lunedì 31 ottobre 2016
I pani di Sicilia diventino Patrimonio dell’umanità
Franco Vescera, presidente sez. Confindustria Alimentari e anche Custode dell’Identità Territoriale del Genius Loci De.Co. percorso della lurss.onlus per la valorizzazione dell’identità e le unicità dei territori.
Franco Vescera: «Nessuna Regione può vantare una così vasta varietà di grani e prodotti».
Il pane siciliano sia inserito nella “World heritage list” dell’Unesco. Diventi patrimonio dell’umanità come Pantalica, il barocco del Sud-est o la Valle dei templi. La proposta, già avanzata al commissario Ray Bondin, è di un brianzolo arrivato tanti anni fa in Sicilia per amore, al seguito della fidanzata nel frattempo diventata moglie. Ma anche della Sicilia si è innamorato presto: Franco Vescera per professione è sempre andato a fondo alle cose. Da quando era istruttore subacqueo.
Arrivato in Sicilia, ha approfondito quella che era l’attività di famiglia della moglie: panificatori dal 1890. Allora ha cominciato a studiare il pane. Lo ha venduto come ambulante, lo ha offerto ai ministri del G8 Ambiente che erano riuniti al Castello Maniace di Siracusa: e pare che alcuni andassero matti per la fetta condita con una goccia di olio e tanto sale. Lo ha offerto ad Alberto di Monaco che è tornato nel principato con venti chili di pane di Lentini. Poi ha cominciato a studiare il grano siciliano. Nelle sue 50 varietà antiche che hanno resistito per millenni arrivando fino ai giorni nostri. «Non c’è un’altra regione – ha detto Vescera – che può vantare una così vasta concentrazione di varietà di grani. Quello di Raddusa è diverso da quello di Caltagirone. E a rendere il tutto ancora più straordinario c’è il fatto che ogni grano serve a produrre un pane diverso. Da Lentini a Castelvetrano a Camporeale. È una questione di microclima, è una questione di arte artigianale. Tutto cambia in pochi chilometri. La materia prima, il prodotto finale». E questa affermazione Vescera ha deciso di documentarla in uno dei suoi esperimenti. Colline di Lentini, zona San Demetrio: un campo esposto a sud, l’altro a est. «Tanto è bastato – ha detto lo studioso – per modificare dal punto di vista organolettico il pane. Basta qualche minerale in più o in meno a modificare l’equilibrio: e io credo che questa sia magia».
Sentirlo parlare di grano, pane, sapori affascina. Perché mette accanto la tradizione più integralista e una piccola dose di progresso. La tradizione parte dalle 1.500 interviste che ha realizzato in tutta la Sicilia «ai produttori di grano e di pane – spiega -. Soprattutto famiglie». Andando a sbirciare nelle loro tradizioni: dal crescente, all’acqua, al sale. Il modo per esaltare il sapore ma anche il valore di vitamine e proteine. Perché poi alla fine è solo una questione di gusti e di abitudini. Nella sola Ustica, 20 interviste per 20 modi diversi di fare il pane. Lo stesso a Pantelleria, a Piana degli Albanesi. Non c’è provincia dove non abbia trovato un “tozzo di pane” da studiare con passione. E adesso pensa a come proteggere, rilanciare, pubblicizzare grano e pane. Il progetto più ambizioso è certamente quello del quale ha già parlato con Ray Bondin. Il pane siciliano patrimonio dell’umanità. «Ho sottoposto la questione al rappresentante Unesco e all’assessore regionale Sgarlata – ha detto -: è un cammino complicato, lo sappiamo, ma importante. La catalogazione del pane va curata come quella del vino». Vescera sa che la Sicilia è la regione con la maggiore concentrazione di siti Unesco. Lo apprezza ma lancia la sfida: «In un chicco di grano c’è più storia che in un monumento. Perché l’origine di quel monumento sta nel chicco di grano, senza il quale non sarebbe esistito».
sabato 29 ottobre 2016
Manifestazione di interesse
AVVISO per manifestazione di interesse rivolto alle aziende siciliane interessate a partecipare alle principali manifestazioni fieristiche in programma nel periodo Dicembre 2016/ Giugno 2017
Nelle more dell'attivazione delle azioni 3.4.1. (Progetti di promozione dell'export destinati a
imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale) e 3.4.2. (Incentivi all'acquisto di servizi di supporto all'internazionalizzazione delle PMI ) del PO FESR Sicilia 2014/2020, l'Amministrazione regionale intende acquisire una manifestazione di interesse da parte delle aziende siciliane interessate a partecipare alle principali manifestazioni fieristiche in programma nel periodo Dicembre 2016/Giugno 2017.
imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale) e 3.4.2. (Incentivi all'acquisto di servizi di supporto all'internazionalizzazione delle PMI ) del PO FESR Sicilia 2014/2020, l'Amministrazione regionale intende acquisire una manifestazione di interesse da parte delle aziende siciliane interessate a partecipare alle principali manifestazioni fieristiche in programma nel periodo Dicembre 2016/Giugno 2017.
Entro il 7 novembre si può richiedere la partecipazione anche allo Street food festival, che si svolgerà prossimamente nel centro storico di Palermo, all'interno dello stand dell'Assessorato Regionale alle attività produttive. Sarà ammessa la vendita dei prodotti agroalimentari e dell'artigianato tipico e di qualità.
In allegato Avviso per le imprese
146387548.PDF | [ ] | 108 Kb |
mercoledì 5 ottobre 2016
Montevago, Borgo GeniusLoci De.Co. L'identità come valore
Venerdì 14 Ottobre alle ore 18.30 presso l'Aula Consiliare del Comune è in programma l'Audizione Pubblica Montevago, Borgo GeniusLoci De.Co. nell'ambito della rassegna dei giacimenti enogastronomici e dell'identità territoriale.
Il format Borghi GeniusLoci De.Co. è un percorso culturale, che mira a salvaguardare e valorizzare il
“locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, che tende ad
omogeneizzare prodotti e sapori. Il Genius Loci rappresenta l'essenza,
l'identità di un territorio; ad esso appartengono le immagini, i colori, i
sapori ed i profumi dei paesaggi.
Obiettivo del
Percorso Borghi GeniusLoci De.Co.
è recuperare l’identità di un luogo, attraverso anche le valorizzazione delle
produzioni di eccellenza e delle tradizioni storiche e culturali dello stesso,
al fine di ottimizzarne la competitività.
Il percorso innovativo
“Borghi Genius Loci De.Co.”, attraverso il quale si intende incrementare
il turismo enogastronomico puntando sulla spiccata tipicità delle pietanze
ereditate dalle antiche tradizioni locali, in grado di esprimere l’essenza più
autentica e di “raccontare” la storia di un territorio finalizzato a rafforzare
l’identità del territorio attraverso l’esaltazione delle rispettive
peculiarità gastronomiche, sulla base dell’assunto che una pietanza non serve
solo a soddisfare l’appetito ed a fornire all’organismo apporti calorici e
nutrizionali, ma riesce anche a “raccontare” la cultura, i valori e le
tradizioni dell’ambiente in cui la si cucina e, prima di tutto, la si “pensa”.
«La denominazione
comunale (De.Co.) “Borghi Genius Loci” è un atto politico, nelle prerogative del
Sindaco, che presuppone una conoscenza del passato, un’analisi del presente ed
una progettualità riferita al futuro. Il tutto nell’ottica del turismo
enogastronomico, che se ben congegnato e gestito, costituisce una vera e grande
opportunità per lo sviluppo dell’economia locale, specie per le piccole
comunità rurali, che nei rispettivi prodotti alimentari e piatti tipici hanno
un formidabile punto di forza attrattiva nei confronti del visitatore.
«E’ proprio a tavola che
si esprime quel “genius loci” che dà il nome all’iniziativa, e che preferiamo
al corrispondente termine francese “terroir”: il menù non è solo una sequenza
di ghiottonerie atte ad appagare i piaceri del palato, ma va anche e
soprattutto inteso come narrazione di un “frammento di civiltà”.
«Illuminante, al
riguardo, la definizione che il compianto Luigi Veronelli ha dato del “genius
loci”: per il grande enologo, gastronomo e scrittore lombardo, esso è da
intendere come “l’intimo ed imprescindibile legame fra uomo, ambiente, clima e
cultura produttiva”. Pertanto il Genius
Loci si visita nel territorio e si assapora nel piatto».
La bellezza e l'unicità del paesaggio, gli
insediamenti storici, la rigogliosa natura ha regalato diversi elementi attrattivi ereditati dalla tradizione ed in grado di
affascinare i cosiddetti “viaggiatori del gusto”, ossia quei tanti turisti
intelligenti e colti alla ricerca della buona tavola, non solo per apprezzarne
le qualità gastronomiche, ma anche per l’intimo e profondo legame tra essa ed
il territorio
Il format GeniusLoci
De.Co. è un percorso culturale, composto da 12 steps, tra questi l’audizione
pubblica di presentazione alla Città. Il
percorso ideato dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus, prevede
un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono
Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)-Tracciabilità e
Trasparenza, che rappresentano la vera componente innovativa, da condividere
con il territorio e per il territorio.
L’effetto GeniusLoci
è la capacità che deve avere un
territorio, di « produrre », grazie al
saper fare dell’uomo che possiede il
gusto del territorio nel quale riconosce in modo permanente la singolarità
ed il valore.
Al termine, la cerimonia di consegna del riconoscimento “”Custode dell’Identità Territoriale” al Sindaco della Città On Margherita La Rocca Ruvolo
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