domenica 28 febbraio 2021

Le De.Co da Veronelli ai Borghi GeniusLoci De.Co.

 

Le  De.Co  da Veronelli ai Borghi GeniusLoci De.Co.

di

NinoSutera

Direttore

 Libera Università Rurale


 Il percorso Borghi GeniusLoci De.Co., è un percorso culturale, che mira a salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, che tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Il Genius Loci rappresenta l'essenza, l'identità di un territorio; ad esso appartengono le immagini, i colori, i sapori ed i profumi dei paesaggi. Obiettivo del Percorso GeniusLoci De.Co. è recuperare l’identità di un luogo, attraverso anche le valorizzazione delle produzioni di eccellenza e delle tradizioni storiche e culturali dello stesso, al fine di ottimizzarne la competitività.

Per garantire la sostenibilità del percorso  occorrono tuttavia  quattro principi, la storicità  e l'unicità, l’interesse collettivo, condiviso e diffuso e a burocrazia e a costo zero Il mito che circonda la maggior parte dei territori rurali di successo, assomiglia a una favola vera fatta di personaggi e di eccezionalità, e di unicità. Aspetti importanti che collocano l’idea dei Borghi GeniusLoci De.Co. all’interno di un percorso culturale e di pensiero innovativo volto alla difesa delle peculiarità territoriali. Non potendo legare l'azione di forza alla qualità normata dai Reg. comunitari, sta nell'unicità dell'identità l'azione vincente.

Il “Genius Loci", definito da Luigi Veronelli quale intimo e imprescindibile legame fra uomo-ambiente-clima-cultura produttiva. «Effetto GeniusLoci» è la capacità che deve avere un territorio, di « produrre », grazie al saper fare dell’uomo che possiede il gusto del territorio nel quale riconosce in modo permanente la singolarità ed il valore .

Le De.Co. (Denominazioni Comunali) nascono da un’idea semplice e geniale del grande Luigi Veronelli, che così le spiegava:  “Attraverso la De.Co. il "prodotto" del Territorio acquista una sua identità.” Rappresenta un concreto strumento,   un’importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità e le unicità locali. La De.Co. è “un prodotto del territorio” (un piatto, un dolce, un sapere, un evento, un lavoro artigianale, etc) con il quale una comunità si identifica per elementi di unicità e caratteristiche identitarie,  deve essere considerata come una vera e propria attrazione turistica capace di muovere un target di viaggiatori che la letteratura internazionale definisce “foodies” viaggiatori sensibili al patrimonio culinario locale e non solo. 


Il valore di una De.Co.(Denominazione Comunale) è quello di fissare, in un dato momento storico, ciò che identifica quel Comune, a memoria futura oppure come occasione del presente, per cogliere un’opportunità di marketing. I prodotti agro-alimentari e artigianali racchiudono al loro interno tradizione, cultura, valori, conoscenza locale e, forse la cosa più importante, l’autenticità del loro territorio di origine.

Quando il cibo viene ancorato in maniera identitaria ad un territorio, smette di essere un momento culinario e diventa esperienza totale. In questo modo coinvolge immediatamente i quatto sensi, vedere, annusare, gustare e toccare; ma quando un cibo è veramente ancorato ad un territorio tocca anche l’udito, perché si racconta e racconta il territorio. Quando arriva nel piatto, quel cibo ti ha detto tante cose e quando lo assapori diventa esperienza avvolgente, coinvolgente e identitaria di quel luogo. Il termine genius loci, di origine latina, definisce letteralmente il “genio”, lo spirito, l’anima di un luogo è caratterizza l’insieme delle peculiarità sociali, culturali, architettoniche, ambientali e identitarie di una popolazione e l’evoluzione di quest’ultima nel corso della storia. E’ quell’unicum che caratterizza la destinazione, quella particolare atmosfera che rende un posto così speciale agli occhi del visitatore.

Per trovarlo bisogna saper ascoltare, osservare, riconoscere. Tutto questo rientra nei cosiddetti “fattori di attrazione” di una luogo, nelle attrattive di un territorio che portano poi il turista a scegliere un posto piuttosto che un altro. Identificare il genius loci di un luogo non è cosa semplice, prevede un percorso culturale che miri ad indagare e studiare a fondo la cultura autoctona, le sue peculiarità, le sue problematiche.

 

sabato 27 febbraio 2021

Historias de Tango di Nuccia Vona

 

Historias de Tango

 di Nuccia Vona

" un romanzo da leggere e ascoltare  in compagnia  

da un calice di vino rosso"

L'Autrice  è stata insignita del prestigioso riconoscimento di 
""Custode dell'Identità Territoriale"
per aver saputo esprimere in "Historias de Tango" 
l'intimità di un popolo

 


La prestigiosa agenzia giornalistica nazionale Nove Colonne, la scorsa settimana si è occupata del romanzo, attraverso una lusinghiera recensione.  

- Tanti sono i personaggi che popolano le “historias” narrate dall’autrice che, sebbene al debutto letterario, vanta una padronanza espressiva mirabile. Oggi è l’Italia, invece, a rappresentare un porto di approdo per chi nasce dall’altra parte del Mediterraneo: emigrazione e immigrazio... (© 9Colonne - citare la fonte)

                     

Una scrittura scorrevole e delicata, che racconta l’intimità di un popolo, tra speranza, angoscia, passione ed eros, a servizio di un romanzo storico che offre al lettore anche numerosi spunti di riflessione sull’epoca contemporanea.

Estimatrice della bellezza, Nuccia Vona – di Caltagirone, in provincia di Catania – ama le arti e la cultura ed è attivamente impegnata per la loro salvaguardia e valorizzazione. 

Nei mesi scorsi, la Libera Università Rurale dei Saperi e dei Sapori, diretta da Nino Sutera, ha insignito la scrittrice del prestigioso riconoscimento di “Custode dell’Identità Territoriale”.

Un premio che la Onlus assegna a coloro che, a vario titolo,  promuovono la storia, le tradizioni e il patrimonio culturale dei luoghi, una risorsa di  inestimabile valore che racchiude le specificità locali  

Il libro offre al lettore l’opportunità di approcciare l’essenza di un popolo di emigrati in Argentina che determinarono la nascita del ballo, descrivendo i sentimenti dei protagonisti che, in  momenti diversi, hanno vissuto il tempo del tango nel profondo della loro intimità, attraverso un itinerario introspettivo ed emozionale di forte impatto.

Tanti sono i personaggi che popolano le “historias”  narrate dall’autrice che, sebbene al debutto letterario, vanta una padronanza espressiva mirabile.

Oggi è l’Italia, invece, a rappresentare un porto di approdo per chi nasce dall’altra parte del Mediterraneo: emigrazione e immigrazione, dunque, rappresentano facce diverse della stessa medaglia, seppure in contesti storici diversi.Una lettura consigliata a chi ama il tango ma anche a coloro che volessero riflettere sui fenomeni dell’emigrazione e dell’immigrazione: il libro tocca infatti il tema dei flussi che dall’Italia si dirigevano verso lidi lontani  e della gente che andava alla ricerca di nuove opportunità per sé e per i propri figli.

Ad impreziosire la narrazione, le foto che documentano il contesto storico, congiuntamente ai testi delle canzoni e alle citazioni.

Di particolare rilievo la ricerca, doviziosa e attenta, curata anche nei minimi dettagli. Il merito dell’autrice è soprattutto quello di condurre il lettore attraverso un viaggio immaginario che termina con un finale per nulla scontato, che desta curiosità e sollecita la lettura del capitolo successivo.

Filo conduttore del romanzo, articolato in diversi racconti, è proprio il tango quale elemento identitario del popolo argentino. Un tesoro di così grande valore da essere dichiarato dall’UNESCO, nel 1990, patrimonio dell’umanità come “Bene Culturale Immateriale”.

venerdì 12 febbraio 2021

cucina & disabilità

 cucina&disabilità

di

GiovanniMontemaggiore



E' con vero piacere che aspettiamo l'arrivo a Sciacca nei giorni del 16/17/18 p.v. del neo- associato chef Anthony Andaloro: “Non ci vedo dalla fame ma...”... ma ci vedo con i Sensi” (questo il suo motto!) poichè è uno dei quattro chef al mondo non vedenti che opera correntemente ed imperterritamente, in barba alla Sua disabilità tra i fornelli. Mette in opera la non proprio semplice "Arte Culinaria", organizza corsi di cucina e programmi video. La venuta a Sciacca, da Sua iniziativa ci fà molto piacere ed onore in quanto inizia con Noi una carrellata di trasmissioni di cucina collegata al Territorio con una particolare attenzione alle caratteristiche dei luoghi, dei prodotti e dei piatti tipici. Saranno tre le giornate dedicate al Nostro territorio, con performance di cucina a quattro mani. La prima con lo chef Gianluca Interrante per preparare le "Ova a' murina" (tipico ed unico dolce di Sciacca) da realizzare presso il Baglio Antico Loco di Giovanna Barna. Il secondo giorno, assieme allo chef Giovanni Lorenzo Montemaggiore, a bordo mare, una experience per preparare le "linguine alla Ferdinandea" che richiamano sul piatto la conformazione e la caratteristica vulcanica dell' Isola che non c'è, ma c'è, in quanto a pochi metri sotto il pelo dell'acqua!

Avremo anche il piacere di parlare del Distretto del bio Terre sicane delle
StradadelVino Terre Sicane
e dei vini Sambucesi.
Si parlerà anche di olio nutraceutico con il dott. Nino Sutera (anche lui socio della Delegazione siciliana dei Disciple). Nelle giornate che vedono gradito ospite il collega Anthony ci sarà una visita presso il Comune di Sciacca, organizzata dalla professoressa Gisella Mondino nella veste di Vice-sindaco, comprendente anche una visita guidata per la Città. Coorganizzatrice dell'evento la proprietaria del B&B Garibaldi Angela De Michele. Nei giorni a seguire, un altro incontro con i Disciple Chef Salvatore Gambuzza nel Suo ristorante "La scogliera" a Siculiana marina ed un altro con lo chef Tonino Butera (segretario regionale) del Bahia di Capo Russello a Realmonte.
Il programma ideato da Helga Corrao &
Pippo Scattareggia
, prodotto da mediaproduction e distribuito da EventiMessinaweb. Ancora un occasione ed un opportunità per parlare e mettere in risalto Sciacca ed il Suo Hinterland.
Con l'occasione, consegneremo allo chef Anthony, le insegne dei Disciple regionali e relativa tessera, nominandolo fiduciario regionale per il "settore disabilità