giovedì 15 dicembre 2011

Amorevole….. inganno





Per Alice quel viale era un luogo “magico”, silenzioso e rassicurante ,forse perché delimitato da due filari di ulivi, le cui fronde si toccavano quasi a formare un tunnel e nelle ore più calde c’era sempre ombra a proteggerti.
Poi come un segnale convenuto, alla stessa ora,minuto più minuto meno, arrivava dal mare la brezza e con la delicata freschezza portava il profumo di “mare”. Chinò lo sguardo  per cacciare un piccolo sasso e vide con sommo stupore un piccolo ,strano fiore, attaccato alla ceppaia dell’ulivo, dai petali particolare ,irregolari, dalla forma inusuale.  Cosa sarà mai? Come al solito, chiamò il suo inseparabile gufo  e chiese che cosa fosse quella strana pianticella. “ E’ una orchidea”- disse subito il gufo ,” di spontanee c’è ne sono parecchie in Sicilia specialmente nell’altipiano Ibleo” . Alice raccolse i fiorellino e lo  fece girare e rigirare tra li dita , accrescendo sempre più la sua curiosità. Camminarono  assieme in silenzio poi il gufo :” Be, è facile  per esseri come noi  dotati di mobilità ,operosità e linguaggio  conquistare l’apice della scala evolutiva . Eppure  le piante malgrado la loro fissità ,il radicamento ,l’immobilità,  hanno fatto la storia naturale  attivando meccanismi e strategie sofisticate per rispondere efficacemente ai  fini esistenziali: nutrirsi e diffondere la progenie ,ovvero i propri geni nello spazio circostante!”
Alice ,conveniva che nella storia naturale dell’evoluzione le piante avevano messo a segno meccanismi sofisticati  sia per attirare gli insetti pronubi che per diffondere i semi ovvero la progenie.” Queste  cara Alice “ disse il gufo “sono bazzecole  rispetto a quello che alcune consorelle della tua orchidea hanno escogitato!  Vuoi un esempio? L’orchidea Ophrys  contrariamente agli altri fiori non produce nettare! Tu dirai : si risparmia questa fatica  metabolica ! Si ,ma escogita un inganno, forse, il più sofisticato, intelligente che si possa osservare in natura : Promette…. sesso , uno strano sesso  a cui un parente stretto del calabrone non  sa resistere! L’orchidea   attrae il credulone  imitando il profumo della vespa femmina ( profumo di donna!) ovvero con  ferormoni, specifico per la specie . Ma in primo piano l’orchidea espone il labello ( il labro inferiore del petalo)  ovvero una riproduzione fedele  dell’addome   della vespa femmina vista  da di…dietro, con gli arti e le ali piegati  e per non lasciare nulla al caso ..una finta peluria. Il credulone volteggiando tra i fiori  intravede la “femmina. ”  con la testa immersa nel calice, intenta ad esplorare ,la  scenografia è completata dal verde colore dei sepali  che sporgono appena. Il mandrillo non ha dubbi: la posizione è delle più favorevoli ,  l’occasione è ghiotta ,si tuffa con decisione ed inizia  prima con movimenti prestanti , poi via via  assesta colpi   vigorosi e prolungati ,di vera copula!
L’orchidea  risponde con languide flessioni del suo esile peduncolo , deve assecondarlo ancora un po’, finché le piccole strutture polliniche ,due sacche gialle pieni di granuli , poste ai lati come piccole colonne, si allentino e si attaccano  alla schiena con una sostanza appiccicaticcia, gelatinosa a rapida presa . Quando il vespone ,ormai stanco e ansimante   di dimenarsi,senza  aver ottenuto alcun fruttuoso epilogo , si rende conto dell’inganno, abbandona il fiore , ha con se sulle spalle due bombole gialle piene di polline. Poverino! Era stato illuso dalla promessa di sesso ,ora è frustrato, arrabbiato con se stesso ,si chiede incredulo, come è potuto cadere in quel  miserabile inganno ? Ma ciò che lo manda in bestia è che  era stato fatto fesso da una …pianta! Ora  vola lontano, ha paura del sarcasmo dei compagni , vuole andare distante da quel luogo ,dimenticare.”

Alice era rimasta senza parole, la strategia dell’Ophrys era geniale,intricante , piena di  astuzia “ “ Non ti viene il dubbio che questo  sia la prova di una volontà ,di  un disegno intelligente?” Il gufo scosse la testa ” Be,se penso a certi  uomini che si consolano con le bambole gonfiabili non mi stupisco più di tanto.! Ma la storia dell’orchidea non finisce certo qui ! tu penserai che quel ” pirla “vespone ora non ci casca più,ha memorizzato le sembianze, i profumi e di conseguenza  il suo carico di polline sarà  sparso al vento, inutilizzato!  Ebbene no! L’orchidea è “diabolica” , sa che l’animale non si innamora sempre dello stesso  fiore , e un “farfallone” nato, perciò   crea una sottile variazione “sul tema”  da pianta a pianta , come dire leggere imperfezioni, odori legger menti divaganti  per singolo individuo. Ebbene non ci crederai ,cara Alice, ma queste imperfezioni  sono estremamente funzionali al perfetto disegno della macchinosa trama ordita dalla nostra orchidea.
 Ormai il vespone èlontano dalla scena dell’inganno ,distante da occhi indiscreti , si abbassa verso il fiore vede di nuovo la vespa in “posizione” favorevole,  con molta probabilità a guardala ed annusarla sembra leggermente diversa  dalla prima, no, questa volta è quella “vera”, non resiste, si butta di nuovo …e giù a menar colpi a…. vuoto . Ma non per l’orchidea , che se la gode, il suo atto copulatorio  è compiuto! Si è servita di un….pene volante!.”
Alice era sempre più meravigliata dal racconto del gufo , ma una cosa non le era chiara” Perché  alcune famiglie di orchidee hanno scelto di non produrre nettare e intraprendere l’avventura, diciamo “sessuale” .In fondo migliaia di specie  affidano l’impollinazione al richiamo alimentare co ottimo successo. “Ingenua Alice La tua innocenza è pari al tuo pudore”.Rispose il gufo “ I detti popolari , su questo tema si sprecano “ tira più un pilu  di fimmina che…….”,  ma l’orchidea ha elaborato una fine strategia che segue diversi percorsi . Intanto produrre nettare è sempre uno sforzo metabolico, per la pianta un costo energetico, poi la presenza di nettare attira come sol dirsi “ cani e porci” . Un fiore cosi” nobile” non può farsi ingroppare dal primo venuto! L’orchidea  produce un suo specifico odore  che attira un specifico insetto  e solo cosi può essere certa  che il polline  finisce esattamente  su uno stigma di una orchidea lontana.  E ‘ una impollinazione  efficiente e specializzata . In questo modo sfugge al rischio di un isolamento geografico che poi equivale ad isolamento genetico  e inagura  nuovi incroci, aumentando la variabilità , nuove conquiste.
Ma le orchidee in natura non sono tantissime. Il loro numero ristretto è condizione di sopravvivenza . Si, perchè se le orchidee ingannevoli fossero molto più numerose ,i loro trucchi non avrebbero  tanta fortuna . Sono in “equilibrio” con le3/4 della popolazione di orchidee “oneste” dove l’odore è odore e dove la realtà non e finzione e correttamente mantengono quello che si promette! Perché , l’inganno sessuale può coinvolgere pochi vesponi per molto tempo ,può, al massimo interessare molti vesponi, ma per breve tempo .Quello che non potranno mai fare le orchidee “prostitute”  ingannare molti vesponi per tantissimo tempo!”
“Ma cosi la vita delle orchidee ingannatrici è sul filo del rasoio”   disse Alice ” No ! rispose il gufo _”perché paradossalmente ogni granulo di polline si muta in …seme  con una semplicità stupefacente , lontano dalle complicazioni e dagli impegni coreografici  che abbiamo visto per l’impollinazione. Questi semi sono piccolissimi quasi invisibili ,non hanno cotiledoni “ Allora come fanno a nascere, saranno pochissimi quelli che sopravvivranno!” disse prontamente Alice. “ Niente paura ,rispose il gufo “ Ci pensa un fungo epifita  che raggiunge con le sue ife i piccoli semi e fornisce loro tutte le sostanze necessarie allo sviluppo dell’embrione e successivamente alla futura piantina. Tu dirai cosa ne viene al fungo?  Ma deve esserci per forza un tornaconto ,una convenienza?  Per una orchidea ne vale la pena!! 
 Giuseppe Bivona
       

Nessun commento:

Posta un commento