giovedì 4 ottobre 2012

Il “miracolo” del fico




Giuseppe Bivona


Matteo cap 21; 18
 “La mattina tornando in città , Gesù , ebbe fame. E visto un fico lungo la strada, gli si avvicinò, ma non trovandovi altro che foglie disse” Da te non nasca più frutto in eterno” E subito il fico seccò.
I discepoli nel vedere questo , rimasero stupiti  ed esclamarono: “ Come mai questo fico si è seccato all’istante” Gesù rispose dicendo loro: “ in verità vi dico : se avete fede e non esiterete , farete non solo come è stato fatto a questo fico , ma quant’anche diciate a questo monte: levati di là e gettati a mare , sarà fatto”
Secondo l’evangelista Marco . Gesù  si avvicinò al fico per mangiarne i suoi frutti , ma no ci trovò che foglie “ Perché non era tempo di fichi “  e dirigendogli la parola disse: “ Che nessuno mangi  più dei tuoi frutti “.
Gli apostoli ripassarono di buon mattino e videro che il fico era secco fin dalle radici.
L’evangelista Luca , ci racconta la sua versione ponendola  sotto forma di  parabola: “Un uomo aveva un fico piantato nella sua vigna . Andò a cercare i frutti , ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo. “ Ecco, sono già 3 anni che vengo a cercare  frutti da questo fico e non ne trovo; taglialo. Perché deve occupare  il terreno inutilmente?!” Il vignaiolo gli rispose :” Signore  ,lascialo solo quest’anno  per darmi il tempo di scavare tutt’intorno e mettergli il concime, se farà dei frutti bene; se no, lo taglio.”
Nel quarto vangelo,di Giovanni , l’episodio scompare di sana pianta. Giovanni , intelligentemente comprende il pericolo ideologico insito nella storiella: “ fai quello che voglio io, o ti distruggo”.
Questo comportamento , insolito in Gesù somiglia molto al Dio degli ebrei , che manda il diluvio universale per annientare tutte le genti, che  colpisce con pestilenze gli egiziani, annienta intere città come Sodoma e Gomorra .
Il povero fico è colpevole  di non aver soddisfatto le voglie di Gesù e per questo  merita di seccare.
Diviene poco importante dire se era stagione dei fichi o meno, diviene  essenziale sottolineare  come il fico, malvagio e insensibile alla fame di Gesù, non aveva fichi da donare!
E se , metti  caso, fosse passata  poco prima , la mia amica Clara, gran divoratrice di fichi , mangiandoseli tutti , senza lasciarne alcuno, cosa  avrebbe dovuto fare il povero fico? Impedire  alla golosa  Clara di prendersi tutti i frutti, perché sicuramente di li a poco sarebbe passato un tal  Gesù  con una gran voglia di farsi una scorpacciata di fichi?
No, l’albero del fico  non merita una così ingiusta condanna  anche se si tratta di una stupida favoletta . Gli evangelisti Marco e Matteo  s’inventarono questa  stravagante storiella  per piaggeria verso i Farisei.
Il fico è una pianta straordinaria , umile e sobria capace di adattarsi alle condizioni più estreme e difficili, regalandoci frutti  di eccezionale  squisitezza proprio  nel pieno della calura estiva.
Eppure, malgrado la “condanna” evangelica , per strano che possa sembrare , il miracolo del fico  esiste davvero !
A svelarcelo è il fisico Kervran , osservando le profonde modificazione  quali –quantitativi che avvengono in tutti i frutti sottoposti all’essiccazione , si badi bene ,  da effettuarsi lentamente  ed al sole!.
In un capitolo  del suo libro “Prove  in biologia delle trasmutazioni a debole energia” riferisce come nella frutta  secca e in particolare nei fichi essiccati al sole  ,il rapporto tra gli elementi  cambia rispetto  a quella fresca  e, pure di molto . Il processo innesca reazione enzimatiche complesse che  trasformerebbero gli elementi di partenza.
Kervran  sostiene  che , curiosamente queste modifiche “strutturali” sono sotto gli occhi di tutti  e  si possono  leggere  in tutte le tabelle nutrizionali dove  presenterebbero  dei bilanci  vistosamente “ errati” .
Nessuno  ha mai mosso una, se pur minima obiezione , ma  di fatto questo  conferma  e consolida  i risultati  delle analisi e  delle scoperte effettuate  da Kevran .
Osserviamo i valori  degli elementi  in questa tabella , si riferisce a 100 grammi di fichi freschi e successivamente essiccati.
Non conosciamo la diminuzione in peso  durante il processo di essiccazione, ma non ci interessa più di tanto. E’ importante la variazione dei rapporti  fra i vari elementi che dopo l’essiccazione   che risultano  vistosamente mutati
Elemento                           fresco                          essiccato                            variazione
Calcio( Ca)                         35mg                                 70mg                                  x2
Ferro(Fe)                            0,37mg                             0,88mg                               x2,38
Magnesio(Mg)                  17mg                                 29mg                                  x 1,7
Fosforo(P)                          14mg                                 29mg                                  x 2,1
Potassio(K)                         232mg                               294mg                               x1,27

Le popolazioni rurali del bacino del mediterraneo , dalla Grecia alla Turchia, dalla Tunisia alla Sicilia hanno trovato nei fichi secchi un valido sostentamento  energetico  particolarmente durante i mesi invernali
. Ma vi è di più .La popolazione  femminile  delle aree particolarmente impegnate nella coltivazione e conservazione dei fichi , come alcune zone pedemontane della Sila, della Basilicata e del Cilento, fino a qualche decennio fa  sconoscevano i sintomi dell’osteoporosi , la loro massa ossea fino a tarda età non subiva  alcuna decalcificazione .   Oggi con la rivoluzione del sistema agro-alimentare ,siamo inondati da cibi ultraraffinati  ,dagli odori e sapori sapientemente accattivanti , vistosamente confezionati. Usciamo dal supermercato con il carrello stracolmo di cibo spazzatura  per poi completarne il percorso con voluminosi sacchetti per la “spesa”, nella vicina farmacia.
Il matrimonio con i fichi secchi , resta un nostro  lontano, sbiadito ricordo. Erano tempi  dominati  dall’ abbondanza frugale , dove mancava il superfluo e i  bisogni   coincidevano con l’essenziale.
Eppure il futuro  era carico di speranza e si aveva piena fiducia nell’avvenire, il domani era visto con ottimismo .
Oggi , deridiamo, satolli, il cosi detto “matrimonio con i fichi secchi” ma il futuro  ci appare carico  di incertezze, viviamo  assediati  dall’angoscia, dall’ansia di non essere all’”altezza”.
Ma per fortuna il nostro fico  esiste ancora, se ne sta calmo  e paziente sotto i raggi del sole infuocato.
Ci aspetta al varco, sa che questa follia consumistica “ha da passà”, come  a ricordarci , che presto un giorno raccoglieremo uno ad uno i suoi preziosi frutti , senza lasciarne alcuno a terra.

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