giovedì 21 maggio 2015

La valorizzazione dell’identità del territorio attraverso le De.Co.

E' il titolo del convegno che si terrà venerdì 22 maggio, alle ore 10, al Baglio Florio – Cave di Cusa  a Campobello di Mazara 
Interverranno il sindaco Giuseppe Castiglione e il presidente della Pro Loco di Campobello Mauro Cudia. A relazionare saranno,   Nino Sutera, Direttore della Libera Università Rurale Saper&sapor Onlus Giuseppe Russo, direttore del consorzio “Ballatore” di Palermo e Giuseppe Bivona, presidente della Lurss onlus.          Le De.Co (Denominazione Comunale) nascono da una idea di Luigi Veronelli, che così le spiegava: “attraverso la De.Co il ‘prodotto’ del Territorio acquista una sua identità”, rappresenta un concreto strumento di marketing territoriale, ma soprattutto un’importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità e le unicità locali”.

Afferma Nino Sutera   “I produttori agricoli e zootecnici ma anche i pescatori, e artigiani, custodiscono sapientemente un giacimento inesauribile della dieta mediterranea, costituiscono il collante tra i prodotti della terra e del mare e il territorio, rappresentano infatti gli ereditieri di un “savoirfaire” locale. Elementi apprezzati da chi sceglie una vacanza diversa, una vacanza negli alberghi diffusi e negli agriturismi, determinanti a qualificare il biglietto da visita del territorio. La De.Co. è ‘un prodotto del territorio’ (un piatto, un dolce, un sapere, un evento, etc) con il quale una comunità si identifica, per elementi di unicità e caratteristiche identitarie”.         La De.Co  non è un marchio di qualità, ma il biglietto da visita di una comunità, sulla quale possono operare i sindaci per salvaguardare e valorizzare l’identità di un territorio.
 “L’istituzione delle Città De.Co. consente l’avvio di una fase di sviluppo endogeno del territorio, dove la propria storia e la propria tradizione diventa la ‘risorsa’ su cui investire il proprio futuro”.
 La Denominazione Comunale – continua Nino Sutera – è un processo culturale, non è un marchio di garanzia di qualità, ma la carta d’identità di un prodotto, un’attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione/evento al luogo storico di origine. In questo processo culturale, i disciplinari, le commissioni, e i regolamenti, mutuati dai marchi di tutela di tipo europeo(DOP, IGP, DOC, ect) sono perfettamente inutili, oltre che dannosi. A terroir, termine francese, preferiamo il latino genius loci,  un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile.  Le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d’infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto. L’obiettivo non secondario della legge è recuperare l’identità di un luogo, attraverso le prelibatezze storiche della città. L’auspicio che poi rappresenta la vera sfida, è quello di riuscire a realizzare una rete di Città De.Co. per valorizzare quei prodotti di nicchia che inducono gli appassionati viaggiatori ad andare ad acquistare e degustare e/o apprezzare i prodotti nelle loro zone di produzione, per promuovere l’offerta integrata “del” e “nel” territorio, piuttosto che mettere su strada le merci.
Recentemente il comune di Partanna, ha avviato il percorso per la De.Co.
Al termine la consegna del riconoscimento "Custode dell'Identità Territoriale" del percorso GeniusLoci De.Co. al Sindaco della Città.

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