(Prima parte)
Giuseppe Bivona
Creso, Re della Lidia è l’antesignano dell’uomo materialista. Riteneva,infatti che la felicità potesse dipendere unicamente dalla disponibilità di denaro e dalla gestione del potere.Ma la sua arroganza fu punita crudelmente perché dovette sub il’onta della sconfitta da parte dei persiani guidati da Ciro e implorare la grazia mentre già il rogo bruciava. Dando il nome Creso alla varietà di grano , ottenuta con un metodo cosi violento,i ricercatori hanno voluto affermare il diritto di manipolare la natura a loro piacimento come si tramanda sostenesse il mitico re che portava questo nome. Ma non va dimenticato che a quel Re il fato riservò un destino crudele
Il seminatore aveva
finito il suo lavoro, ora toccava
all’erpice completare il lavoro
di interramento. Il chicco rimase solo ,nella fredda ed umida terra ,ebbe paura
, era tutto buio e al calar della
sera l’umidità si era disciolto in una
pioggerella fitta,fitta. Come tutti gli esseri viventi dotati di memoria quando sono assaliti
dall’angoscia non rimane loro ,altra via ,che rifugiarsi nei ricordi
In un tempo lontano senza età
la sua vita era affidata al caso , le spighe si aprivano senza alcuna difficoltà , pronti a
disperdersi nell’ambiente circostante. Gli uccelli più di tutti ,i granivori
,ne colsero le originali virtù.. Tutto sembrava scorrere pacificamente , finché
nel paleolitico una donna e poi sua
figlia , ebbero la felice intuizione di raccogliere separatamente le sole spighe
che non si aprivano o che manifestavano una accentuata difficoltà a disperdere
i semi. Demetra e sua figlia Kore sfidavano per la prima volta la natura: nasce l’agricoltura.
Ora era l’uomo che si
prendeva cura del grano.Il grano si affidò
alle benevoli attenzioni dei nuovi soggetti che si facevano chiamare
agricoltori
Prese avvio un singolare rapporto simbiotico, una singolare
danza tra natura e cultura(coltura) in
cui le ragioni dell’uomo spesso si infrangevano sulle dure leggi di “necessità”dettate dalla natura.
Cosi il grano per millenni non tradì la sua natura, mantenne
inalterata questa sua speciale relazione con il sole: il colore giallo oro
delle piante al tempo della maturazione , il colore giallo bruciato del suo
polline , il fusto eretto, le sue foglie strette e sapientemente angolate erano
state programmate per captare quanto più fosse possibile i raggi del sole
E’ che dire del suo elevato contenuto di silice? Noi oggi questo elemento lo scopriamo come ottimo
conduttore di luce ( fibre ottiche)
Il chicco nella tarda
primavera si riempie cosi del prezioso amido,un vero concentrato di luce .E’ la
forma di carbonio organico che per la sua purezza trova nel mondo minerale il
suo corrispettivo nel ….diamante.
L’amido nella sua formulazione naturale è dotato d’elevata
digeribilità : nel nostro corpo brucia senza lasciare alcuna scoria e proprio
come i diamanti non lasciano ceneri ma
solo acqua e anidrite carbonica
La purezza dei carboidrati
spiega perché il glucosio,lo zucchero che proviene in larga parte dalla digestione dell’amido sia il nostro
unico e vero carburante. E’ l’alimento per eccellenza del nostro cervello.
Ebbene si! Per dare pensieri limpidi e
coerenti la mente ha bisogno di nutrimento che porti viva luce che ci “illumini”!
Al grano l’azoto non gli
necessita più di tanto ,anzi per la sua
natura solare non vuole essere forzato con dosi eccessive di questo elemento . E poi in natura ci sono altre famiglie vegetali ,come
le leguminose ,che sopperiscono alla bisogna!
Tuttavia nei primi anni
del novecento l’uomo abbandonò quel
patto che durava da millenni: l’ unica forma di miglioramento genetico che si era sempre praticata consisteva nella pratica della selezione massale che l’agricoltore operavanel suo campo (
ammannare), scegliendo le spighe che
contenevano i chicchi che avevano i
migliori requisiti in termini agronomici e di produttività.
Accadde cosi che nel suo lavoro sul frumento,Strampelli
introdusse invece la tecnica dell’incrocio
tra varietà e specie diverse al fine di ottenere nuove varietà che soddisfacessero i criteri di produttività
in termini di incrementi quantitativi in risposta alle concimazioni con nitrati.
Dopo gli incroci di
Strampelli è arrivata l’epoca della
mutagenesi, con agenti diversi,prima quelli chimici poi i addirittura le radiazioni nucleari.
Cosi verso la metà degli anni 70 alcuni genetisti italiani
arrivarono a produrre la varietà di grano duro Creso
mediante trattamenti con radiazione gamma.
Quale triste destino è stato riservato ad una pianta cosi nobile
e solare!
Lo scopo
dell’irradiamento era quello di indurre mutazioni nel genoma del
frumento .
E’ cosi è stato ,perché tra i semi prodotti dalle piante
irradiate ce n’erano alcuni che
presentavano nuovi caratteri per effetto della mutazione. Dal Creso ,incrociato
con altre varietà è venuta fuori buona
parte delle varietà che attualmente coltiviamo( Simeto, Colosseo ecc)
Ma perché abbiamo fatto tutto questo? Cosa hanno di più e di
diverso questi nuovi grani rispetto a quelli antichi? I prodotti derivati dai
nuovi grani possono influenzare negativamente la nostra salute?( continua)
Nessun commento:
Posta un commento