lunedì 27 giugno 2022

Parlamento Rurale Europeo

 

Il Comitato Promotore della sezione italiana del Parlamento Rurale Europeo, ERP-Italy, ottiene il formale riconoscimento dei parlamentari rurali europei

 https://docs.google.com/forms/d/1KmzVcU3eCI_QXjarmY5vPtnZjEJW_iOLhFiIUzPuyWo/edit

                      A dieci anni dalla sua fondazione, il Comitato Promotore dell’European Rural Parliament-Italy raggiunge un traguardo strategico per il futuro delle comunità rurali italiane, partendo dal genius loci siciliano e inaugurando così una campagna a lungo termine per esprimere la voce delle popolazioni rurali italiane in Europa.

 

di Sergio Campanella*

 

Giunge in questi giorni il formale riconoscimento da parte del Parlamento Rurale Europeo (ERP) al Comitato Promotore della sezione italiana ERP-Italy, fondato in Sicilia nel 2012  



 In occasione della prossima sessione dell’ERP, strettamente riservata ai soli “parlamentari rurali europei”, sono stati invitati il fondatore Presidente del   Comitato promotore per l’Italia dell’ERP, Nino Sutera, responsabile  dell’Osservatorio Politiche  Neorurali e promotore della Libera Università dei Saperi & dei Sapori Onlus  e il Segretario del Comitato, Sergio Campanella, direttore del GAL Eloro, delegato della Rete Rurale Siciliana (RRS) e dell’Agenzia per il Mediterraneo (ApM) presso il Comitato medesimo.


Tale riconoscimento rappresenta un fondamentale passo avanti verso l’inaugurazione dell’ERP-Italy, prevista per l’autunno prossimo, che finalmente costituirà un luogo di confronto genuinamente 'bottom-up', ossia di coinvolgimento e dibattito tra il popolo rurale e i politici che si occupano di ruralità, atto a consentire una migliore comprensione, una politica più efficace e di azione, volta ad affrontare le questioni rurali: la sezione italiana dell’ERP metterà dunque in campo un processo che fornisce opportunità concrete riguardo a questioni prioritarie della ruralità mediante la condivisione di idee e problemi tra persone e decisori al fine di sviluppare soluzioni nuove e creative, rafforzando la voce delle comunità rurali e aiutandole a influenzare le decisioni che le riguardano. 

 

Un ruolo strategico verso il suddetto riconoscimento è stato svolto in seno all’ERP dal Manifesto della Ruralità, esteso a quattro mani dal Presidente e dal Segretario e condiviso fra tutti i membri e gli iscritti, nel quale sono enunciati i principi, i doveri, i diritti NATURALI DEI CONTADINI E DEI POPOLI INDIGENI e le innovazioni sostenibili legate alla terra e al suo utilizzo.

 Riguardo a quest’ultimo aspetto, nel Manifesto sono considerati i diversi e strategici ambiti tematici AKIS (Agricultural Knowledge and Innovation System): cambiamenti climatici e patrimonio genetico, vegetale e zootecnico; alimenti funzionali e nutraceutica; innovazione e sostenibilità di processo/prodotto/organizzazione delle produzioni e delle filiere agroalimentari; conservazione, logistica e trasporti dei prodotti agro-alimentari; qualità, tipicità e sicurezza delle produzioni e delle filiere agroalimentari; valorizzazione dei sottoprodotti e degli scarti di tutte le produzioni agroalimentari per un sistema nazionale di circolarità delle produzioni; trattamento e smaltimento delle acque reflue nell’agroalimentare.

 

E proprio nell’ottica dell’attuazione di un disegno strategico di lungo periodo volto a promuovere una “specializzazione intelligente del sistema economico agroalimentare”, il Manifesto propone strumenti dedicati di gestione della conoscenza basati, oltre che sul monitoraggio e sulla valutazione dei progressi ottenuti nel corso del percorso attuativo, anche sulla creazione di un sistema di raccolta e diffusione di informazioni e dati, articolato su un arco tempo temporale di medio periodo che promuova il passaggio dall’attuale condizione di frammentazione e di limitata integrazione tra offerta di ricerca e domanda di innovazione a un sistema reticolare e cooperativo, partecipato dai diversi attori della domanda e dell’offerta nel mondo rurale. Gli strumenti proposti possono essere sintetizzati nell’apertura dei laboratori per valorizzare la capacità di ricerca esistente; nella creazione di un Osservatorio dell’Innovazione nel settore agroalimentare presso il Parlamento Rurale nazionale; nella costruzione di una Rete Nazionale degli Innovatori nel settore agroalimentare; e nell’interconnessione del patrimonio di saperi, buone pratiche, innovazioni nell’agroalimentare e nei settori ad esso connessi.

 

*direttore del GAL Eloro, lead expert URBACT e visiting professor su sviluppo locale sostenibile e innovazione territoriale all’Università di Alicante

 

 

 

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