singolare danza  tra natura e cultura(coltura) in cui le ragioni dell’uomo spesso si infrangevano sulle dure leggi  di “necessità”dettate dalla natura.
Cosi il grano per millenni non tradì la sua natura, mantenne inalterata questa sua speciale relazione con il sole: il colore giallo oro delle piante al tempo della maturazione , il colore giallo bruciato del suo polline , il fusto eretto, le sue foglie strette e sapientemente angolate erano state programmate per captare quanto più fosse possibile  i raggi del sole
E’ che dire del suo elevato contenuto di silice? Noi oggi  questo elemento lo scopriamo come ottimo conduttore di luce ( fibre ottiche)
Il chicco  nella tarda primavera si riempie cosi del prezioso amido,un vero concentrato di luce .E’ la forma di carbonio organico che per la sua purezza trova nel mondo minerale il suo corrispettivo nel ….diamante.
L’amido nella sua formulazione naturale è dotato d’elevata digeribilità : nel nostro corpo brucia senza lasciare alcuna scoria e proprio come i diamanti non lasciano  ceneri ma solo acqua e anidrite carbonica
La purezza dei carboidrati  spiega perché il glucosio,lo zucchero che proviene in larga parte  dalla digestione dell’amido sia il nostro unico e vero carburante. E’ l’alimento per eccellenza del nostro cervello. Ebbene si! Per dare pensieri  limpidi e coerenti la mente ha bisogno di nutrimento che porti viva luce  che ci “illumini”!
Al grano l’azoto  non gli necessita più di tanto ,anzi  per la sua natura solare non vuole essere forzato con dosi eccessive  di questo elemento . E poi  in natura ci sono altre famiglie vegetali ,come le leguminose ,che sopperiscono alla bisogna!
Tuttavia  nei primi anni del novecento  l’uomo abbandonò quel patto che durava da millenni: l’ unica forma di miglioramento genetico  che si era sempre praticata  consisteva nella pratica  della selezione massale che  l’agricoltore operavanel suo campo ( ammannare), scegliendo  le spighe che contenevano i chicchi  che avevano i migliori requisiti in termini agronomici e di produttività.
Accadde cosi che nel suo lavoro sul frumento,Strampelli introdusse invece la tecnica dell’incrocio  tra varietà e specie diverse al fine di ottenere nuove varietà  che soddisfacessero i criteri di produttività in termini di incrementi quantitativi in risposta alle concimazioni  con nitrati.
Dopo gli incroci  di Strampelli è arrivata l’epoca  della mutagenesi, con agenti diversi,prima quelli chimici poi i addirittura  le radiazioni nucleari.
Cosi verso la metà degli anni 70 alcuni genetisti italiani arrivarono  a produrre  la varietà di grano duro  Creso  mediante trattamenti con radiazione gamma.
Quale triste destino è stato riservato ad una pianta cosi nobile e solare!
Lo scopo  dell’irradiamento era quello di indurre mutazioni nel genoma del frumento .
E’ cosi è stato ,perché tra i semi prodotti dalle piante irradiate ce n’erano alcuni  che presentavano nuovi caratteri per effetto della mutazione. Dal Creso ,incrociato con altre varietà è venuta fuori  buona parte delle varietà che attualmente coltiviamo( Simeto, Colosseo ecc)
Ma perché abbiamo fatto tutto questo? Cosa hanno di più e di diverso questi nuovi grani rispetto a quelli antichi? I prodotti derivati dai nuovi grani possono influenzare negativamente la nostra salute?( continua)




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