Una scrittura scorrevole e delicata, che racconta l’intimità di un popolo, tra speranza, angoscia, passione ed eros, a servizio di un romanzo storico che offre al lettore anche numerosi spunti di riflessione sull’epoca contemporanea.

Estimatrice della bellezza, Nuccia Vona – di Caltagirone, in provincia di Catania – ama le arti e la cultura ed è attivamente impegnata per la loro salvaguardia e valorizzazione.“Historias de Tango”, edito da Puntostampe, sarà distribuito a partire dalla fine di novembre: un libro da leggere e da ascoltare , che trae le mosse dalla fascinazione “subita” dall’autrice Nuccia Vona per il ballo argentino nel 2011, anche sotto il profilo musicale.

Nei mesi scorsi, la Libera Università Rurale dei Saperi e dei Sapori, diretta da Nino Sutera, ha insignito la scrittrice del prestigioso riconoscimento di “Custode dell’Identità Territoriale”.
Un premio che la Onlus assegna a coloro che, a vario titolo,  promuovono la storia, le tradizioni e il patrimonio culturale dei luoghi, una risorsa di  inestimabile valore che racchiude le specificità locali tutelandole rispetto al fenomeno della globalizzazione che tende a livellare usi, costumi e prodotti, omogeneizzandoli.
Il libro offre al lettore l’opportunità di approcciare l’essenza di un popolo di emigrati in Argentina che determinarono la nascita del ballo, descrivendo i sentimenti dei protagonisti che, in  momenti diversi, hanno vissuto il tempo del tango nel profondo della loro intimità, attraverso un itinerario introspettivo ed emozionale di forte impatto.

Tanti sono i personaggi che popolano le “historias”  narrate dall’autrice che, sebbene al debutto letterario, vanta una padronanza espressiva mirabile.


Oggi è l’Italia, invece, a rappresentare un porto di approdo per chi nasce dall’altra parte del Mediterraneo: emigrazione e immigrazione, dunque, rappresentano facce diverse della stessa medaglia, seppure in contesti storici diversi.Una lettura consigliata a chi ama il tango ma anche a coloro che volessero riflettere sui fenomeni dell’emigrazione e dell’immigrazione: il libro tocca infatti il tema dei flussi che dall’Italia si dirigevano verso lidi lontani  e della gente che andava alla ricerca di nuove opportunità per sé e per i propri figli.

Ad impreziosire la narrazione, le foto che documentano il contesto storico, congiuntamente ai testi delle canzoni e alle citazioni.

Di particolare rilievo la ricerca, doviziosa e attenta, curata anche nei minimi dettagli. Il merito dell’autrice è soprattutto quello di condurre il lettore attraverso un viaggio immaginario che termina con un finale per nulla scontato, che desta curiosità e sollecita la lettura del capitolo successivo.
Filo conduttore del romanzo, articolato in diversi racconti, è proprio il tango quale elemento identitario del popolo argentino. Un tesoro di così grande valore da essere dichiarato dall’UNESCO, nel 1990, patrimonio dell’umanità come “Bene Culturale Immateriale”.